Ansa» 2008-02-26 17:55
GRAVINA, "ORRIBILE MORTE PER I FRATELLINI"
GRAVINA IN PUGLIA (BARI) -Sono, col passare delle ore, sempre di più le conferme che Francesco e Salvatore Pappalardi non sarebbero morti subito dopo la caduta e a seguito di qualsiasi trauma subito: è probabile che siano deceduti a causa del freddo e per fame. L’ultima è di fonti vicine alle indagini che fanno questa valutazione, "a prescindere dal fatto che i due ragazzini siano caduti o siano stati scaraventati da qualcuno nella cisterna".
"Abbiamo la sensazione, benché debba essere confortata con i dati tecnici, che abbiano subito un’orribile morte", ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, uscendo dalla casa padronale abbandonata in cui sono stati trovati i due cadaveri.
Intanto i due carri funebri con le bare dei fratellini di Gravina sono usciti della casa padronale abbandonata dove sono stati trovati i cadaveri. La gente affacciata ai balconi ha salutato con un applauso il passaggio delle bare con i resti di Ciccio e Tore. I corpi verranno portati al Policlinico, dove domani mattina, nell’Istituto di medicina legale dell’Università di Bari, la madre di Ciccio e Tore, Rosa Carlucci, dovrà fare il riconoscimento ufficiale dei resti.
FORSE PER UN PO’ VIVI IN CISTERNA
Voci che filtrano tra le maglie degli investigatori, mezze conferme cominciano a delineare nettamente l’ipotesi che i due fratellini possano aver avuto una morte lenta, una morte atroce, peggiore di quella che sarebbe toccata loro se fossero morti a causa della caduta nel pozzo. Da alcuni dati emergerebbe infatti che, per qualche tempo, i bambini possano essere rimasti vivi nella cisterna. I corpi non sono in corrispondenza dell’imboccatura del pozzo, che è larga poco meno di un metro per un metro. Non sono quindi rimasti fermi dopo essere precipitati giù - gettati o caduti - per i 22 metri del cunicolo che dal terrazzo porta alla cisterna sotto l’edificio. I corpi infatti sono entrambi da un lato, a una distanza l’uno dall’altro di una quindicina di metri. Di qui la ricerca - confermata stamane dal questore - di possibili luoghi di accesso alla cisterna diversi dall’imboccatura del cunicolo sul terrazzo. I due corpi inoltre sarebbero stati trovati rannicchiati, in posizione fetale. Qualcuno azzarda una descrizione, ma, su questa, nessuna conferma: uno con le mani giunte tra le gambe, l’altro col pollice in bocca. Uno dei due corpi certamente non ha le scarpe ai piedi: esse sono slacciate e poste in modo ordinato vicino al corpo. La posizione delle scarpe escluderebbe anche che i corpi possano essere stati spostati da una massa d’acqua piovana penetrata nella cisterna - che attualmente è del tutto asciutta - nei due inverni trascorsi dalla scomparsa dei fratellini.
QUESTORE: "LE ACCUSE AL PADRE SONO ANCORA VALIDE"
"L’impianto accusatorio al momento rimane in piedi. Non è una questione di principio perché finora parliamo di indizi molto gravi". Lo ha dichiarato il questore di Bari, Vincenzo Speranza, parlando con i giornalisti in riferimento alle indagini sulla scomparsa dei fratellini di Gravina, aggiungendo tuttavia, tra varie altre considerazioni: "Non mi sentirei di escludere la caduta accidentale". "La magistratura - ha proseguito il questore - ha avallato ipotesi investigative e sufficienti indizi di colpevolezza nei confronti del padre dei ragazzini, e poi c’é tutta una serie di contraddizioni". Tornando all’ipotesi della caduta accidentale, Speranza ha poi aggiunto che comunque "é difficile che si possa essere verificata un’ipotesi del genere anche perché i fratellini non erano proprio piccolini che non si rendevano conto del pericolo".