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Medioevo

PUGLIA: A GRAVINA, UNA CITTA’ SOTTO LA CITTA’. Un patrimonio storico-culturale da salvaguardare

venerdì 7 luglio 2006 di Federico La Sala
[...] L’amministrazione comunale sta ultimando le pratiche per chiedere all’Unesco il riconoscimento di patrimonio dell’umanità. Oggi l’ente dell’Onu premia i territori, così Gravina si unirà a Matera e ai suoi Sassi, distanti 30 chilometri. Presto arriverà il via libera. L’obiettivo è creare un polo di turismo culturale nel profondo sud. E salvare la città sotterranea.
PUGLIA
A trenta chilometri dai Sassi di Matera, un sito eccezionale per il quale è stata richiesta la tutela dell’Unesco (...)

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> PUGLIA: A GRAVINA, UNA CITTA’ SOTTO LA CITTA’. ---- Nel cunicolo fatale, e poi nella cisterna, "prima sarebbe caduto Ciccio, il fratello più grande, che sembra avere una frattura alla gamba sinistra; poi vi è finito Salvatore, forse nel tentativo di soccorrerlo. Quest’ultimo potrebbe essere sceso, utilizzando delle rientranze nella muratura del cunicolo. Su una parete della cisterna c’erano i segni delle unghiate". E’ la ricostruzione fatta dall’avvocato Angela Aliani, legale del padre dei fratellini.

mercoledì 27 febbraio 2008


-  Rosa Carlucci nell’Istituto di medicina legale di Bari. Un mese per l’esito dell’autopsia
-  L’avvocato del padre dei piccoli: "Prima è caduto un bambno, l’altro nel pozzo per aiutarlo"

-  La mamma riconosce Ciccio e Tore
-  "Sul muro segni di unghiate"

BARI - E’ durata circa mezz’ora la visita di Rosa Carlucci nell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Si è dovuta sottoporre al doloroso compito di riconoscere i corpi di Ciccio e Tore, i due figli trovati in fondo ad una cisterna nel centro di Gravina di Puglia. Concluso il riconoscimento, la donna è stata fatta uscire da un accesso secondario dell’Istituto. "La madre ha riconosciuto i resti", ha detto il professor Luigi Introna, responsabile del pool di medici legali. Si sente "male, male, molto male", ha detto l’avvocato Domenico Molfetta che assiste la donna.

Pochi minuti dopo è arrivata anche Maria Ricupero la compagna di Filippo Pappalardi, il padre dei due bambini che è attualmente in carcere con l’accusa di omicidio. La donna è svenuta all’uscita dall’Istituto di medicina legale, mentre cercava inutilmente di sottrarsi all’assedio di giornalisti e telecamere. Subito dopo è stata fatta salire su un’automobile del Policlinico insieme con degli infermieri. Anche lei dovrà riconoscere i bambini.

LE IMMAGINI

Nel cunicolo fatale, e poi nella cisterna, "prima sarebbe caduto Ciccio, il fratello più grande, che sembra avere una frattura alla gamba sinistra; poi vi è finito Salvatore, forse nel tentativo di soccorrerlo. Quest’ultimo potrebbe essere sceso, utilizzando delle rientranze nella muratura del cunicolo. Su una parete della cisterna c’erano i segni delle unghiate". E’ la ricostruzione fatta dall’avvocato Angela Aliani, legale del padre dei fratellini.

Stamani sono stati conferiti gli incarichi ai periti che assisteranno all’autopsia sui corpi. "Per tutti gli accertamenti - ha spiegato il medico legale della Procura Francesco Introna - abbiamo avuto una trentina di giorni: dobbiamo accertare l’epoca della morte, causa e mezzi che l’hanno determinata ed eventuali tempi di sopravvivenza. L’autopsia, che in realtà sono esami sui resti, sarà una delle tappe degli accertamenti".

"Cominceremo - ha sottolineato il medico legale - con gli accertamenti radiologici, poi procederemo con risonanza con la possibilità di ricostruire le salme tridimensionalmente e faremo esami di laboratorio".

Il medico non ha voluto esporre il proprio punto di vista sull’accaduto. "L’idea - ha spiegato Introna - nasce al termine di tutti gli accertamenti che faremo. Adesso qualunque ’pour parler’ lascia il tempo che trova". E alle domande relative a lesioni riscontrate sui cadaveri, sull’eventuale sopravvivenza dei fratellini dopo la caduta e sulla loro presunta lunga agonia, ha risposto con un "non abbiamo ancora esaminato le salme". "Le salme - ha concluso Introna - saranno riconsegnate al termine delle indagini, non c’è un problema di consegna immediata perché possono rimanere mummificate a vita".

L’avvocato Angela Aliani, difensore del padre dei due bambini in carcere dal 27 novembre scorso con l’accusa di duplice omicidio, ha chiesto la scarcerazione di Filippo Pappalardi. "Non ci sono indizi, non ci sono esigenze", ha detto il legale, che ha confermato un dettaglio: Salvatore, aveva una gamba rotta". L’avvocato ha aggiunto che "una testimone sostiene di averli visti", mentre andavano verso l’edificio dove poi sono morti. "Per me - ha concluso il legale - la via al pozzo potrebbe essere tranquillamente un’altra, forse sono arrivati con degli amichetti".

* la Repubblica, 27 febbraio 2008 - parziale


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