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L’IDENTITÀ ("TAUTOTES") E IL DESTINO DELL’ITALIA, NELLE MANI DI UN "UOMO PRIVATO" ("IDIOTES") E DEL SUO PARTITO ("FORZA ITALIA")!!! Gloria e destino della Necessità?! Boh?! Bah?!

mercoledì 15 aprile 2009
QUAL E’ L’ETIMOLOGIA DEL TERMINE ’’IDIOTA’’?
(...) [In italiano la parola idiota entra nel XIV secolo, riprendendo di peso per via colta il latino idiota. In latino, idiota significava ’incompetente, inesperto, incolto’ e proveniva a sua volta dal greco idiótes.
Idiótes voleva dire ’uomo (...)

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> L’IDENTITA’ ("TAUTOTES") E IL DESTINO DELL’ITALIA --- MIO NONNO ERA UN RE. Giovanni Gentile, Scuola Normale Superiore Pisa, Emanuele Severino (di Michele Feo).

mercoledì 30 ottobre 2019
Ho conosciuto personalmente Paolo Rossi, una bravissima persona, e conosco anche le polemiche feroci avute con Severino. Ma voglio riallacciarmi all’altro articolo, quello sul fratello di Severino. Premetto che sono un bresciano e un grande estimatore del filosofo. Ma io conosco un’altra versione sulla morte del fratello (che fosse un allievo di Gentile non ne dubito). Incontrai una volta un medico (padre di una mia collega insegnante) che aveva studiato con i fratelli Severino, all’Istituto Arici di Brescia (abbastanza famoso ancor oggi in città). Credo che fosse stato in classe proprio con il fratello, più vecchio dell’ Emanuele. Mi parlò di quest’ultimo, di Pisa, della guerra, ma mi disse una cosa che mi lasciò perplesso e che spiega molto, a mio avviso, della filosofia (e anche della psicologia profonda) di Severino. Il fratello venne chiamato sì al fronte ma, piuttosto che andare in guerra (non era sicuramente un fascista), si suicidò. Ora, Brescia è piccola e il medico, appartenente ad una famiglia illustre locale (ben più dei Severino: padre siciliano e madre dell’alta Valtrompia), sicuramente ben informato (tanto più in riferimento a un fatto avvenuto negli anni ’40). Non credo che avesse motivo di mentire. Questo aneddoto che ho riferito è dei primi anni ’90, Severino ancora non si raccontava (era ancora non così famoso e troppo impegnato a polemizzare con Paolo Rossi o con Lucio Colletti). Io ho letto, qualche tempo fa, un pò della sua Autobiografia... si parla dei figli, della moglie ormai morta, ma del fratello nessun accenno (almeno, così, io ricordo) ! Credo che sia stata l’esperienza così tragica della morte del fratello che ha segnato (come per Schopenhauer o Nietzsche) così profondamente la sua filosofia, l’estremo rimedio contro la morte. Grazie per l’ospitalità.

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