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Fuori dalla "preistoria". Al di là della “concezione edipica del tempo”(Vattimo).

DANTE, VIRGILIO E IL ’CODICE’ DI MELCHISEDECH. DIO è AMORE (Charitas), in ‘volgare’!!! E LE RADICI DELLA TERRA SONO “COSMICOMICHE”! Un’ipotesi di ri-lettura della DIVINA COMMEDIA, e un omaggio a Ennio Flaiano e a Italo Calvino

Con Lutero, oltre. Sacerdotalità e Sovranità - universali.
domenica 24 giugno 2007 di Federico La Sala
[...] Anche il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli sicuramente ricordava: divenuto papa, prenderà il nome di Giovanni XXIII ... e cercherà di correre ai ripari. Una nuova Chiesa, per credenti e non-credenti, che sappia essere finalmente, “Mater et Magistra” ... come la Maria di Gesù e la Beatrice di Dante! “Pacem in terris”: un nuovo Concilio, subito!!! [...]
MELCHISEDECH A SAN GIOVANNI IN FIORE, TRA I LARICI “PISANI”.
AL DI LA’ DELLA TRAGICA (...)

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> DANTE, VIRGILIO, ... E IL ’CODICE’ DI MELCHISEDECH. DIO è AMORE ... in ‘volgare’!!! E LE RADICI DELLA TERRA SONO “COSMI-COMICHE”! Un’ipotesi di ri-lettura della DIVINA COMMEDIA, e un omaggio a Ennio Flaiano e a Italo Calvino

mercoledì 11 aprile 2007


-  Dal 20 aprile a fine giugno "TuttoDante" nella capitale, già venduti 50 mila biglietti.
-  "Racconterò anche la Storia, dalla presa del potere di Romano Prodi fino ai giorni nostri"

-  Arriva a Roma la Commedia di Benigni
-  "Difendo il mio Paese da chi lo governa"

-  Lo spettacolo ha già toccato 26 città, con un tripudio di oltre 350 mila spettatori.
-  "Il Poeta è grande perché ci invita a guardarci in faccia quanto facciamo schifo
"

di ALESSANDRA VITALI *

ROMA - Racconterà la Storia, "dalla presa del potere di Romano Prodi ai giorni nostri, dal ’vi levo l’Ici’ al ’moderate i toni’ di Berlusconi, due giorni fa", l’attualità insomma, "ma quella su cui si può ridere, che è sempre meno, perché sono sempre di più le tragedie". E se l’attualità dovesse essere avara di spunti, si sa che con Roberto Benigni si può ridere di un nonnulla, basta una parola perché tracimi la piena. Com’è successo oggi in Campidoglio per la presentazione della tappa romana di TuttoDante, lo show con il quale l’artista si è già esibito in 26 città con un tripudio di olte 350 mila spettatori.

A Roma si ferma un bel po’, dal 20 aprile alla fine di giugno, un teatro tenda da 4000 posti realizzato per l’occasione in piazzale Clodio. "Molti politici non verranno - dice - perché è troppo vicino al Palazzo di Giustizia...". Cinquantamila i biglietti venduti fino a ieri, accesso gratuito per mille romani (600 studenti e 400 dai centri anziani), spiega il sindaco Walter Veltroni, primo oggetto delle effusioni del comico: "Io Veltroni me lo sposerei, un bel matrimonio contro natura, un matrimonio ogm, lei fra l’altro è sindaco, e si può anche sposare da solo".

Una prima mezzora dedicata all’attualità con particolare attenzione alle cose di Roma, d’altronde "anche Dante si occupava d’attualità, metteva in versi quel che accadeva ogni giorno", e alla politica, "perché compito del comico è difendere il proprio Paese da chi lo governa".

Poi, il resto dello spettacolo concentrato sulla Commedia, da qualche anno oggetto privilegiato delle attenzioni di Benigni, e sul Poeta, "che fra l’altro nel Trecento venne a Roma per dire al Papa di non occuparsi degli affari di Stato, come vedete la Storia non è cambiata". "Poi a Roma - continua il comico - c’è una delle più importanti associazioni di dantisti, presieduta da Giulio Andreotti che è coetaneo di Dante, se verrà allo spettacolo gli chiederò di raccontarci qualche aspetto della vita privata del Poeta".

Una passione smisurata quella di Benigni per l’Alighieri, "la sua grandezza è nell’invitarci a guardarci in faccia quanto siamo schifosi, avere il coraggio di vedere nel profondo il nostro male, che nei secoli non è cambiato". Salta di girone in girone e azzarda qualche ipotesi, "oggi ci sarebbe il girone dei matrimoni contro natura, ci troveremmo Bindi e Bondi, Manzoni e Marzullo. Probabilmente all’Inferno sono in corso lavori di ampliamento e ristrutturazione, pensate solo a quanto devono ingrandire l’area dei lussuriosi...".

E’ felice di essere a Roma, ricorda il suo arrivo nella capitale, "avevo 18-19 anni", poi la casa, per lunghi anni, nel quartiere Testaccio e la romanità acquisita, "tutto questo discorso per annunciarvi che mi candido a sindaco di Roma, con Veltroni abbiamo già un piano, ristrutturiamo i Fori Imperiali e ci facciamo un residence con parcheggio sotterraneo".

Roma anche nei suoi aspetti più "dolorosi", come la batosta di ieri in Champions League: "Volevate vincere? E vi facciamo vincere, che sarà mai. Volete fare 7 gol? E ve li facciamo fare... E’ un segno della grandezza di questa città, la Britannia l’abbiamo conquistata, figuriamoci che c’importa. Noi gliene abbiamo fatto uno solo, per fargli vedere come si fa un gol fatto bene".

Ma Dante, in quale girone avrebbe messo Benigni? "Me lo sono chiesto più volte - risponde - e credo che sarei finito in quello degli ogm, dei matrimoni contro natura. Già mi vedo: se guardate, tovate me e Veltroni come Paolo e Francesca, che voliamo e ci diciamo ’Amor, ch’a nullo amato amar perdona’. Un’immagine bellissima".

* la Repubblica, 11 aprile 2007


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