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BELLA CIAO ....

Woody Allen fa partire la canzone: è Bel ..? Sì, è proprio BELLA CIAO !!!

La Rai 2006-2007 punta sui grandi eventi.
lunedì 26 giugno 2006 di Federico La Sala
Woody Allen suona «Bella ciao»
di Natalia Lombardo *
Bella ciao all’americana: Woody Allen ha battezzato la nuova era della Rai di centrosinistra, suonando Bella Ciao alla serata di gala al Palais des Festival di Cannes, davanti ad allibiti dirigenti Rai (di destra),entusiasti e liberati quelli di sinistra, divertiti i pubblicitari ospiti della Sipra.
All’una di notte di venerdì,alla fine del concerto dixieland con la sua New Orleans Jazz Band,un gruppo di arzilli vecchietti più da brunch (...)

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> Woody Allen fa partire la canzone: è Bel ..? Sì, è proprio BELLA CIAO !!! ---- Messico, "Bella ciao" in uno spot.Gli intellettuali: "Cambiate musica"... L’appello di AlterIta per chiedere alla Coca Cola di "cambiare musica" allo spot incriminato è stato già sottoscritto da note personalità, tra cui il premio Nobel Dario Fo, lo scrittore Valerio Evangelisti, Ascanio Celestini e Franca Rame, la senatrice Rosario Ibarra, storica attivista messicana per la difesa dei diritti umani.

mercoledì 18 giugno 2008


-  La Coca Cola pubblicizza così una bevanda destinata all’America Latina
-  Protestano i docenti di lingua e cultura italiana: "Uso improprio di un simbolo"

-  Messico, "Bella ciao" in uno spot
-  Gli intellettuali: "Cambiate musica"

di MARINA ZENOBIO *

UNA pamplonata. Così Matteo Dean - insegnante di italiano presso l’ambasciata d’Italia a Città del Messico e membro di AlterIta, collettivo di docenti di lingua e cultura italiana in Messico - definisce lo spot con cui Coca Cola sta pubblicizzando nel paese latinoamericano un suo nuovo prodotto. Ma con un particolare: la colonna sonora è una versione di Bella Ciao che ricorda un po’ quella cantanta da Manu Chao, ma di sicuro non è sua la voce.

"A ritmo di ska e sulle note di questa mattina mi son svegliato - racconta il professor Dean - un folla di gente festosa corre, inseguita da tori che in realtà sono maschere, ognuna composta da due persone, che rincorrono gli altri fino allo sfinimento. Dopo la festa, sfiancati, tutti si dissetano bevendo questa nuovo prodotto della Coca Cola". Nuovo in Messico ma in realtà Aquarius, la bibita alla quale si riferisce il professore e destinata soprattutto agli sportivi, era già stata lanciata sul mercato europeo in occasione delle Olimpiadi spagnole del 1992.

Connotazione temporale del lancio del prodotto a parte, i docenti di AlterIta proprio non hanno digerito, come si legge in un loro appello, l’utilizzo da parte della company di Atlanta, "la più presente e più ricca a livello globale ma a scapito delle comunità produttive e dei consumatori", di uno dei più famosi motivi del vasto canzoniere della guerra partigiana in Italia.

L’appello di AlterIta per chiedere alla Coca Cola di "cambiare musica" allo spot incriminato è stato già sottoscritto da note personalità, tra cui il premio Nobel Dario Fo, lo scrittore Valerio Evangelisti, Ascanio Celestini e Franca Rame, la senatrice Rosario Ibarra, storica attivista messicana per la difesa dei diritti umani. "Ma anche molte comunità italiane all’estero - spiega il professor Dean - hanno mandato la loro adesione. Ci sono arrivate email da Brasile, Israele, Stati Uniti, Francia. In Italia la protesta è veicolata da Reboc e Cobas, insomma si è costituita una rete di adesioni vasta e trasversale di cui siamo lieti".

Non è la prima volta, spiega il professore, che i docenti di AlterIta, insegnanti di "linguacultura, un’unica parola per un nuovo concetto della didattica delle lingue per stranieri", svolgono attività diverse, oltre l’insegnamento della lingua italiana. L’anno scorso, per esempio, sono riusciti a bloccare una collaborazione tra l’ambasciata italiana in Messico e quello che definiscono "governo genocida" di Oaxaca.

Questa volta "insorgono" contro la madre di tutte le multinazionali perché ritengono inaccettabile che una canzone come Bella ciao possa essere associata a una impresa le cui pratiche commerciali e lavorative sono oggetto di molteplici denunce per violazioni dei diritti umani in diverse parti del mondo, "che impone un modello di consumo pericoloso e che diffonde una visione della vita assolutamente falsa e senza memoria. "La memoria che abbiamo noi - conclude Dean - è un’altra, quella della dignità, della pace, della libertà e della speranza che le note di Bella ciao esprimono. E su quelle note continueremo a camminare verso la costruzioni di una società più giusta e libera".

* la Repubblica, 17 giugno 2008


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