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FASCISMO E BERLUSCONISMO. LODE A FINI PER LE DICHIARAZIONI SULLE LEGGI RAZZIALI, MA "VERGOGNA" PER LA SUA SUDDITANZA AL PARTITO DI "FORZA ITALIA"!!!

sabato 16 gennaio 2010
Nuova condanna del presidente della Camera a 70 anni dai provvedimenti
"Fare i conti con questa vergognosa pagina alla quale l’Italia e il Vaticano si adeguarono"
Fini: "Leggi razziali, un’infamia
e la Chiesa non si oppose"
Levata di scudi nel mondo politico cattolico: "Sulla Chiesa Fini (...)

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> FASCISMO E BERLUSCONISMO. LODE A FINI PER LE DICHIARAZIONI SULLE LEGGI RAZZIALI --- Il silenzio della Chiesa sulle leggi razziali (risponge Corrado Augias).

sabato 20 dicembre 2008

Il silenzio della Chiesa sulle leggi razziali

risponde Corrado Augias (la Repubblica, 20.12.08)

Caro Augias, l’attacco alle frasi di Fini, fa capire come si sia toccato un punctum dolens che la Chiesa non gradisce, quella Chiesa che fu, salvo poche lodevoli eccezioni, sostenitrice del fascismo, a partire da padre Agostino Gemelli allo stesso Roncalli, fino al cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, il quale, nel decennale della Marcia su Roma fece un tale panegirico che il medesimo Osservatore Romano si sent?ì in dovere di prenderne le distanze. Speriamo che la sinistra, se tale è, sia solidale con Fini, non con lo Stato pontificio.

Riccardo Di Camillo riccardodicamillo@libero. it

Gentile Augias, ho letto le dichiarazioni del presidente Fini sulle leggi razziali e la mancata denuncia delle medesime da parte dei vertici della Chiesa. Ci furono nobili eccezioni come quella ad esempio descritta da Paolo Mirti nel libro “La società delle mandorle” che racconta come Assisi salvò i suoi ebrei. Quello che a mio avviso ancora manca per una condanna definitiva del regime da parte del presidente Fini ma non solo sono gli aspetti liberticidi del fascismo, le condanne dei tribunali speciali, gli anni di carcere e di confino, le condanne a morte che pure ci furono. Mi ha meravigliato che, durante una conferenza stampa in Tv, il capo dell’opposizione, a fianco del presidente della Camera, non abbia colto lui l’occasione per far estendere a Fini una condanna del regime a tutto tondo.

Roberto Nistri

Le frasi di Fini sul silenzio della Chiesa deli?neano una verità storica che nessuna "sdegnata protesta" può modificare. Nè alcuni ripensamenti tardivi nè l’ospitalità data a ebrei e resistenti da parte di istituti religiosi potrà attenuarla.

Mescolare l’ospitalità dal basso, con silenzio e connivenza dall’alto, non è intellettualmente onesto. Si dimentica tra l’altro che lo stesso papa Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000 chiese perdono per l’antisemitismo cattolico protrattosi nei secoli.

Casi individuali, anche eroici, non smentiscono una realtà storica accertata.

Quello che si può fare, e che qualcuno fortunatamente ha fatto, è capire e spiegare perché ciò avvenne, quale atmosfera generale, quali difficoltà e prudenze, quali esigenze politiche, motivarono un tale atteggiamento che non può essere spiegato oggi con la tragica situazione di ieri.

Quello che, per contro, non si dovrebbe in alcun caso fare è ritirare fuori vecchie storie. Per esempio il Movimento cattolico "Azione e tradizione" ha di nuovo proposto la storia del rabbino Israel Zolli il quale nel febbraio 1945 si convertì al cattolicesimo battezzandosi col nome di Eugenio in omaggio a Pio XII. Una vicenda dolorosa nata da un contrasto sorto nel seno della comunità romana sulla quale ha fatto luce il saggio di Gabriele Rigano "Il caso Zolli" (Guerini Studio, 2006) e che non è lecito strumentalizzare in modo così grossolano.


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