Inviare un messaggio

In risposta a:
GAZA: disastro umanitario

FERMATE ISRAELE: "Non è possibile, non è decente che il Consiglio di sicurezza non intervenga". Un appello di Rossana Rossanda

martedì 31 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Qui non si tratta di un eccesso di vendicatività, si tratta della volontà del governo di Ehud Olmert, in cui evidentemente sta anche il laburista Amir Peretz, di chiudere qualsiasi porta o dialogo di pace per togliere la Palestina come nazione dalla faccia del Medio Oriente. Politicamente parlando, è l’esatto reciproco del gruppo fondamentalista islamico [...]

Fermate Israele
di Rossana Rossanda*
Il sequestro di 64 parlamentari (...)

In risposta a:

> FERMATE ISRAELE: "Non è possibile, non è decente che il Consiglio di sicurezza non intervenga". Un appello di Rossana Rossanda

giovedì 13 luglio 2006

Raid israeliano su Beirut Blocco totale al Libano Hezbollah risponde con lanci di missili*

Israele impone al Libano un blocco totale, aereo, navale e terrestre. «Un atto di guerra da uno Stato sovrano», aveva detto il premier Olmert. L’attacco dei militanti di Hezbollah e il rapimento di due militari israeliani è un atto di guerra e Israele reagisce di conseguenza. Otto soldati sono morti dall’inizio delle operazioni. L’esercito israeliano ha bombardato il villaggio di Al Sultaniya, nel sud del Libano, mentre elicotteri con la stella di David continuano a sorvolare le regioni meridionali, in particolare la zona di Zarit, dove giovedì sono stati rapiti i due soldati. La marina di guerra israeliana è penetrata nelle acque territoriali libanesi, bloccando i principali porti (Saida, Tiro, Beirut e Tripoli), mentre aviazione ha costretto le autorità libanesi a dirottare tutti i voli a Cipro. Un alto ufficiale israeliano ha detto che le forze armate si stanno preparando a attività belliche di lunga durata e ha aggiunto che altri aeroporti libanesi saranno obiettivo di incursioni israeliane.

Che la situazione fosse così grave lo si è capito fin dall’alba, quando poco prima delle 6 locali (le 5 in Italia) i caccia F-16 israeliani hanno bombardato l’aeroporto internazionale di Beirut. È stato il via all’operazione «Giusta Retribuzione», diretta contro tutte le postazioni di Hezbollah e il Libano che le ospita. L’aeroporto è stato colpito «perché serviva al trasferimento di armi per gli Hezbollah libanesi», ha detto un portavoce militare israeliano. La capitale libanese è stata colpita anche in alcuni quartieri periferici, come il quartiere di Hart Reik, roccaforte di Hezbollah. Nel mirino degli aerei israeliani c’era la sede dell’emittente tv del movimento sciita, al Manar, con un razzo. Impianti delle emittenti del movimento sciita Hezbollah sono stati bombardati anche nella valle della Beka’a, nella zona di Baalbek, dove ha sede un importante sito archeologico. Sono andate distrutte le antenne della tv del movimento e quelle della radio Al Nur. Una piccola moschea sciita (anche detta "hussainita") è stata colpita a Budai, vicino Baalbek.

Secondo l’esercito, una trentina di combattenti estremisti sono stati uccisi in occasione degli attacchi israeliani. L’esercito ha intenzione di colpire molto duramente Hezbollah nella capitale libanese, dove si trova il quartiere generale del movimento, e le famiglie dei suoi dirigenti, in particolare nella zona in cui abita Hassan Nasrallah, il suo capo.

Il governo libanese si accinge a tenere una riunione straordinaria, la seconda dopo l’inizio della grave crisi che si è aperta con Israele. L’inizio della seduta, stando all’agenzia nazionale Ani, è stato fissato per le 11 ora italiana.

La tv di Dubai, Al Arabiya ha riferito che la «resistenza islamica» (così chiama Hezbollah) ha lanciato missili contro il «comando delle operazioni dell’aviazione israeliana» di Monte Miron, nel nord di Israele. Con un comunicato il comando del movimento sciita ha annunciato di aver usato nuovi missili "Raad 1". "Raad" in arabo significa "tuono Il bilancio delle vittime israeliane, sarebbe, secondo il corrispondente della tv satellitare araba al Jazeera, di «una donna e 29 feriti», di cui uno grave. Il sito internet del quotidiano israeliano Haaretz rifesrisce che la cittadina israeliana colpita è quella di Nahariya, nei pressi del confine con il Libano. La vittima è una donna di 40 anni che era rimasta sul balcone della sua casa, al quinto piano di un edificio, nonostante l’esercito israeliano avesse ordinato ai residenti di mettersi al riparo nei rifugi antimissile. E un missile katiusha ha colpito l’edificio al piano sopra di quello della donna uccidendola. Tra i feriti ci sono diversi bambini.

Il fronte di Gaza Continuano le operazioni di Israele in quello che in un giorno è divenuto un secondo fronte, più marginale. Aerei israeliani hanno lanciato nella notte numerosi missili contro il ministero degli esteri palestinese a Gaza City. Lo hanno riferito testimoni, aggiungendo che nell’edificio è scoppiato un incendio. Per ora non vi è notizia di morti o feriti. I militari israeliani hanno confermato il raid, denunciando che il ministero degli Esteri è «occupato da Hamas» e viene utilizzato «per pianificare attacchi terroristici».

Le Brigate Ezzedin Al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno promesso una risposta «violenta e dolorosa» all’ondata di sangue che ha fatto 18 morti a Gaza (un bilancio che al tramonto è già salito a 23) e il ferimento del loro capo militare Mohammed Deif. Ma quello che è chiaro ora è che il conflitto non è più tra Hamas e Israele. È più esteso e rischia di coinvolgere tutta nell’area mediorientale, se non fermato, compresi Siria e Iran, principali "sponsor" del Movimento di Resistenza Islamico del fu sceicco Yassin: Hamas. È contro Siria e Iran che si sono scagliati infatti le parole di condanna del segretario di Stato Condoleeza Rice. Olmert ha chiarito che «per ora il nostro problema è il Libano». Il Libano dove solo nel febbraio dello scorso anno per le sue denunce dell’influenza di Damasco fu ucciso il deputato Hariri.

La condanna di Annan «Condanno senza riserve rapimento e uccisione di soldati. I sequestrati devono essere rilasciati - ha detto il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan in un’intervista-. Anche il soldato Shalit detenuto a Gaza deve essere rilasciato affinché la tensione scenda. Il risultato del sequestro dei due soldati è stato l’ampliamento delle operazioni da Gaza al Libano ed il Libano ha i suoi problemi, non ha bisogno anche di questo. I rapiti devono essere rilasciati». Considerando i legami di Hamas e degli Hezbollah con Damasco e Teheran il segretario dell’Onu spiega: «Il Medio Oriente è un posto pericoloso e, certo, può diventare esplosivo. Per questo bisogna adottare le misure per bloccare la crisi. Fino a 24 ore fa pensavo che l’escalation poteva essere evitata portando israeliani e palestinesi a collaborare ma ora c’è il Libano: esiste il forte rischio di una escalation del conflitto». *

WWW.UNITA.IT, Pubblicato il 13.07.06


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: