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Memoria del Sud

SECONDA GUERRA MONDIALE: LA RESISTENZA NEL SUD, MAI RACCONTATA. Parla (2004) la storica Gabriella Gribaudi

mercoledì 28 giugno 2006 di Federico La Sala
[...] la nazione si definiva come “nazione in armi”. Quindi l’identità della nazione era costituita dal suo esercito; di qui la consuetudine di fine ‘800 di fare delle sfilate di uomini armati che si chiamavano proprio “la nazione in armi”.
La nazione invece sono anche le donne che resistono, sono le famiglie, il vivere sociale, le reti di paese. E questa nazione tanto vituperata in quell’occasione ha funzionato, mentre non hanno funzionato le istituzioni dello (...)

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domenica 15 ottobre 2006

Gli eroi della brigata Maiella. *

Avevano conquistato la libertà invece di aspettare che gli altri la conquistassero per loro, decisero di fare la guerra per conquistarsi il diritto alla pace e alla democrazia. Questa è la straordinaria epopea della brigata “Maiella”, una formazione partigiana di volontari abruzzesi,che lottarono al fianco degli Alleati dopo l’armistizio del maresciallo Badoglio, all’indomani del 8 settembre 1943, che lasciò il nostro Paese diviso in due, e con le Regioni del centro-nord ancora in mano agli occupanti nazi-fascisti.

La vicenda di questi figli d’Abruzzo è purtroppo poco nota nella storia d’Italia, ma fu la prima brigata partigiana a costituirsi nel centrosud-Italia,ed era alle dirette dipendenze del comando britannico del colonnello Alexander,inquadrata regolarmente nel Comitato Nazionale di Liberazione,e fu l’unica brigata che non operò soltanto in territorio abruzzese,ma si spinse fino ad Asiago,partecipando tra l’altro alla liberazione delle città di Pesaro,Ravenna e Bologna(infatti i partigiani “maiellini”furono i primi ad entrare nella Bologna liberata all’alba del 21 aprile 1945), battendo sul campo i fascisti ed i tedeschi.

L’ispiratore della banda,nonché futuro comandante,era un avvocato socialista originario di Torricella Peligna vicino Lanciano, Ettore Trolio,allievo di Turati,e segretario politico di Giacomo Matteotti,antifascista della prima ora. Il comandante Trolio capisce che la libertà non può essere “un regalo” degli Alleati,ma bisogna guadagnarsela sul campo con la lotta partigiana ed il sacrificio. La prima azione armata della banda,è a Pizzoferrato nel gennaio 1944,truppe inglesi e volontari della “Majella” dopo due giorni di battaglia,mettono in fuga un intero battaglione tedesco,al comando del maresciallo Friedchmann,e già nel giugno del 1944 l’Abruzzo è liberato dall’occupazione nazi-fascista.

Trolio decide di non sciogliere la banda, ma decide di proseguire verso le Regioni del nord,in Emilia- Romagna,e nel Veneto,i partigiani abruzzesi danno il loro grande contributo alla lotta di liberazione nazionale,al fianco delle formazioni garibaldine e cattoliche. .Dopo il 25 aprile 1945,la brigata Maiella decide di sciogliersi in una cerimonia solenne a Brisighella,in provincia di Ravenna,dove la loro bandiera rossa di guerra,riceve la Medaglia d’oro al valor militare, e i suoi uomini si dedicheranno senza reclamare onori e privilegi,alla ricostruzione dell’ Italia devastata dal ventennio fascista caratterizzato dalla miseria,e dalla guerra.Trolio ed i suoi partigiani vengono inquadrati come ufficiali regolari nel ricostruito Esercito regio italiano, ma si rifiutano di giurare fedeltà al Re, in quanto i maiellini lo ritengono il diretto responsabile della presa del potere di Mussolini, ed anche perchè la loro ispirazione politica è repubblicana e socialista.

Credo che la straordinaria esperienza di lotta antifascista della brigata Maiella,è stata forse l’unica forma di Resistenza armata ed attiva,nel Sud-Italia,perciò per onorare il sacrificio dei combattenti abruzzesi,ma anche di tutti quegli uomini e quelle donne che sono morti per la loro,e la nostra libertà e che scegliendo la via delle montagne per organizzare la Resistenza antifascista e con il loro sacrificio hanno garantito alla nostra nazione ed al nostro popolo istituzioni libere e democratiche,ed è un nostro dovere continuare la loro lotta per la democrazia e la legalità, contro il sopruso e la prepotenza. (Bologna 10/10/2006)

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Pierluigi Talarico


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