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SE E’ NOTTE, SI FARA’ GIORNO. INIZIA CON QUESTE PAROLE IL CAMMINO DI DARIO FRANCESCHINI COME SEGRETARIO DEL "PARTITO DEMOCRATICO". Un "contributo" e un augurio - di Federico La Sala

sabato 21 febbraio 2009
CARO SEGRETARIO ...
’’Adesso - ha concluso Franceschini - possiamo guardare al futuro’’ e ha citato le parole di un giornale clandestino degli allora partigiani Arrigo Boldrini e Benigno Zaccagnini nel quale in romagnolo c’era scritto ’se e’ notte si fara’ giorno’. ’’Oggi abbiamo dimostrato - (...)

In risposta a:

> SE E’ NOTTE, SI FARA’ GIORNO. --- Franceschini nel pomeriggio a Ferrara per giurare sulla nostra Costituzione.

domenica 22 febbraio 2009


-  Il neosegretario mantiene la promessa annunciata ieri dal palco dell’Assemblea
-  Ma le sue parole su Berlusconi fanno infuriare il Pdl: "Linea minoritaria e rancorosa"

-  Franceschini nel pomeriggio a Ferrara
-  per giurare sulla nostra Costituzione
*

ROMA - La prima giornata di Dario Franceschini come segretario del partito democratico è all’insegna di una promessa. Quella pronunciata ieri dal palco della Fiera di Roma, nel discorso con cui ha lanciato la sua candidatura alla leadership del partito: se verrò eletto - ha annunciato - andrò a Ferrara, la mia città, a giurare sulla Costituzione.

Ed è proprio quello che accade oggi. L’appuntamento . come confermato dall’ufficio stampa del Pd, è alle 16, davanti a uno dei luoghi simbolo della città natale di Franceschini: il Castello Estense. E per capire il valore simbolico dell’evento, la cosa migliore è citare le parole pronunciate ieri dal diretto interessato: se sarò eletto, ha spiegato, andrò a Ferrara, "nella pianura Padana che è terra di valori e di antifascismo: e per questo andrò al castello Estense dove nel 1943 furono trucidati 13 cittadini innocenti come monito contro i partigiani. E lì davanti chiederò a mio padre, che allora era un giovane partigiano di portare la copia della Costituzione, e giurerò sopra la mia fedeltà".

Un passaggio del suo discorso particolarmente applaudito, col riferimento alla nostra Carta fondamentale. E anche in chiave antiberlusconiana, come lo stesso Franceschini ha sottolineato: il premier, a suo giudizio, "disprezza i principi della nostra democrazia e offende la Costituzione. E noi riformisti dobbiamo anche saper alzare la voce. Berlusconi non vuole governare il Paese ha in mente di diventare il padrone d’Italia e vuole una forma di autoritarismo. Attacca la Costituzione, cinicamente, davanti al letto di una ragazza morente. Autorizza le ronde facendoci vergognare nel mondo".

Prese di posizione nette, le sue. Che vengono commentate negativamente dal Pdl: secondo il portavoce Daniele Capezzone, "Franceschini parte malissimo, scegliendo un antiberlusconismo viscerale e rancoroso. E’ una linea minoritaria, che lo costringerà a fare concorrenza (perdente) a Di Pietro".

* la Repubblica, 22 febbraio 2009


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