Farmaci da banco nei supermercati. Una scelta opinabile.
Il centrosinistra sembra finalmente uscito da quel torpore che gli ronzava intorno dopo la vittoria al cardiopalma delle scorse politiche. Con un provvedimento firmato dal ministro Bersani, il governo Prodi ha dato il via libera ad una serie di liberalizzazioni che riguardano tutti i singoli cittadini: dalle licenze dei taxi, agli onorari dei liberi professionisti sino alla tanto discussa abolizione dell’ICI che la Chiesa non pagava (...)
Caro Diana,
in realtà non sono per nulla d’accordo con la sua tesi perchè:
1)se i farmaci (tra l’altro quelli che non necessitano di ricetta medica)si
possono vendere anche nei supermercati, vi è maggior concorrenza con le farmacie e, secondo un’antica ma sempre veritiera legge di mercato, vi è maggior convenienza per i consumatori.
Poi, se questi medicinali costano maggiormente nei supermercati, si tornerà alle vecchie farmacie.
2)Non vi sono rischi di "abuso di medicinali" poichè vi sarà un normale farmacista a controllare il tutto; se ci sono rischi attualmente in farmacia ci saranno lo stesso nella grande distribuzione.
3)inoltre, come da lei stesso sottolineato, ci sarà una maggior ampiezza di orari a tutto vantaggio del consumatore.
Quindi concludendo il mio intervento, vorrei sottolineare l’importanza di queste prime misure di liberalizzazione intese sempre più a favorire il consumatore e ad evitare lo strapotere di alcune "lobbies" che attanagliano il mercato.
Poi è chiaro che sono provvedimenti che si possono sicuramente migliorare ma intanto è già qualcosa.
Distinti saluti a tutta la redazione
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