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Emergenza

A VIBO VALENTIA, UN NUBIFRAGIO. Bertolaso in partenza per la Calabria

lunedì 3 luglio 2006 di Federico La Sala
Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso è in partenza per la Calabria per verificare di persona gli effetti dell’ondata di maltempo che ha investito la zona di Vibo Valentia e che ha provocato per il momento la morte di quattro persone. Assieme a Bertolaso, in Calabria andrà anche un team del Dipartimento composto da esperti che si occupano di previsioni, prevenzione e rischio idrogeologico.
VIBO VALENTIA (www.ansa.it, 03.07.2006)
Secondo quanto hanno riferito i (...)

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sabato 22 luglio 2006

La protesta delle vittime del nubifragio del 3 luglio "Ci hanno abbandonati". Fermati tutti i treni a lunga percorrenza. Vibo, alluvionati bloccano i binari "Vogliamo gli interventi promessi" *

VIBO VALENTIA - Al grido di "vogliamo gli interventi promessi", circa 500 persone hanno occupato i binari della stazione ferroviaria Vibo-Pizzo dalle 10 di stamani fino alle 14.30 di questo pomeriggio: si tratta degli abitanti delle aree colpite, lo scorso 3 luglio dal nubifragio che si è abbattuto sulle frazioni di Vibo Valentia, Bivona, Longobardi e dintorni.

Sono passati 20 giorni dall’alluvione che ha provocato anche la morte di quattro persone, fra le quali un bambino di sedici mesi. I manifestanti, che hanno occupato un importante snodo ferroviario della regione, hanno protestato per le gravi condizioni in cui versano i loro territori a circa 20 giorni dal disastro, e per ottenere il risarcimento dei danni subìti.

Erano principalmente donne e bambini della frazione di Bivona e di Vibo Marina a dare man forte a questa manifestazione, indetta dai comitati civici delle due località per denunciare lo stato di abbandono in cui sono stati lasciati: "vogliamo più impegno e più visibilità a livello nazionale e vogliamo che la ricostruzione avvenga subito - hanno chiesto - Inoltre, desideriamo sapere quando arrivano i fondi, più volte promessi ma ancora nessuno ha visto nulla".

"Lamentiamo anche - hanno aggiunto - il fatto che dal giorno del nubifragio, ormai venti giorni fa, l’ area delle due frazioni è ancora invivibile. Le strade interne sono piene di polvere e c’ è gente che ancora spala fango. Per fortuna c’ è la luce e l’acqua. Ma la nostra è una situazione di estrema precarietà. E’ per questo che noi protestiamo e vogliamo che ci sia l’attenzione necessaria sulla nostra condizione".

Tutti i convogli a lunga percorrenza sono stati bloccati nelle stazioni più vicine al luogo in cui si trovavano al momento dell’ inizio della protesta. Trenitalia ha provveduto ad organizzare un servizio sostitutivo di pullman per superare il blocco.

I manifestanti hanno annunciato poi che avrebbero cessato l’occupazione della stazione solo al raggiungimento del loro obiettivo: un dialogo concreto con le istituzioni. E qualcosa si è mosso, visto che il vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e l’ assessore regionale all’Ambiente, Diego Tommasi, hanno subito raggiunto Vibo per parlare con loro. Visto l’impegno delle istituzioni il blocco è stato rimosso e la circolazione dei treni ristabilita nonostante i disagi e i ritardi. (22 luglio 2006)

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* www.repubblica.it, 22.07.2006


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