Tutta Torino si ferma per lutto Un corteo per chiedere giustizia
Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Bruno Santino: lunedì Torino si ferma per ricordare i suoi caduti. Un funerale simbolico, un corteo per chiedere giustizia. Aprirà uno striscione listato a lutto delle Rsu Fim, Fiom, Uilm della ThyssenKrupp e dietro i colleghi, i compagni di lavoro. Subito dietro, un altro striscione recita «Basta morti sul lavoro». Nessuno slogan, nessun grido. Partecipano allo sciopero il Comune, la Provincia e la Regione, tutti con il gonfalone listato a lutto. C’è anche Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: «Umanamente - ha detto - c’è il disgusto, non basta più indignarsi per una strage che è continua, che avviene tutti i giorni, per un peccato sociale che è la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro».
Presente alla manifestazione anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti, che chiede «una svolta delle coscienze: il lavoro - ha detto - deve tornare al primo posto nello spazio pubblico in tutte le sue manifestazioni. Questa è la città dove negli anni Settanta nacque un modello sulla salute e sull’ambiente fondato sul controllo degli operai. Bisogna tornare - ha aggiunto - a questa cultura e dare potere alle Rsu affinchè possano intervenire con denunce, controlli e proposte». Vicino a lui ci sono il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e il segretario di Rifondazione Franco Giordano. Molta la rabbia tra i colleghi e i parenti delle vittime. «Assassini, chi mi ridà mio figlio? - urla il padre di Bruno Santino - Dov’erano gli estintori? Assassini».
Proprio domenica il primo ministro Romano Prodi ha puntato l’indice contro le responsabilità degli imprenditori nelle morti bianche. Sono già tre i dirigenti della ThyssenKrupp di Torino indagati dalla magistratura, due tedeschi e un italiano. L’azienda si difende con un comunicato. Conferma piena fiducia nell’indagine della magistratura con la quale si dice pronta a dare piena collaborazione ma nega che nell’acciaieria siano stati riscontrati standard di sicurezza non elevati. Lunedì, comunque, i responsabili della Thyssen dovranno riferire in un incontro al ministero della Salute a Roma, insieme a una delegazione sindacale e degli ispettori Asl.
Al processo, i sindacati si costituiranno parte civile. L’inchiesta è condotta dai pm Laura Longo e Francesca Traverso e coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello. Tra le accuse: omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose in relazione all’incidente che ha provocato la morte di quattro operai e gravissime ustioni ad altri tre in queste ore tra la vita e la morte. Le indagini della magistratura puntano a individuare eventuali responsabilità penali e civili. Sulla vicenda viene mantenuto il massimo riserbo. L’obiettivo è chiarire le motivazioni del disastro.
I funerali delle quattro vittime dell’incendio alle acciaierie Thyssen saranno celebrati nel Duomo di Torino, a carico del Comune. Ancora nessuna indicazione sulla data della cerimonia funebre: occorre il «via libera» da parte della magistratura. Restano gravissime, anche se stabili, le condizioni degli ultimi tre feriti sopravissuti all’incendio, che riportano ustioni tra l’80 e il 90% del corpo.
Da lunedì, infine, si apre la raccolta fondi lanciata da Unicredit a favore dei familiari delle vittime. Si può dare il proprio contributo al conto corrente speciale dedicato (n° 41125701 - abi 02008 - cab 01046).
* l’Unità, Pubblicato il: 10.12.07, Modificato il: 10.12.07 alle ore 10.29