Il premier e il ministro dei trasporti a Vibo Valentia per un vertice Istituiti numeri di telefono e centri d’accoglienza per gli sfollati PRODI NEL VIBONESE DOPO IL NUBIFRAGIO E la procura avvia un’inchiesta*
VIBO VALENTIA - Due metri d’acqua in alcune zone, terreni agricoli sommersi, fiumi esondati. Quattro le vittime, venti i feriti. Si scava ancora nel fango dopo il nubifragio di ieri che ha colpito l’area di Vibo Valentia. Alle 11 è atteso il premier Romano Prodi per presiedere un vertice assieme al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, il viceministro all’Interno Marco Minniti e il sottosegretario all’Interno Giuseppe Rosato.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità per le conseguenze del nubifragio. A condurre l’inchiesta è il procuratore della Repubblica Alfredo Laudonio. Per il momento si procede contro ignoti. L’ipotesi di reato è quella di disastro colposo. I magistrati stanno acquisendo tutta la documentazione necessaria al caso.
Molte persone che hanno subito danni alle loro abitazioni sono state ospitate da familiari ed in strutture ricettive della zona. Stamane alcune famiglie hanno provveduto a prendere il materiale necessario dalle proprie case dove rientreranno dopo i lavori di rimozione del fango. I corpi delle quattro vittime decedute a causa del nubifragio si trovano attualmente nell’obitorio dell’ospedale di Vibo Valentia dove per tutta la notte si sono susseguite le visite di familiari ed amici.
Si tratta di un pastore folgorato da un fulmine, due guardie giurate travolte in auto da una piena d’acqua, e del piccolo Salvatore, 16 mesi, che la madre ha invano tentato di salvare mentre la furia dell’acqua lo scaraventava in un vigneto poco distante da Longobardi. Tutti e quattro si trovavano nella zona maggiormente interessata dal nubifragio.
Presso la Scuola di Polizia di Vibo Valentia è stato anche istituito il Centro coordinamento soccorsi, impegnato a garantire l’assistenza alla popolazione ed il coordinamento degli uomini e dei mezzi di tutti gli enti e le amministrazioni che stanno lavorando nella zona disastrata. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, che ha anche attivato dei numeri telefonici per l’emergenza. (4 luglio 2006)
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www.repubblica.it, 04.07.2006