Lieberman: «Operiamo a Gaza come Mosca in Cecenia»
Il Ministro israeliano per gli Affari Strategici presenta il nuovo piano
(www.lastampa.it, 1/11/2006)
GERUSALEMME. Al suo debutto alla riunione di gabinetto nel ruolo di ministro per gli Affari Strategici, Avigdor Lieberman ha smentito la sua fama di falco: commentando la vasta operazione delle forze armate israeliane (IDF) in corso a Gaza, il leader ultra-nazionalista del partito «Israel Beitein» ha suggerito di agire nella Striscia «come la Russia opera in Cecenia». Un modello discutibile dal momento che la presenza russa nella piccola repubblica caucasica è uno dei tallone d’Achille di Mosca, costantemente sotto accusa per le ripetute violazioni dei diritti umani compiute dai suoi soldati e dai gruppi para-militari locali.
A ciò, si aggiunge l’alto costo - morale e materiale - di una guerra che dal 1994 ha fatto, finora, 300 mila vittime civili, 200 mila «desaparecidos», senza contare i profughi e i circa 25 mila soldati russi morti. Come riferisce il quotidiano «Yedioth Ahronoth», nella riunione di gabinetto - appena terminata - ha tenuto banco la situazione nella Striscia di Gaza, dove questa mattina sono penetrati reparti di fanteria israeliana, seguiti da carri armati ed aviazione, nell’ambito di una vasta operazione tesa a smantellare le basi di lancio dei Qassam che da giorni colpiscono il territorio israeliano.
I ministri hanno inoltre discusso del vasto contrabbando di armi attraverso il corridoio di Philadelphi, una striscia di terra permeabile alle ’infiltrazionì fra Gaza ed Egitto. Secondo infatti un rapporto dell’intelligence israeliana, dal ritiro nell’agosto del 2005, tonnellate di armi sono entrate a Gaza per finire poi nelle mani di Hamas, compresi razzi anti-carro e versioni sempre più sofisticate di Katyusha. A questo proposito si sarebbe discusso della possibilità che l’Egitto collabori nella chiusura del corridoio Philadelphi per cercare di bloccare il passaggio di armi e uomini.