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Cattolicesimo, fascismo, nazismo, stalinismo: il sogno del "regno di ‘dio’" in un solo ‘paese’ è finito. UN NUOVO CONCILIO, SUBITO. 95 TESI? NE BASTA UNA SOLA!

UNA MEMORIA DI "VECCHIE" SOLLECITAZIONI. Il cardinale Martini, da Gerusalemme, dalla “città della pace”, lo sollecita ancora!!!
martedì 5 giugno 2007 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
IL NOME DI DIO. L’ERRORE FILOLOGICO E TEOLOGICO DI PAPA BENEDETTO XVI, NEL TITOLO DELLA SUA PRIMA ENCICLICA. Nel nome della "Tradizione"
GUARIRE LA NOSTRA TERRA: VERITÀ E RICONCILIAZIONE. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di "pensare un altro Abramo"
LEZIONE DI PIETRO: "Ὁμοίως γυναῖκες (...)

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> UN NUOVO CONCILIO, SUBITO. UNA MEMORIA DI "VECCHIE" SOLLECITAZIONI. --- Necessità di una «paternità responsabile». Francesco come Wojtyla e il Vaticano II: il vescovo Domenico Mogavero.

giovedì 22 gennaio 2015


«La paternità responsabile? Francesco come Wojtyla e il Vaticano II»

Il canonista Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, analizza per Vatican Insider le «radici» dell’intervento del Papa al ritorno da Manila. «Bergoglio sa unire dottrina e realismo»

di GIACOMO GALEAZZI (La Stampa, 21.01.2015)

CITTA’ DEL VATICANO. E’ rimasto sorpreso dalle parole del Pontefice sulla necessità di una «paternità responsabile» e sul fatto che per essere buoni cattolici non «dobbiamo essere come conigli»?

«No. E’ un concetto in linea con l’insegnamento dei suoi predecessori. Il Concilio Vaticano II, attraverso la costituzione pastorale “Gaudium et spes” sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, afferma che, in virtù del diritto inalienabile dell’uomo al matrimonio e alla generazione della prole, la decisione circa il numero dei figli da mettere al mondo dipende dal retto giudizio dei genitori. Questo giudizio dei genitori suppone una coscienza ben formata, perciò, è fondamentale dare a tutti il modo di educarsi a una retta responsabilità quale veramente conviene a uomini, nel rispetto della legge divina e tenendo conto delle circostanze reali e di tempo. Nell’enciclica “Humanae Vitae” Paolo VI evidenzia che in rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali la paternità responsabile si esercita sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente o anche a tempo indeterminato una nuova nascita».

In cosa si è ispirato a San Giovanni Paolo II?

«Karol Wojtyla ha più volte espresso lo stesso concetto di Francesco. In tante occasioni, per esempio nell’Angelus del 17 luglio 1994, l’Anno della Famiglia. “Il pensiero cattolico è sovente equivocato- sottolineò Giovanni Paolo II- come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così”. In realtà, puntualizza San Giovanni Paolo II, nella generazione della vita, gli sposi realizzano una delle dimensioni più alte della loro vocazione: sono collaboratori di Dio».

Quali sono le conseguenze?

«Proprio per questo ruolo di collaboratori di Dio, secondo Giovanni Paolo II, i genitori sono tenuti ad un atteggiamento estremamente responsabile. Nel prendere la decisione di generare o di non generare essi devono lasciarsi ispirare non dall’egoismo né dalla leggerezza, ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro. Quando dunque si ha motivo per non procreare, questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Insegnamenti già presenti in Pio XI e Pio XII riguardo alla paternità e maternità responsabili».

Francesco è nel segno della tradizione, quindi?

«Certo. Unisce realismo e dottrina. Al Parlamento europeo durante la sessione plenaria a Strasburgo, ha chiarito che la famiglia, unita, fertile e indissolubile, porta con sé gli elementi fondamentali per dare speranza al futuro. Senza tale solidità si finisce per costruire sulla sabbia, con gravi conseguenze sociali. Per Francesco ribadire l’importanza della famiglia non solo aiuta a dare prospettive e speranza alle nuove generazioni, ma anche ai numerosi anziani, spesso costretti a vivere in condizioni di solitudine e di abbandono perché non c’è più il calore di un focolare domestico in grado di accompagnarli e di sostenerli. Chi mostra di sorprendersi per le parole di Francesco si metta l’anima in pace: avrà molto altro di cui meravigliarsi. Francesco sta riportando la Chiesa alla fonte evangelica e la gente lo apprezza proprio per la sincerità e la capacità di esprimersi senza ipocrisia».


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