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FASCISMO E BERLUSCONISMO. LODE A FINI PER LE DICHIARAZIONI SULLE LEGGI RAZZIALI, MA "VERGOGNA" PER LA SUA SUDDITANZA AL PARTITO DI "FORZA ITALIA"!!!

sabato 16 gennaio 2010
Nuova condanna del presidente della Camera a 70 anni dai provvedimenti
"Fare i conti con questa vergognosa pagina alla quale l’Italia e il Vaticano si adeguarono"
Fini: "Leggi razziali, un’infamia
e la Chiesa non si oppose"
Levata di scudi nel mondo politico cattolico: "Sulla Chiesa Fini (...)

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> FASCISMO E BERLUSCONISMO. LODE A FINI PER LE DICHIARAZIONI SULLE LEGGI RAZZIALI --- Fini: "Sì a riforma della Costituzione ma solo nella sua seconda parte"

mercoledì 7 gennaio 2009


-   Il presidente della Camera: "I principi fondamentali non si toccano
-  Ma non è uno scandalo modificare la parte sul funzionamento delle istituzioni"
-  Fini: "Sì a riforma della Costituzione
-  ma solo nella sua seconda parte"

REGGIO EMILIA - I principi fondamentali della Costituzione italiana sono ancora validi e non si toccano. Il presidente della Camera Gianfranco Fini riprende il tema delle riforme a circa un mese di distanza dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che aveva annunciato l’intenzione di voler modificare la Carta poiché questa "non può essere considerata un ostacolo alla riforma delle giustizia". Parole, quelle del premier, che avevano sollecitato l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Le fondamenta non sono modificabili", aveva detto il capo dello Stato, conquistando ampi consensi da parte dell’opposizione.

Da Reggio Emilia, dove è intervenuto per le celebrazioni per il 212esimo anniversario del Primo Tricolore, Fini ha precisato che "non deve destare motivo di scandalo la possibilità di modificare la Costituzione dove tocca il funzionamento delle istituzioni. Susciterebbe però perplessità e giusta opposizione una modifica dei principi fondamentali, validi al momento del varo della Costituzione così come oggi".

Durante la cerimonia dell’alzabandiera in piazza Prampolini, un gruppo di militanti di estrema destra del Centro Studi Italia ha tentato di aprire uno striscione con la scritta "Fini, a Reggio Emilia ci vuole il coraggio di condannare gli eccidi dei partigiani". Lo striscione è subito stato rimosso da agenti della Digos.

* la Repubblica, 7 gennaio 2009


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