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ECCLESIA DE EUCHARISTIA (Giovanni Paolo II, 2003). Il cristianesimo non è un "cattolicismo": il ’cattolicesimo’ è morto.

INDIETRO NON SI TORNA: GIOVANNI PAOLO II, L’ULTIMO PAPA. PER IL DIALOGO A TUTTI I LIVELLI: UT UNUM SINT. Un omaggio a WOJTYLA: UN CAMPIONE "OLIMPIONICO", GRANDISSIMO. W o ITALY !!! - di Federico La Sala

Il "Dio" dei nostri ’padri’ e delle nostre ’madri’ è il "Dio" dei viventi, non dei morti !!! LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO". E’ ORA DI RESTITUIRE "L’ANELLO DEL PESCATORE" A GIUSEPPE, PER AMARE BENE MARIA!!!
domenica 1 maggio 2011
[...] Che Egli viva in eterno, nella verità e nella pace - e nella memoria e nel cuore del nostro tempestoso presente storico, in lotta per portare alla luce una nuova - e più degna di noi stessi e di noi stesse - concezione dell’umano e del divino [...]
“DUE COLOMBI”, “DUE SOLI”. A KAROL J. WOJTYLA - GIOVANNI PAOLO II, in memoriam (03.04.2005)
GUARIRE LA NOSTRA TERRA. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di "pensare un altro (...)

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> INDIETRO NON SI TORNA: GIOVANNI PAOLO II, L’ULTIMO PAPA. PER IL DIALOGO A TUTTI I LIVELLI: UT UNUM SINT. --- Wojtyla: «Abbiamo tanto da imparare dagli indù». «Possiamo dire che Assisi è già un fatto irreversibile e noi lo portiamo avanti»..

domenica 20 marzo 2011

l’inedito [10 febbraio 1986]

-  Wojtyla: «Abbiamo tanto da imparare dagli indù»

-  «Possiamo dire che Assisi è già un fatto irreversibile e noi lo portiamo avanti.
-  Il mondo induista, a suo modo, è molto disponibile al dialogo coi cristiani»

a cura di Angela Ambrogetti (Avvenire, 19.03.2011)

Volo papale Bombay - Roma, 10 febbraio 1986. A Roma nevica. Una cosa straordinaria che stravolge anche il rientro del Papa dal suo viaggio in India. Il volo papale atterra a Napoli all’una di notte, e da lì Giovanni Paolo II arriva a Roma in treno su due V carrozze di prima classe appositamente allestite. Sono le 8 di mattina quando finalmente si arriva a Roma. L’India che ha visto il Papa è quella di Madre Teresa, con la casa per i moribondi dove a seguire il Papa che accarezza quei poveri corpi ci sono i reporter di tutto il mondo. Ma è anche l’India di Gandhi, della Chiesa nata dall’apostolo Tommaso, delle grandi folle che salutano il vescovo di Roma anche se non sono nemmeno cristiani.

Giovanni Paolo II rende omaggio alla tomba del Mahatma a piedi scalzi come tutti. Poi dice che la sua visita in India è un pellegrinaggio di buona volontà e di pace. E prega sulla tomba di san Tommaso, martirizzato secondo la tradizione a Madras. I cattolici qui continuano a chiamarsi «cristiani di San Tommaso».

Un viaggio anche un po’ più faticoso del solito. Il Papa ci scherza su.

-  Dante Alimenti: «Buona sera! Siamo arrivati alla fine di questa fatica grossa».

-  Papa : «Non ancora, bisogna arrivare a Roma, dove ci aspetta la neve!».

-  Alimenti: «Come ha trovato questo mondo induista, disponibile verso i cristiani?».

-  Papa : «Penso che sia, a suo modo, molto disponibile».

-  Alimenti: «Verranno ad Assisi anche loro? (si allude all’incontro interreligioso che avrebbe avuto luogo nella città di san Francesco il 26 ottobre di quell’anno, ndr.)

-  Papa : «Eh, quella è un’altra cosa. Penso che verranno anche ad Assisi, ma soprattutto loro, hanno molte cose da insegnarci».

-  Alimenti: «Abbiamo potuto apprendere quindi qualcosa?»

-  Papa : «Eh sì, dovevamo, io ho appreso già da molto tempo».

-  Alimenti: «Dopo l’islam anche l’induismo?».

-  Papa : «L’islam è un altro capitolo».

-  Ugo D’Ascia: «Santità, c’è una vistosa assenza nel suo viaggio, la città santa dell’induismo Benares. Perché, ci sono ragioni di opportunità? Non dico politiche perché poi mi sgrida, ma ragioni di opportunità che hanno vietato questa città santa al Papa di Roma?».

-  Papa : «Deve domandarlo ai vescovi dell’India».

-  Giornalista: «Santità, si dice che questo viaggio è un po’ la continuazione dello spirito d’Assisi. Lei troverà pochi cattolici però tanti induisti».

-  Papa : «Adesso tutti i viaggi sono un po’ la continuazione di Assisi. E Assisi è già un fatto possiamo dire irreversibile. Lo si porta avanti. E si deve dire che Assisi era frutto di tanti viaggi».

-  Vittorio Citterich: «Il viaggio più lungo, faticoso, andiamo un’altra volta in Asia. Quando in Cina?

-  Papa : «Ho già detto a uno, deve domandare a quello, a chi lo sa!».

Indica il cielo. Di fatto Mosca e Pechino sono i due sogni mai realizzati di Giovanni Paolo II.


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