Inviare un messaggio

In risposta a:
ECCLESIA DE EUCHARISTIA (Giovanni Paolo II, 2003). Il cristianesimo non è un "cattolicismo": il ’cattolicesimo’ è morto.

INDIETRO NON SI TORNA: GIOVANNI PAOLO II, L’ULTIMO PAPA. PER IL DIALOGO A TUTTI I LIVELLI: UT UNUM SINT. Un omaggio a WOJTYLA: UN CAMPIONE "OLIMPIONICO", GRANDISSIMO. W o ITALY !!! - di Federico La Sala

Il "Dio" dei nostri ’padri’ e delle nostre ’madri’ è il "Dio" dei viventi, non dei morti !!! LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO". E’ ORA DI RESTITUIRE "L’ANELLO DEL PESCATORE" A GIUSEPPE, PER AMARE BENE MARIA!!!
domenica 1 maggio 2011
[...] Che Egli viva in eterno, nella verità e nella pace - e nella memoria e nel cuore del nostro tempestoso presente storico, in lotta per portare alla luce una nuova - e più degna di noi stessi e di noi stesse - concezione dell’umano e del divino [...]
“DUE COLOMBI”, “DUE SOLI”. A KAROL J. WOJTYLA - GIOVANNI PAOLO II, in memoriam (03.04.2005)
GUARIRE LA NOSTRA TERRA. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di "pensare un altro (...)

In risposta a:

> INDIETRO NON SI TORNA: GIOVANNI PAOLO II, L’ULTIMO PAPA. --- Le dimissioni del Papa sono «un pericoloso precedente». Wojtyla e il no alle dimissioni (di Andrea Tornielli).

mercoledì 13 febbraio 2013

di Andrea Tornielli (La Stampa, 13 febbraio 2013)

Le dimissioni del Papa sono «un pericoloso precedente». Con queste parole Karol Wojtyla definì la possibilità di lasciare l’incarico. Per questa ragione decise di non dimettersi. È quanto si legge in un appunto del cardinale Julián Herranz, esperto canonista, un porporato che nel 2004 venne segretamente consultato da Giovanni Paolo II per discutere dell’ipotesi dimissioni. Herranz, proveniente dal clero dell’Opus Dei, è il cardinale al quale Benedetto XVI ha affidato l’inchiesta interna sui vatileaks.

Il porporato spagnolo nel 2006 aveva pubblicato un corposo volume intitolato «Nei dintorni di Gerico» (Edizioni Ares). Nel libro Herranz racconta di come venne interpellato alla fine del pontificato wojtyliano e riporta il contenuto di un appunto personale da lui redatto il 17 dicembre 2004.

Non sfuggano le date: manca poco più di un mese alla prima grave crisi che porterà per la prima volta Giovanni Paolo II al Policlinico Gemelli. Proprio in quei giorni gli addetti della Segreteria di Stato venivano avvisati del fatto che le ferie da gennaio sarebbero state sospese perché era evidente che per il Pontefice cominciava una fase critica e finale della malattia. Il cardinale stese l’appunto «dopo una conversazione» con il segretario particolare di Wojtyla, Stanislao Dziwisz, oggi arcivescovo di Cracovia.

«Quanto all’eventualità di rinunciare per motivi di salute scrissi in quell’appunto - e adesso mi sembra opportuno farlo conoscere, come esempio dell’obbedienza e della prudenza eroiche di Giovanni Paolo II: “Si è limitato (don Stanislao) a commentare che il Papa - che personalmente è molto distaccato dalla carica - vive abbandonato alla volontà di Dio. Si affida alla divina Provvidenza. Inoltre, teme di creare un pericoloso precedente per i suoi successori, perché qualcuno potrebbe rimanere esposto a manovre e sottili pressioni da parte di chi desiderasse deporlo”».

Dunque Papa Wojtyla, nonostante il prolungato decadimento fisico e la malattia invalidante, aveva deciso di non lasciare il pontificato per non creare un precedente giudicato «pericoloso» - almeno nelle parole attribuitegli dal suo segretario - e per non esporre eventualmente un suo successore alle manovre e alle pressioni.

Tutte motivazioni che certamente Joseph Ratzinger ha preso in seria considerazione, avendo vissuto proprio quegli anni a fianco del Papa polacco da lui proclamato beato nel 2011. Ciononostante non le ha ritenute rilevanti nel suo caso. Anche perché la decisione delle dimissioni è stata presa non sotto la spinta di una grave malattia o sotto la pressione di qualche cordata di potere interno. È stata presa, invece, in assoluta libertà e autonomia.

Il discreto sondaggio del 2004 fu soltanto l’ultimo di una lunga serie: fin dal 2001, infatti, Giovanni Paolo II aveva preso in seria considerazione la possibilità della rinuncia, concludendo sempre che era meglio soprassedere.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: