Salgono a due le vittime dell’inferno alla ThyssenKrupp. Roberto Scola, 32 anni, aveva due figli
Cinque suoi colleghi sono in fin di vita. Oggi incontro sindacati-azienda. Lunedì sciopero
Torino, incendio alle acciaierie
morto un secondo operaio
Primi accertamenti: Un estintore era vuoto e il telefono di emergenza non era attivo
TORINO - Nell’inferno alle acciaierie della ThyssenKrupp di Torino è morto un secondo operaio: aveva il corpo interamente ricoperto di ustioni. Roberto Scola, 32 anni, è morto intorno alle sette di stamane nel reparto rianimazione dell’ospedale Cto di Torino. Aveva due figli; quando è stato ricoverato le sue prime parole ai medici le ha riservate proprio a loro: era terrorizzato di non poterli più rivedere.
Salgono così a due le vittime dell’incendio che la notte scorsa ha distrutto la linea 5 laminati dell’acciaieria in corso Regina Margherita. L’altra vittima, Antonio Schiavone, 36 anni, di Envie nel Cuneese, era sposato e padre di tre figli di 4 e 6 anni, e di un machietto nato appena due mesi fa. Il bilancio potrebbe ancora aggravarsi. In ospedale restano cinque operai in fin di vita: hanno ustioni tra il 60 e il 90% del corpo. Un compagno di lavoro, ricordando quei tragici momenti, ha detto: "Sembravano torce umane".
Ieri, per tutta la giornata la fabbrica ha reagito con rabbia, anche perché la ThyssenKrupp - dove cinque anni fa aveva preso fuoco un treno di laminazione che aveva prodotto un incendio domato soltanto dopo tre giorni - per tutti era diventata la fabbrica "dei ragazzi", il 95 per cento dei 180 dipendenti rimasti ha meno di trent’anni.
Rabbia perchè "gli estintori erano semivuoti ma sigillati e quando si è tentato di usare gli idranti l’acqua non c’era". Tocca alla magistratura accertare le responsabilità insistono i delegati sindacali, ma certo la condizione di dismissioni (quel reparto doveva chiudere a febbraio) è giudicata la ragione dell’allentamento dell’attenzione sulla sicurezza. Le indagini della magistratura partono proprio dal confronto con l’incendio del marzo di cinque anni fa per accertare se le dinamiche possono essere state analoghe e soprattutto se l’azienda ha rispettato le prescrizioni fatte allora. Gli accertamenti hanno intanto confermato che il primo estintore usato dagli operai era vuoto e che il telefono di emergenza non era attivo.
Oggi le organizzazioni sindacali incontreranno i vertici dell’azienda e nel frattempo preparano un dossier con l’elenco dei problemi finora denunciati. Lunedì sciopero di otto ore a Torino e Terni, sede del gruppo siderurgico, mentre venerdì 14 astensione nazionale dal lavoro di due ore dei metalmeccanici.
* la Repubblica, 7 dicembre 2007.