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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
domenica 14 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". --- Amazzonia. Il Covid ha ucciso il popolo Juma (di Lucia Capuzzi).

domenica 21 febbraio 2021

Amazzonia.

Il Covid ha ucciso il popolo Juma

di Lucia Capuzzi (Avvenire, sabato 20 febbraio 2021)

Morto in Brasile Aruká, l’ultimo rappresentante maschio, sopravvissuto alle invasioni dei signori del caucciù. Appello di Repam per le vaccinazioni nella regione

      • [Foto] Aruká Juma è morto all’ospedale di Porto Velho - © Gabriel Uchida

Ha combattuto la sua ultima battaglia in un letto del reparto di terapia intensiva di Porto Velho. Per settimane ha resistito agli attacchi del virus. Poi, mercoledì, i suoi polmoni hanno ceduto. E Aruká Juma, tra gli 86 e i 90 anni, s’è aggiunto alla tragica lista delle quasi 245mila vittime brasiliane. Di queste, 970 sono indigeni amazzonici. Come Aruká.
-  Un numero piccolo, per quando i nativi siamo un milione su una popolazione totale di 210 milioni. Almeno in apparenza. In realtà, è proprio la scomparsa di Aruká a svelarci l’enormità della tragedia che si abbatte sugli indios dell’Amazzonia. Insieme a lui potrebbe morire la cultura, storia, tradizione del popolo Juma, di cui era l’ultimo rappresentante maschio. Le tre figlie, in teoria, non possono trasmettere la memoria ancestrale perché la cultura Juma è patrilineare. La primogenita, Borehá, però, è intenzionata a provarci. -Così pure le sorelle. Fedeli al sogno di Aruká che i loro figli fossero un ponte tra la cultura Juma e quella Uru-eu-wau-wau dei loro padri. In tal senso, l’insegnamento del nonno - riconosciuto come amoé, saggio - era fondamentale.

Il Covid, dunque, ha potrebbe aver ucciso un popolo. Una "nazione ribelle" capace di resistere alle brutali invasioni dei "signori del caucciù" che catturavano e schiavizzavano gli indios nella raccolta della gomma naturale. I Juma hanno pagato cara la loro resistenza: nel XVIII secolo erano tra i 12mila e i 15mila. Duecento anni dopo ne rimanevano poche decine.

L’incursione più recente risale agli anni Sessanta del Novecento: Aruká l’ha sperimentata sulla propria pelle: ha visto morire una sessantina tra amici e familiari, cacciati come scimmie. Alla fine degli anni Novanta restavano sei superstiti: Aruká, le tre figlie, una coppia di parenti. Le autorità li hanno obbligati a trasferirsi, contro la loro volontà, nel territorio uru-eu-wau-wau. Sono potuti tornare nel 2004 quando, come previsto dalla Costituzione, il governo ha riconosciuto ai Juma il diritto ai 38mila ettari di terra che abitano da tempo immemorabile.

Aruká, insieme alle figlie, ai loro mariti e ai nipoti, ha cercato di ricostruire la comunità.

Fino a quando il Covid non l’ha stroncato. «La sua tragica scomparsa, come quella di migliaia di altri indigeni vittime della pandemia, non è semplicemente frutto di negligenza: è parte delle politiche genocide di Bolsonaro verso i primi popoli del Brasile», ha commentato su Twitter, Survival International Italia, in prima linea nella difesa dei nativi.

Di fronte all’allarmante diffusione della pandemia tra i nativi amazzonici, la Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) ha rivolto un appello urgente a una vaccinazione in massa degli abitanti della regione. «Ancora una volta, le carenze del sistema sanitario sono apparse in tutta la loro evidenza, aggravando la pandemia: mancanza di letti negli ospedali, povertà e diseguaglianza», si legge nell’appello di Repam che ha registrato oltre 2 milioni di casi e più di 50mila morti (tra indigeni e non indigeni). Un quinto dei contagi e un quarto dei decessi sono avvenuti negli ultimi due mesi.


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