LA Stampa, 6/7/2009 (15:12)
DDL INTERCETTAZIONI
Di Pietro: "Non basta una piuma
per difendere la Costituzione"
Il leader dell’Idv lancia il suo appello a Napolitano. E infuriano le proteste di Franceschini e del governo
«Signor Presidente, lei sta usando una piuma d’oca per difendere la Costituzione dall’assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti». Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, nel suo blog, critica Giorgio Napolitano rimproverandogli di aver aperto la strada, con il suo incontro con il ministro della Giustizia Alfano, a semplici a «modifiche di facciata» al ddl sulle intercettazioni. Di Pietro, che sostiene, invece, la neccessità dell’immediato ritiro di un disegno di legge che produrrebbe solamente effetti devastanti e un aumento vertiginoso della corruzione e degli atti criminali.
«Oramai - sottolinea il leader dell’Italia dei Valori - non è più possibile evitare lo scontro contro il governo dal momento che ha agito esclusivamente nell’interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realtà, la crisi del Paese, insultando la dignità dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda. Affidarsi al buon senso della maggioranza accettando solo modifiche al ddl sulle intercettazioni non basta, bisogna ritirarlo. In una legge, dove il 90% del testo è da rifare, non si può parlare di ritocchi».
Immediato gli attacchi del presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, che definisce «pericolosa la deriva dell’avventurismo e dell’estremismo giustizialisti», e di Gasparri che accusa il leader dell’Idv di aver fatto dello scontro la sua unica attività parlamentare. Le critiche, tuttavia, non hanno tardato a giungere anche dal candidato alla segreteria del Pd Franceschini, secondo il quale «è intollerabile coinvolgere il presidente della Repubblica, che sta svolgendo con intelligenza la sua funzione di garante delle regole e degli equilibri istituzionali, nella polemica politica».
«Franceschini, come al solito, capisce fischi per fiaschi - è la secca risposta di Di Pietro - Nessuno se la prende con il Presidente della Repubblica al quale semmai abbiamo rivolto una supplica, non certo una critica. Noi -prosegue- ce la prendiamo e ce la prenderemo sempre con un governo che vuole, attraverso un provvedimento di legge, bloccare le intercettazioni e mettere il bavaglio all’informazione. Ma, come al solito, Franceschini guarda al dito e non alla luna, criticando chi denuncia lo scandalo e non chi lo commette. Ce lo ricorderemo -conclude- alle prossime regionali».