Inviare un messaggio

In risposta a:

IRENA SENDLER. E’ morta a Varsavia all’eta’ di 98 anni. Nella seconda guerra mondiale salvo’ 2. 500 bambini ebrei.

lunedì 12 maggio 2008
Polonia: morta l’eroina Sendler
Nella seconda guerra mondiale salvo’ 2. 500 bambini ebrei *
(ANSA) - VARSAVIA, 12 MAG - E’ morta a Varsavia all’eta’ di 98 anni Irena Sendler, l’eroina polacca che durante la guerra ha salvato 2.500 bambini ebrei dal ghetto.L’eroina e’ stata insignita nel 1965 (...)

In risposta a:

> IRENA SENDLER. E’ morta a Varsavia all’eta’ di 98 anni. Nella seconda guerra mondiale salvo’ 2. 500 bambini ebrei.... Devo confessare che ignoravo la sua esistenza; e leggendo quello che ha fatto durante l’occupazione nazista della Polonia mi è sembrato giusto farla conoscere a chi, come me, non sapeva nulla di lei. Irena Sendler è morta a novantotto anni, ma avrebbe dovuto essere giustiziata nel 1943 dai nazisti (Marco Tosatti).

venerdì 16 maggio 2008

Un angelo fra i nazisti

E’ morta a 98 anni Irena Sendler, che salvò circa duemilacinquencento bambini ebrei in Polonia, una "Schindler" poco nota

Fra le tante storie tremende che leggiamo ogni giorno, ieri scorrendo vari siti, mi ha colpito la notizia della morte di Irena Sendler. Devo confessare che ignoravo la sua esistenza; e leggendo quello che ha fatto durante l’occupazione nazista della Polonia mi è sembrato giusto farla conoscere a chi, come me, non sapeva nulla di lei. Irena Sendler è morta a novantotto anni, ma avrebbe dovuto essere giustiziata nel 1943 dai nazisti. Viveva a Varsavia, ed era un membro della “Zegota”, il nome in codice del Consiglio per l’Aiuto agli Ebrei; era un’operatrice sociale della chiesa polacca. Si occupò dei bambini; indossava un’uniforme da infermiera, con una stella di David appuntata sul petto, per entrare nelle zone sotto diretto controllo tedesco, e consegnare cibo, medicine, vestiti e vaccino anti-tifo. Dopo che fu chiaro che i piccoli ebrei venivano inviati a Treblinka, la Zegota decise di cercare di salvarne il maggior numero possibile.

Irena Sendler, sotto lo pseudonimo di “Jolanta” divenne l’anima del progetto (ne salvò circa duemilacinquecento); anche in maniera rocambolesca. Una bambina fu portata via nascosta in una scatola di strumenti da meccanico; altri furono fatti scappare in bare, valigie, e borsoni; altri ancora trovarono la fuga attraverso il sistema di fogne. Un guidatore di ambulanze che nascondeva i bambini sotto le barelle teneva il suo cane seduto vicino a lui, e lo aveva allenato ad abbaiare per coprire il rumore dei piccoli passeggeri nascosti. I bambini salvati dalla Sendler venivano nascosti presso conventi, orfanotrofi, e famiglie. Quelli abbastanza grandi venivano addestrati a fare il segno della croce e a pregare, nel caso di un’irruzione dei nazisti. Irena Sendler tenne un registro dei nomi di tutti i bambini che salvò, nella speranza che potessero riunirsi alle loro famiglie un giorno.

Nella notte del 20 ottobre 1943 la sua casa fu invasa dalla Gestapo; voleva gettare dalla finestra il registro, ma non poteva, perché c’erano soldati anche fuori. Allora lo gettò a una collega, che riuscì a nasconderselo addosso. Sendler fu portata alla prigione di Pawiak, dove fu torturata: le ruppero piedi e gambe, ma rifiutò di tradire e di rivelare i nomi dei complici e delle persone presso cui vivevano i bambini. Infine fu condannata a morte. Un membro della “Zegota” riuscì a corrompere uno dei guardiani, e a farla scappare. Tornò a lavorare, con una nuova identità, e seppellì il registro in un’anfora sotto un albero di mele, nel giardino di un amico. Nel 1965 divenne la prima dei “Giusti” onorati a Yad Vashem, ma il regime comunista non le diede il permesso di andare in Israele. Dovette attendere il 1983 per ricevere di persona quel premio.

Nel 2003 la Polonia finalmente le concesse la massima onorificenza, l’Ordine dell’Aquila Bianca, e fu candidata al Premio Nobel per la Pace. Negli ultimi anni di vita si prese cura di lei Elzbieta Ficowska, che nel 1942, quando aveva sei mesi, fu salvata nella scatola di strumenti meccanici. E’ strano che non sia stato ancora prodotto nessun film, su una vita così avventurosa; ma sembra che qualcuno ci stia pensando, con Angelina Jolie nei panni della protagonista. L’arcivescovo Jozef Zycinski di Lublino ha detto che la “sua vita è una testimonianza eloquente dei molti eroi tranquilli e silenziosi che vivono in mezzo a noi”. Il rabbino Michael Schudrich ricorda che la Sendler ha sempre negato di essere un’eroina, e diceva di “essere semplicemente rimasta normale, quando tutto il mondo sembrava impazzito”.

* La Stampa/ San Pietro e dintorni di Marco Tosatti, 16/5/2008


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: