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Per la pace e il dialogo, quello vero ...

ISRAELE E PALESTINA ... la Terra promessa. Una riflessione di Freud (1930).

La diaspora di tutta l’umanità e le tre religioni monoteistiche
mercoledì 21 novembre 2012 di Federico La Sala
"Potrei, per me, pensare un altro Abramo" (F. Kafka - da una lettera del giugno 1921 a Robert Klopstock, l’amico medico, che lo seguì sino alla morte).
EBRAISMO E DEMOCRAZIA. PER LA PACE E PER IL DIALOGO, QUELLO VERO, PER "NEGARE A HITLER LA VITTORIA POSTUMA" (Emil L. Fackenheim, "Tiqqun. Riparare il mondo")
ISRAELE E IL NODO ANCORA NON SCIOLTO DI ADOLF EICHMANN. FARE CHIAREZZA: RESTITUIRE L’ONORE A KANT E RICONCILIARSI CON FREUD.

FREUD, IL SIONISMO e LA TERRA (...)

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> ISRAELE E PALESTINA ... la Terra promessa. Una indicazione (1930) di Freud - Israele è nato formalmente alla mezzanotte del 14 maggio 1948, immediatamente dopo lo scadere del mandato britannico sulla Palestina. Nel calendario lunare ebraico la data corrisponde al 5 del mese di Iyar dell’ anno 5708 (Ansa).

domenica 18 novembre 2012

Il deserto del Sinai

Le aspre condizioni di vita nella penisola del Sinai sono vividamente descritte nel racconto biblico delle peregrinazioni di Israele. (Deuteronomio 8:15) Poteva quindi un’intera nazione radunarsi ai piedi del monte Sinai per ricevere la Legge di Dio e poi ritirarsi e ‘starsene a distanza’? (Esodo 19:1, 2; 20:18) C’è un posto abbastanza ampio da consentire tali movimenti di una folla che si calcola ammontasse a tre milioni di persone? Arthur Stanley, viaggiatore e studioso biblico del XIX secolo, visitò la zona del monte Sinai e descrisse la vista che si presentò ai componenti della sua spedizione dalla sommità del Ras Safsafa: “L’effetto su di noi, come su chiunque l’abbia visto e descritto, fu istantaneo. . . . Davanti a noi si estendeva la vasta pianura gialla, che arrivava fino ai piedi del monte . . . Se si considera che in questa regione simili accostamenti di pianura e montagna sono quasi del tutto assenti, trovarne uno, e proprio in prossimità dell’ubicazione tradizionale del Sinai, è davvero un’importante conferma della veridicità della narrazione”.

Le ragioni del terrorismo

Quasi tutti i gruppi terroristici arabi giustificano le loro azioni adducendo come motivo la triste condizione dei profughi palestinesi che persero la loro patria, la Palestina, quando nel 1948 fu formato lo Stato di Israele. Nel corso dei decenni gli animi si sono accesi a tal punto che ora i terroristi arabi non si prefiggono solo la costituzione di una patria vera e propria, ma qualcosa di più minaccioso per gli ebrei: l’annientamento di Israele. Come si fa a saperlo? La seguente citazione è presa dalla “Lettera aperta” dell’Hizballah (“Partito di Dio”), un gruppo sciita che opera nel Medio Oriente. “I nostri figli sono ora in una fase di scontri sempre più intensi contro questi nemici [Israele, Stati Uniti, Francia e Falange (libanese)] finché non si raggiungano i seguenti obiettivi: “L’allontanamento definitivo di Israele dal Libano come preludio al suo finale annientamento e la liberazione della venerabile Gerusalemme dagli artigli dell’occupazione”. - Hydra of Carnage.


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