ll giorno dopo i primi risultati della perizia, torna libero Filippo Pappalardi Era agli arresti domiciliari. I corpi dei piccoli furono trovati in una cisterna il 25 febbraio
Fratelli di Gravina, scarcerato
il padre di Ciccio e Tore *
BARI - Cancellati anche gli arresti domiciliari al papà dei fratellini di Gravina. Torna libero Filippo Pappalardi, il padre di Salvatore e Francesco trovati morti in una cisterna di una casa abbandonata il 25 febbraio scorso. Dopo il ritrovamento dei cadaverini e i primi riscontri autoptici che hanno escluso violenze sui piccoli prima della caduta, il reato contestato al padre dei fratellini era stato già derubricato da omicidio ad abbandono di minori e da poco meno di un mese, Filippo Pappalardi aveva ottenuto dallo stesso gip l’opportunità di scontare la carcerazione preventiva a casa anzichè nel carcere di Viterbo.
Appena ieri, i medici legali hanno consegnato alla magistratura i risultati dell’autopsia su corpi dei due fratellini. La caduta nella cisterna di Francesco e Salvatore è avvenuta tra le 19.30 e le 23.30 della stessa sera della scomparsa. Francesco è morto dopo tre ore; Salvatore, invece, nel pozzo, è sopravvissuto almeno un giorno. I due fratellini sarebbero precipitati dal secondo accesso al cunicolo della morte.
E’ molto probabile che la morte di Salvatore sia avvenuta nel sonno. Entrambi i fratellini sarebbero precipitati con i piedi in avanti. Secondo i due medici legali incaricati dalla Procura, Francesco battè contro il suolo con la gamba destra in estensione e per questo si procurò varie fratture all’arto.
Salvatore riportò invece una lesione al piede più lieve rispetto al fratello. E’ possibile che il ragazzino tentò di frenare la caduta poggiando il piede in una delle nicchie laterali del pozzo e si procurò così la frattura. Dall’autospia non è possibile stabilire con esattezza chi dei due fratellini cadde per primo. I medici legali escludono, comunque, che un corpo sia caduto sull’altro come era stato invece proposto in un primo momento dell’indagine.
* la Repubblica, 4 aprile 2008.