Mosca: 200 leader religiosi riuniti in un vertice mondiale in vista del G8*
di Agenzia NEV del 5 luglio 2006
Pace, giustizia e lotta al terrorismo nell’agenda di un incontro senza precedenti
Roma (NEV), 5 luglio 2006 - Un vertice mondiale dei leader religiosi, senza precedenti per livello e dimensioni, è stato organizzato a Mosca dal 3 al 5 luglio dalla Chiesa ortodossa russa, alla vigilia del vertice annuale del G8, che si riunirà a San Pietroburgo dal 15 al 17 luglio sotto la presidenza russa. Sono arrivati a Mosca per discutere di temi scottanti ed attuali oltre 200 delegati provenienti da 44 paesi tra ortodossi, protestanti, cattolici, musulmani, ebrei e buddisti: il ruolo della fede e della religione nella società moderna, l’affermazione dei valori morali, la lotta al terrorismo, l’istruzione, i valori della famiglia, la parità tra i sessi, la libertà religiosa, la lotta alla povertà, la responsabilità per l’ambiente sono alcuni dei temi trattati. Il summit si concluderà con la pubblicazione di un documento finale, da far pervenire ai leader del G8, che verte tra l’altro sul ruolo delle religioni nella società, sulle questioni della pace, della giustizia e della lotta al terrorismo. Il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto in apertura dell’incontro interreligioso, si è impegnato a portarne i risultati alla riunione dei leader dei paesi più industrializzati. Tra i numerosi leader religiosi presenti al vertice di Mosca, si segnalano il patriarca ortodosso Alessio II, che ha promosso l’incontro; Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC); Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Colin Williams, segretario generale della Conferenza delle chiese europee (KEK), nel suo intervento ha esposto lo spirito che guida la preparazione della Terza Assemblea ecumenica europea (AEE3) che si svolgerà a Sibiu (Romania) nel 2007. Il vescovo luterano Wolfgang Huber, capo della Chiesa evangelica tedesca (EKD), ha parlato dell’urgenza di rispondere alle sfide della globalizzazione e della necessità di una pace giusta. Tra gli assenti, il Papa e il Dalai Lama, rispettivamente non invitati - secondo le dichiarazioni degli organizzatori - l’uno per non “mescolare eventi storici” e l’altro per non mettere a rischio i rapporti con il governo cinese. (nev/eva)
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www.ildialogo.org, Venerdì, 07 luglio 2006