COPPIE DI FATTO, LA LEGGE DI VENDOLA ACCENDE LO SCONTRO NEL GOVERNO
di Maria Novella de Luca (La Repubblica, 10.09.2006)
Roma - Alla fine la legge è salva, ma il dibattito è stato acceso. Con il serio rischio di trasformare il Consiglio dei ministri di ieri in un nuovo campo di battaglia sullo spinosissimo argomento dei Pacs e dei diritti delle coppie di fatto. La discussione è partita dalla proposta del ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta di impugnare la nuova legge sul Welfare approvata alla fine di giugno dalla regione Puglia, e fortemente voluta dal suo governatore Nichi Vendola. Una legge "all’avanguardia", una vera anticipazione di quella che potrebbe essere, in futuro, proprio la legislazione sui patti civili di solidarietà. La legge sul Welfare della regione Puglia prevede infatti che anche persone legate da "vincoli solidaristici" (dalle coppie di fatto alle coppie gay) possano accedere ai servizi fino ad ora destinati alle famiglie tradizionali, e cioè asili nido, case popolari, strutture per i disabili, sussidi, buoni scuola, buoni libro. Una normativa che nel centrosinistra, e anche nell’area moderata, ha trovato più sostenitori che detrattori, e che in Puglia, elemento da non sottovalutare, è stata approvata con i voti cattolici e con l’astensione del centrodestra. Il ministro Linda Lanzillotta ha invece ieri proposto che quella legge venisse impugnata, affermando, così spiegano agli Affari Regionali, che proprio la parte sui "vincoli solidaristici" avesse delle "difformità" sia rispetto alla Costituzione che alle leggi nazionali.
In pratica quella definizione "vincoli solidaristici" (definita "troppo larga") avrebbe potuto ampliare così tanto il numero dei beneficiari dei nuovi servizi da creare seri problemi di bilancio. Questa la motivazione tecnica che è invece diventata una vera e propria spaccatura all’interno del governo, con i ministri Pecoraro Scanio, Bindi, Pollastrini e Ferrero che hanno subito respinto la richiesta di impugnativa, sostenuta invece da Francesco Rutelli. Spiega il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: "Sarebbe stato un gravissimo errore politico bloccare quella legge, proprio in un momento in cui tutta la sinistra è impegnata a cercare strategie legislative sui Pacs e sulle coppie di fatto". Sulla stessa linea il ministro della Famiglia Rosy Bindi della Margherita, che ha ricordato quanto la legge regionale sia stata frutto di un lungo lavoro e di un forte confronto sia con le opposizioni che con le associazioni cattoliche. Una legge, ha ricordato la Bindi, che tra l’altro riguarda soprattutto il tema del Welfare. E sia la Bindi, che il ministro per le Pari Opportunità Pollastrini, che quello della Solidarietà Sociale, Ferrero, insieme a Pecoraro Scanio hanno chiarito che in caso di votazione avrebbero difeso la legge pugliese. Alla fine comunque, dopo una dibattito "animato", con la mediazione del vicepremier Rutelli e l’intervento di Romano Prodi, che ha preso atto che il testo della legge regionale era frutto di una "ampia intesa", l’impugnativa è stata bloccata. Disinnescando così una nuova bomba politica, che conferma comunque la difficoltà all’interno del governo.