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CRISTIANESIMO, AFRICA, E "DIO" DEL CATTOLICESIMO-ROMANO....

AFRICA: «Una Chiesa non chiusa su se stessa ma che condivide gioie e speranze, problemi e sfide dell’intera società africana».

Preparazione dell’Assemblea del Sinodo dei vescovi: Lineamenta
giovedì 29 giugno 2006 di Federico La Sala
Una Chiesa dinamica, con lo sguardo aperto sul futuro, impegnata contro miseria e sottosviluppo È il quadro che emerge dalle Linee preparatorie alla II Assemblea speciale dei vescovi del Continente
Una «bussola» per l’Africa: pace, giustizia e perdono
Sono stati presentati ieri mattina in Vaticano «Lineamenta»,
tappa del cammino verso il prossimo Sinodo africano Arinze: una realtà ecclesiale viva che cerca di testimoniare la fede in modo sempre più approfondito
Da Roma Fabrizio Mastrofini (...)

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lunedì 27 novembre 2006

Africa: alto rischio analfabetismo

Secondo un rapporto dell’Unesco, dell’agenzia dell’Onu per l’educazione e la scienza, la metà dei bimbi analfabeti vive in Africa

DAKAR La maggior parte dei bambini analfabeti del mondo, vive in Africa sub-sahariana. Esattamente si tratta di 38 milioni di bambini che non si sono mai seduti dietro ad un banco di scuola. Lo dice un rapporto annuale dell’Unesco, l’agenzia dell’Onu per l’educazione e la scienza, presentato oggi a Dakar.

Il dato si riferisce al 2004 e specifica che il 53% di questi 38 milioni di piccoli senza scolarizzazione è formato da femmine.

Michelle Neuman, consigliere per l’educazione e la protezione della prima infanzia dell’Unesco, nel presentare il rapporto, ha precisato inoltre che l’80% dei bambini analfabeti vive in ambiente rurale.

«L’Africa - ha detto la Neuman - ha bisogno anzitutto di insegnanti formati e deve assumere 1,6 milioni di insegnanti. È una sfida enorme».

Secondo il rapporto Unesco, «i bambini che hanno un percorso prescolare (quando sono fra i tre e i sei anni) hanno maggiori possibilità di compiere un percorso scolastico», ha detto la Neuman, aggiungendo che la scolarizzazione è anche un mezzo per «ridurre le ineguaglianze sociali».

I programmi dell’Unesco diretti alla prima infanzia combinano educazione, nutrizione, vaccinazioni, salute, igiene e protezione, e costituiscono «un investimento redditizio»,, ha sottolineato il commissario dell’agenzia delle Nazioni Unite.

* La Stampa, 27.11.2006


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