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GAZA: disastro umanitario

FERMATE ISRAELE: "Non è possibile, non è decente che il Consiglio di sicurezza non intervenga". Un appello di Rossana Rossanda

martedì 31 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Qui non si tratta di un eccesso di vendicatività, si tratta della volontà del governo di Ehud Olmert, in cui evidentemente sta anche il laburista Amir Peretz, di chiudere qualsiasi porta o dialogo di pace per togliere la Palestina come nazione dalla faccia del Medio Oriente. Politicamente parlando, è l’esatto reciproco del gruppo fondamentalista islamico [...]

Fermate Israele
di Rossana Rossanda*
Il sequestro di 64 parlamentari (...)

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mercoledì 12 luglio 2006

Aumento delle violenze: nella notte l’esercito di Tel Aviv ha colpito una casa a Gaza, morti leader di Hamas, la moglie e i due figli Scontri al confine tra Israele e Libano Rapiti due soldati israeliani, sette uccisi Abu Mazen: "Potrei dare dimissioni e sciogliere Anp" Olmert: "Atti di guerra, attaccati da uno stato sovrano come il Libano" *

GAZA - Cresce la tensione in Palestina e nei territori occupati da Israele ai confini con Libano e Siria. Hezbollah provenienti dal Libano hanno sferrato nei territori invasi dall’esercito israeliano nel ’67 un attacco che avrebbe portato all’uccisione di sette soldati e al sequestro di altri due militari. Questa notte inoltre ci sono stati bombardamenti israeliani a Gaza che hanno provocato sei morti. Tutto fa presagire che la tensione crescerà ancora: il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha dichiarato che quello accaduto in Libano "è un atto di guerra perché gli attacchi vengono da uno Stato sovrano". Gli hezbollah, infatti, fanno parte del governo di Beirut. E ha aggiunto: "Chi colpisce Israele la pagherà cara" e ha convocato per questo pomeriggio una seduta straordinaria del suo governo. Quanto il precipitare degli eventi sia drammatico è dimostrato anche dalle affermazioni del presidente dell’Associazione nazionale palestinese, Abu Mazen, che considera l’opportunità di rassegnare le dimissioni e di proclamare lo scioglimento dell’Autorità nazionale palestinese.

Scontri al confine con il Libano. La battaglia è in corso nei territori contesi tra Libano, Siria e Israele. Gli scontri sono cominciati questa mattina intorno alle 9, quando l’artiglieria di Hezbollah ha sparato una trentina di proiettili e razzi nel controverso settore delle fattorie di Shebaa. L’esercito israeliano ha risposto sparando una ventina di proiettili, poi un’offensiva con truppe di terra: "I nostri aerei, carri armati e l’artiglieria stanno operando all’interno del territorio libanese", ha fatto sapere un portavoce di Tel Aviv.

Poco dopo il rapimento dei due soldati è arrivata la rivendicazione della "Resistenza islamica", braccio armato di Hezbollah, che ha detto di aver sequestrato i due soldati e averli portati in "un luogo sicuro". In cambio degli ostaggi i guerriglieri chiedono la liberazione di detenuti nelle carceri israeliane. Ghazi Hamad, portavoce del governo palestinese guidato da Hamas, citato dalla tv di Hezbollah, ha detto che la cattura dei due soldati " è un grande aiuto per la lotta a Gaza" e "fornisce una seria occasione per un’intesa generale su uno scambio di prigionieri". Ma secondo Al Jazeera, nel blitz per rapire i militari israeliani, sarebbero stati uccisi sette loro commilitoni. La notizia, per ora, non ha trovato conferma.

Raid notturno a Gaza. Nel raid israeliano portato questa notte nella striscia di Gaza sono morte due donne e due bambini e ci sono stati 30 feriti. L’esercito di Tel Aviv aveva come obiettivo l’eliminazione di un comandante dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif, capo delle Brigate Ezzeddin al Qassam, che secondo fonti di intelligence si trovava in una palazzina nel Nord della striscia di Gaza. E ora le brigate al Qassam minacciano di preparare "una risposta violenta e dolorosa" all’offensiva israeliana.

Secondo i militari Deif, che è considerato da Israele il nemico pubblico numero uno, è rimasto ferito nell’attacco "ma non si sa quanto gravemente", mentre un portavoce delle brigate al Qassam ha smentito: "Ciò e totalmente falso - ha affermato Abu Ubaida - Lo smentiamo. Lo smentiamo completamente. E’ solo un tentativo di coprire il massacro di civili palestinesi commesso dal nemico sionista".

La palazzina crollata, nel quartiere di Sheikh Redwan, apparteneva, secondo fonti locali, a un dirigente di Hamas, Nabil Abu Salenyeh, che secondo il quotidiano israeliano Haaretz è morto con la moglie e i figli. Tre abitazioni vicine sono rimaste gravemente danneggiate. In un simultaneo raid contro un’automobile vicina allo stabile, è rimasto ferito, secondo fonti palestinesi, un altro leader militare di Hamas, Abu Anas al Ghandour.

Le dichiarazioni di Abu Mazen. E’ stato un dirigente di al Fatah a Gerusalemme, Abdel Qader, a dare la notizia che Abu Mazen mediterebbe di sciogliere l’Anp. Qader ha detto che "le sue minacce sono serie, e non manovre politiche". A quanto pare nel corso di colloqui ad Amman i dirigenti giordani hanno cercato ieri di convincere Abu Mazen a non compiere un passo tanto drastico. "L’aggressione israeliana rischia di condurre allo scioglimento dell’Anp" ha avvertito Abdel Qader. Secondo il dirigente palestinese seri sforzi sono tuttora in corso per convincere Abu Mazen a non attuare le proprie minacce. (12 luglio 2006)

* www.repubblica.it, 12.07.2006


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