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SOGNO E PENSIERO. SOGNO, DUNQUE SONO CREATIVO

mercoledì 10 giugno 2009
Ansa» 2009-06-08 22:59
DOPO UN SOGNO CI SVEGLIAMO PIU’ CREATIVI
ROMA - I sogni sono un propulsore della creatività, del pensiero creativo che porta alla soluzione ai problemi, infatti è durante la fase REM del sonno, quella in cui si sogna appunto, che il nostro cervello massimizza le sue (...)

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> SOGNO E PENSIERO. SOGNO, DUNQUE SONO CREATIVO ---- I “sogni dall’alto” di Cartesio e la spiegazione freudiana (di Arcangela Miceli).

venerdì 12 giugno 2009

I “sogni dall’alto” di Cartesio e la spiegazione freudiana

di Arcangela Miceli *

-   Testo di Baillet negli “Olympica” cartesiani Interpretazione di Cartesio Testo di Leroy
-  Interpretazione di Freud (in risposta alla lettera di Leroy)
-  Elementi simbolici

Primo sogno

“...credendo di camminare per le strade, era obbligato a piegarsi interamente sul fianco sinistro per poter avanzare verso il luogo dove doveva andare: avvertiva infatti una così grande mancanza di forza al fianco destro che non poteva sostenervisi....ma sentì un vento impetuoso che, trascinandolo in una specie di turbine, gli fece fare tre o quattro giri sul piede sinistro...la difficoltà che provava a trascinarsi gli faceva credere di cadere ad ogni passo, finché, visto sulla sua strada un collegio aperto, vi entrò per trovarvi rifugio e rimedio al suo male. Cercò di raggiungere la Chiesa del collegio, ché il suo primo pensiero era stato quello di andarvi a pregare; essendosi accorto però di aver oltrepassato un uomo di sua conoscenza, senza avergli rivolto il saluto, volle ritornare sui suoi passi per non mancare di cortesia, ma il vento, che soffiava verso la Chiesa, lo ricacciò violentemente indietro. Nello stesso tempo, in mezzo al cortile del collegio, vide un’altra persona che lo chiamò per nome in termini cortesi ed affabili e gli disse che il signor N... aveva qualcosa da consegnargli. Descartes immaginò si trattasse di un melone, portato da qualche paese straniero; quel che più lo sorprese fu però di vedere che quelli che insieme a quella persona lo attorniavano stavano dritti e fermi sui loro piedi, mentre lui..nonostante il vento fosse diminuito, era sempre sul punto di farlo cadere

Primo sogno

“Il melone che gli si voleva regalare significava, a suo dire, gli incanti della solitudine, presentati però con allettamenti affatto umani. Il vento che lo spingeva verso la Chiesa del collegio, quando provava dolore al fianco destro non era altro che il cattivo genio che cercava di spingerlo a forza verso un luogo ove intendeva andare volontariamente ...Per questo Dio non permise che andasse oltre e che si lasciasse trascinare, sia pure in un luogo sacro, da uno spirito che non aveva inviato, per quanto fosse convinto che era stato lo spirito di Dio che gli aveva fatto fare i primi passi verso quella Chiesa...”

e nei frammenti pubblicati da Foucher de Careil e che si presume appartenessero agli Olimpica:

“Le cose sensibili sono atte a concepire le Olimpiche: il vento significa lo spirito, il moto in rapporto con il tempo, la vita, la luce, la conoscenza, il calore, l’amore, l’attività istantanea, la creazione ...”

Primo sogno

“Allora, nella notte quando tutto è febbre, tempesta e panico, di fronte al dormiente si alzano dei fantasmi. Egli cerca di alzarsi per scacciarli ma ricade giù, vergognandosi di sé, con un gran senso di debolezza al alto destro. All’improvviso si apre una finestra della camera. Spaventato egli si sente portar via dalle folate di un vento impetuoso, che lo farà piroettare varie volte sul piede sinistro. Si trascina barcollando fin davanti agli edifici del collegio dove era stato educato. Con uno sforzo disperato tenta di entrare nella cappella per recitarvi le sue devozioni. In quel momento arrivano due passanti.

