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Politica

MORTI, LAVORO, E SICUREZZA. IL PRESIDENTE NAPOLITANO, A GENOVA, ALLA MOSTRA PER IL CENTENARIO DELLA CGIL

venerdì 30 giugno 2006 di Federico La Sala
In visita a Genova il capo dello Stato ribadisce la centralità dell’occupazione. L’incontro con il cardinal Bertone e i richiami al predecessore Ciampi
Napolitano: "Il lavoro è un problema
e un dovere costituzionale" *
GENOVA - Il presidente della Repubblica durante la sua visita a Genova torna a parlare di lavoro e sicurezza. "Il lavoro rimane un punto di riferimento, un problema, e un dovere costituzionale", ha detto Giorgio Napolitano lasciando Palazzo Ducale dove ha visitato la mostra (...)

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> MORTI, LAVORO, E SICUREZZA. --- Messaggio del presidente della Repubblica in occasione della 57sima Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro: ’’Un’occasione significativa di riflessione sull’attuale, e ancora drammatico, tema della sicurezza della salute sul lavoro’’

domenica 14 ottobre 2007

Nel 2006 i morti sono stati 1.302, il 2,2% in più rispetto all’anno precedente

Infortuni, Napolitano: ’’Mantenere attenzione e impegno costanti’’

Messaggio del presidente della Repubblica in occasione della 57sima Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro: ’’Un’occasione significativa di riflessione sull’attuale, e ancora drammatico, tema della sicurezza della salute sul lavoro’’

Roma, 14 ott. - (Adnkronos/Ign) - "La Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, rappresenta un momento di doveroso omaggio ai caduti sul lavoro, di solidarietà nei confronti dei mutilati ed invalidi del lavoro e di vicinanza alle loro famiglie ed alle comunità colpite, ma anche un’occasione significativa di riflessione sull’attuale, e ancora drammatico, tema della sicurezza della salute sul lavoro". Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, Pietro Mercandelli, in occasione della ’57sima Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoroì.

"Importanti risposte sono già venute e stanno venendo da più parti, né sono mancati primi significativi risultati, ma per contrastare con efficacia gli infortuni sul lavoro occorrono un costante livello di attenzione e un forte impegno civile al fine di diffondere - esorta Napolitano - la più ampia consapevolezza della gravità del fenomeno e di promuovere una comune, operante cultura della sicurezza".

"L’Associazione nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro, che celebra da 57 anni la giornata odierna, contribuisce a tale impegno con le numerose iniziative promosse in tante province d’Italia che, oltre a costituire un momento unitario di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, richiamano l’attenzione delle istituzioni su quanto resta da fare per garantire livelli sempre più alti di prevenzione e tutela", conclude il presidente della Repubblica.

La celebrazione più importante della Giornata quest’anno si svolge a Torino, presso il Centro Incontri Regione Piemonte, alla presenza dei massimi referenti istituzionali e delle organizzazioni sindacali alla Giornata. Alle varie celebrazioni presenziano numerosi sindaci, assessori, autorità locali e parlamentari e si mobilitano più di 100.000 infortunati sul lavoro e loro familiari: infatti, oltre alla gravità del fenomeno che non accenna a diminuire e continua a far contare 4 morti al giorno, resta drammatica la condizione delle vittime (infortunati, vedove, orfani e coloro che contraggono malattie professionali) che sono costrette a vivere con risarcimenti inadeguati, assistenza carente e danni psicologici che nessuno riconosce.

I dati Inail confermano che nel 2006 i morti sul lavoro sono stati 1.302, ossia 28 persone in più rispetto all’anno precedente, un aumento del 2,2%. Un fenomeno drammatico che, tra quelli evitabili, è secondo solo agli incidenti stradali e dove un elevato numero di vittime è rappresentato da donne (i primi dati accertati fanno contare 8 decessi al mese nel 2006) e giovani lavoratori tra i 17 e i 34 anni (nel 2006 sono state 8.474 le denunce di infortunio fino a 17 anni e 350.751 tra i 18 e i 34 anni).


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