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BERLUSCONI FA FINTA DI NIENTE E CONTINUA L’ATTACCO ALLA COSTITUZIONE. IL PRESIDENTE DELL’ *ITALIA* SONO IO: "FORZA ITALIA", FORZA "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!!!

sabato 12 marzo 2011
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA (ART. 1), UNA E INDIVISIBILE (ART. 5). LA SUA BANDIERA E’ IL TRICOLORE (ART. 12)... E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ IL CAPO DELLO STATO E RAPPRESENTA L’UNITA’ NAZIONALE (ART. 87)
PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO (...)

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> BERLUSCONI FA FINTA DI NIENTE E CONTINUA ... IL PRESIDENTE DELL’ *ITALIA* SONO IO: "FORZA ITALIA"!!! --- Nulla di nuovo. La linea di Fini e la sortita del Carroccio: chiacchiere estive.

giovedì 27 agosto 2009

Sul presidente della Camera la parola d’ordine è minimizzare

Il premier: nulla di nuovo, è la sua linea

Berlusconi liquida anche la sortita del Carroccio: chiacchiere estive, hanno chiarito *

ROMA - Quello che è certo, è che Silvio Berlusconi non vuole entrarci, né unire la sua voce al «teatrino» della politica versione estiva. Chiuso nella sua villa di Arcore, dalla quale esce so­lo per fare sopralluoghi alle sue nuove proprietà, fa sapere che per lui le pole­miche che stanno animando l’estate altro non sono che «chiacchiere di Fer­ragosto », robetta buona solo per «riempire i giornali che non saprebbe­ro altrimenti di che parlare...». Si riferisce allo scontro frontale tra la Lega e il Vaticano, il premier, e il suo portavoce Paolo Bonaiuti ci ride su: «Ma quale scontro, non è che se la Padania scrive una cosa, quella è la vo­ce di Bossi. E la Lega ha già spiegato esattamente come stanno le cose». In­somma, la parola d’ordine, nella gior­nata in cui anche Gianfranco Fini si ri­taglia il suo spazio e sul bio-testamen­to apre un nuovo fronte con la Chiesa, a palazzo Chigi è minimizzare: «Fini? Non ha detto nulla di nuovo, quella è la sua linea...».

Ma le cose, raccontano, non stanno esattamente così. C’è chi assicura che la retromarcia della Lega sia anche frutto dell’intervento di Gianni Letta, irritatissimo dopo il tanto lavoro spe­so a ricucire i rapporti tra il premier e le gerarchie vaticane. E c’è chi giura che anche Berlusconi ha preso male l’ultima polemica scatenata dagli uo­mini di Bossi contro quei vescovi con i quali davvero il dialogo è ripreso, e andrà avanti sia domani all’Aquila alla cena tra il premier e il cardinal Berto­ne, sia in un futuro non troppo lonta­no con un incontro con il Papa al qua­le si sta lavorando. «Tutte bugie - ribattono seccamen­te da palazzo Chigi - nessuno di noi è intervenuto. E Berlusconi ha rapporti eccellenti con Bossi e non è affatto ar­rabbiato ».

E certamente è vero che il premier non ha intenzione di litigare con l’alleato del quale più si fida e as­sieme ha pragmaticamente voglia di riprendere a dialogare tranquillamen­te con la Chiesa, ma il pericolo che ve­dono alcuni dei suoi è che - senza una sua «zampata» - il nervosismo nel cen­trodestra superi il livello di guardia. Sì perché tra i cattolici del Pdl cresce il disagio per le posizioni della Lega e per la concorrenza nelle regioni del Nord, sulle quali si sta per giocare una battaglia campale per gli equilibri di maggioranza; e la stessa Lega segnala insieme baldanza ma anche insicurez­za quando attacca a testa bassa su tut­to, come se fosse - dice un amico del Cavaliere - infastidita dal «sentire il fiato sul collo dell’Udc...». Per questo tutti aspettano parole chiare da Berlu­sconi. Che quest’estate, finora, si è speso solo per difendere il suo stile di vita privato e quell’Umberto Bossi che «è un amico vero».

Paola Di Caro

* Corriere della Sera, 27 agosto 2009


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