-  Egli vorrebbe fermarsi, parlare con loro e osserva che uno di loro porta un melone. Ma una raffica violenta lo risospinge verso la cappella ...Mezzo sveglio, si dice che uno spirito maligno ha forse voluto tentarlo, e mormora qualche preghiera per esorcizzarlo...” Freud fa alcune precisazioni importanti: • lavorando sui sogni senza la presenza del sognatore “porta a ben magri risultati” • i sogni del filosofo rientrano nei cosiddetti “sogni dall’alto” • in questo tipo di sogni rimangono alcune parti che lo stesso sognatore non può interpretare e “che appartengono all’inconscio”

Freud inoltre commenta i sogni in una visione d’insieme e conferma le spiegazioni che dà Cartesio. Gli sembra innanzitutto che si tratti della “rappresentazione onirica di un conflitto interiore “. Il lato sinistro rappresenta il male e il peccato e il vento rappresenta lo “spirito maligno” (animus) Gli elementi bizzarri rimangono invece inesplicati; per quel che riguarda il melone, scrive Freud, “ il sognatore ha avuto l’idea originale di veder raffigurato in esso le attrattive della solitudine però con allettamenti esclusivamente umani”

-  melone
-  vento
-  chiesa
-  collegio
-  sconosciuti
-  dolore al fianco destro
-  barcollamenti

Secondo sogno “...gli parve di udire un suono acuto ed assordante, come fosse un colpo di tuono...”

Secondo sogno

“Si svegliò e vide per tutte le stanze scintille infuocate. La cosa in passato gli era spesso accaduta ...ma in quella circostanza volle però ricorrere a ragioni tratte dalla filosofia, e poté pervenire a conclusioni favorevoli al suo ingegno...” e in seguito “il fulmine di cui aveva udito il violento rumore era il segnale dello spirito di verità che scendeva su di lui per possederlo..”

Secondo sogno

“Si riaddormenta. Lo risveglia un colpo di tuono, che riempie la camera di scintille. Si domanda di nuovo se dorme o se è sveglio, se si tratta di un sogno o di una fantasticheria, apre gli occhi e li richiude per giungere a una qualche conclusione. Poi, rassicurato, si assopisce, vinto dalla stanchezza.” “I sogni del nostro filosofo, aveva precisato all’inizio della lettera, rientrano nel tipo chiamato ‘sogni dall’alto’; sono cioè formazioni ideative che avrebbero potuto essere create sia durante lo stato di veglia, sia durante lo stato di sonno, e che soltanto in certe parti hanno tratto il loro contenuto da stati psichici abbastanza profondi..essi presentano per lo più un contenuto dalla forma astratta, poetica e simbolica”

-  folgore
-  scintille
-  tuono

Terzo sogno

“...trovò un libro sulla sua tavola...lo aprì e, visto che si trattava di un Dizionario, ne fu entusiasta poiché sperava che gli sarebbe tornato di grande utilità. Nello stesso istante si trovò a portata di mano un altro libro che non gli appariva meno nuovo, giacché ignorava donde venisse...si trattava di una raccolta di Poemi di autori diversi, dal titolo Corpus poetarum (1) preso dalla curiosità di leggere qualche passo, ad apertura di pagina cadde sui versi: quod vitae sectabor iter ?

Nello stesso momento s’accorse di un uomo che non conosceva, ma che gli presentò un poema che iniziava con le parole Est et non (2) e che vantava come opera eccellente. Descartes gli disse che sapeva di che si trattava e precisò che era una composizione compresa tra gli Idilli di Ausonio (3) e si mise a cercarla ..l’uomo gli chiese dove avesse preso il libro al che D. rispose di non saperlo ma che un attimo prima ne aveva avuto un altro tra le mani, poi scomparso senza che sapesse né chi lo avesse portato né chi lo avesse preso. Non aveva finito di parlare che vide il libro ricomparire all’altro capo del tavolo...e [non trovando il poema Est et non e ricordandosi dell’altro Quod vitae sectabor iter ? ] si sentì in dovere di cercarlo ma si imbatté in un gran numero di piccoli ritratti incisi...ma l’uomo e i libri scomparvero...”

