MORTI BIANCHE A Montesano sulla Marcellana, nel Salernitano, incendio devasta un laboratorio
Fabbrica in fiamme Muoiono due operaie
Vittime una 16enne e una donna di 49 anniInchiesta per accertare la posizione lavorativa delle vittime e il rispetto delle norme di sicurezza
Da Milano Maurizio Carucci (Avvenire, 06.07.2006)
Troppi interrogativi su due donne morte sul lavoro in località Prato Comune, a Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno. Troppe ombre su un incendio in una fabbrica di materassi che non aveva vie di fuga. Giovanna Curcio, di soli 16 anni, e Annamaria Mercadante, di 49, hanno provato a trovare rifugio in un bagnetto di una specie di laboratorio per la confezione di materassi appena hanno visto il fumo e le fiamme. Ma non ce l’hanno fatta. Intorno alle 11, per cause accidentali su cui sta indagando il pm Oliviero della Procura di Sala Consilina, un incendio si è sviluppato nel seminterrrato di una palazzina di tre piani, che ospita anche una scuola elementare per fortuna chiusa per le vacanze estive. Altre due operaie e il titolare sono riusciti a fuggire. Mentre Giovanna e Annamaria, forse nel tentativo di spegnere il rogo o nella speranza di trovare scampo non hanno fatto in tempo a guadagnare l’uscita. L’indecisione o il panico sono stati fatali: in pochi minuti l’incendio ha divorato tutto. Alimentato dalla presenza di materiale altamente infiammabile che si trovava nel locale di circa 50 metri quadrati. A nulla è servito il pronto intervento dei vigili del fuoco. Soltanto alle 14, quattro squadre di pompieri provenienti da Salerno e Sala Consilina, con la collaborazione dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e della locale stazione, coadiuvati perfino da un elicottero, sono riusciti a domare l’incendio. Il laboratorio è andato completamente distrutto e sette famiglie sono state evacuate in attesa delle verifiche sull’agibilità della struttura. I cadaveri delle due operaie non erano carbonizzati. Forse sono morte per asfissia. I due corpi sono stati trasportati all’ospedale di Polla, dove soltanto dopo l’autopsia prevista nelle prossime ore potrà essere accertata la causa della morte. Mentre sono in corso gli accertamenti per verificare la posizione lavorativa sia delle due donne che hanno perso la vita che delle altre operaie. Occorre chiar ire se erano in regola o no. Quel che resta della palazzina è stato posto sotto sequestro. Gli inquirenti dovranno accertare le cause che hanno determinato la tragedia, capire se poteva essere evitata e verificare il rispetto delle norme di sicurezza. «In questo momento occorre rispetto per le due morte e per il dolore delle loro famiglie - dichiara don Domenico Tropiano, parroco della vicina chiesa del Sacro Cuore eucaristico -. Dobbiamo sentirci tutti responsabili per ciò che è avvenuto. Si tratta della tragedia più grave che abbia colpito Montesano in questi ultimi anni». Don Mimì - come lo chiamano affettuosamente in paese - appena ha saputo dell’incendio e della tragedia che si stava profilando, non ha potuto far altro che offrire il suo conforto e il suo sostegno a quanti erano accorsi sul posto. Con lui anche il sindaco Antonio Manilia. «Non ci vuole molto a capire che queste morti potevano essere evitate - sottolinea Franco Tavella, segretario generale della Cgil Salerno -. Gli incidenti sul lavoro nel Salernitano hanno ormai assunto una cadenza insopportabile. Molto spesso sono determinati da norme di sicurezza inesistenti, da orari di lavoro inadeguati, da lavoratrici e lavoratori impiegati in nero». Dall’Inail di Salerno confermano che in un anno si verificano 27 incidenti mortali: una media di uno ogni 15 giorni. Proprio per oggi la Fillea ha previsto due ore di fermo dei lavoratori del settore legno e arredamento per ricordare le due vittime dell’incendio di Montesano.