Terzo sogno

Stimò che il Dizionario non volesse significar altro che tutte le Scienze riunite e che la Raccolta di poesie, intitolata Corpus poetarum, indicasse in particolare e più distintamente la Filosofia e la Saggezza poste insieme. Non credeva che ci si dovesse molto stupire di notare che i poeti...fossero pieni di sentenze più gravi, più sensate e meglio espresse di quelle che si trovano negli scritti dei filosofi. Attribuiva questo fatto meraviglioso alla natura divina dell’entusiasmo e alla forza dell’immaginazione che fa saltar fuori i semi della saggezza...con ben maggiore facilità e luminosità di quel che faccia la ragione nei filosofi (4)...stimò poi che il poema sull’incertezza del genere di vita che dobbiamo scegliere...indicasse il buon consiglio di una persona saggia e perfino la Teologia morale..con i poeti riuniti nella raccolta intendeva la rivelazione e l’entusiasmo da cui non disperava di poter essere aiutato e con il componimento Est et non la verità e la falsità nelle conoscenze umane e nelle scienze profane...(5) non cercò invece la spiegazione dei ritrattini dopo la visita che un pittore italiano gli rese il giorno dopo “

Terzo sogno

“ Col cervello in fiamme, eccitato dai rumori e dalle sorde sofferenze, Cartesio apre un dizionario, poi una raccolta di poesie. Questo intrepido viaggiatore si sofferma a fantasticare sul verso di Ausonio Quod vitae sectabor iter ? Un altro viaggio nel paese dei sogni ? Allora all’improvviso sopraggiunge un uomo ch’egli non conosce, e pretende di fargli leggere un passo di Ausonio, che comincia con le parole Est et non. Ma l’uomo scompare, ne sopravviene un altro. Poi scompare anche il libro, per ripresentarsi ornato di ritratti incisi su metallo. Alla fine torna la quiete nella notte” (7)

In un’opera del ’23 così si era espresso: “I sogni dall’alto corrispondono a pensieri e propositi diurni che, durante la notte, sono riusciti a trovare rafforzamento nel materiale rimosso e inaccessibile all’Io. In tal caso, di regola, l’analisi prescinde da questo alleato inconscio e riesce ad inserire il pensiero onirico latente nel contesto del pensiero diurno” (6)

-  libri
-  dizionario
-  raccolta poesie
-  versi
-  comparire
-  ricomparire
-  ritratti

-  (1) prima edizione dell’Opera Corpus omnium veterum poetarum latinorum A.P.B.G. Lugduni in officina Hug.A.Porta MDCIII
-  (2) è senz’altro il Si e No di Pitagora, a margine nai kai ou
-  (3) il verso è tratto dagli Ausonius Edyllia, dal II volume della prima edizione dell’opera sopra citata
-  (4) così nel Discorso sul metodo “E quelli che sono capaci delle invenzioni più piacevoli e sanno esprimerle con maggiore ornamento e dolcezza continuano ad essere i migliori poeti...Discorso sul metodo, parte prima in Descartes, Opere filosofiche a cura di E.Lojacono, Torino, Utet 1994
-  (5) mentre si trovava acquartierato ad Ulma nel novembre 1619, scoprì quelli che egli stesso definì “i fonda,menti di una scienza mirabile” e ricevette in sogno la conferma che si trattava di un dono divino; tale scoperta consisteva nella convinzione che esistano nella mente umana pochi principi dai quali è possibile ricavare tutte le scienze concatenate in modo da formare una “scienza universale” Discorso sul metodo in Cfr op.cit
-  (6) l’opera è Osservazioni sulla teoria e pratica dell’interpretazione dei sogni, in S.Freud Opere Bollati Boringhieri Torino 1973
-  (7) il testo di Leroy in cui sono riportati i sogni è Descartes, le philosophe au masque Editions Rieder, 1929 ed è riportato nella lettera a Freud, in S.Freud, Opere op. cit.

* Fonte: Caffé filosofico


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