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IRAN: ELEZIONI PRESIDENZIALI. Alta partecipazione. Affluenza superiore al 70%

domenica 28 giugno 2009
L’IRAN SCEGLIE IL PRESIDENTE, OBAMA: "CAMBIARE SI PUò" *
TEHERAN - Affluenza superiore al 70% nel voto per le presidenziali in Iran. Quattro anni fa si era recato alle urne il 60% degli aventi diritto.
L’alta partecipazione dovrebbe in teoria favorire il candidato moderato Mir Hossein (...)

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> IRAN: ELEZIONI PRESIDENZIALI. --- VAOS A TEHERAN...Oggi altro corteo per le vie di Teheran. Anche Khamenei apre al riconteggio.... L’sos da Twitter: "L’esercito sta marciando verso Teheran".

mercoledì 17 giugno 2009

La Stampa, 17/6/2009 (9:8)

-  TEHERAN - GLI SCONTRI DOPO IL VOTO

Iran, nuova manifestazione di protesta

Oggi altro corteo per le vie di Teheran Anche Khamenei apre al riconteggio

TEHERAN. I seguaci di Mir Hossein Mussavi, il candidato moderato sconfitto nelle elezioni presidenziali iraniane, hanno programmato una nuova manifestazione nel pomeriggio di oggi nel centro di Teheran, secondo quanto affermato da alcuni loro rappresentanti. Ieri pomeriggio, durante una grande manifestazione svoltasi nel nord di Teheran, la voce è circolata tra i partecipanti che oggi un nuovo raduno sarebbe avvenuto in una piazza centrale della capitale.

In precedenza l’agenzia riformista Ilna aveva scritto che il fronte riformista aveva avanzato una richiesta al ministero dell’Interno per tenere una manifestazione in un’altra piazza del centro, sempre oggi. Il raduno di ieri, che si sarebbe dovuto svolgere nella Piazza Vali Asr, in centro, è stato dapprima revocato e poi riprogrammato nel nord della città per evitare il contatto con i sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad, che avevano programmato una contro-manifestazione proprio sulla Vali Asr.

Ieri le autorità iraniane hanno vietato alla stampa straniera la copertura degli avvenimenti in corso. Anche la copertura della manifestazione pro-Ahmadinejad, orchestrata dal potere, risultava molto difficile. Le autorità iraniane hanno vietato ai media stranieri di coprire tutti gli avvenimenti che non sono «nell’agenda» del ministero della Cultura e della Guida suprema.

Inoltre la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, ha ordinato al potente Consiglio dei guardiani di aprire una inchiesta su eventuali brogli e irregolarità contestati dal candidato riformista Mousavi alle elezioni del 12 giugno e ieri ha aperto al riconteggio, seppur parziale. Le proteste contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad ieri hanno interessato altre città oltre alla capitale, come Machhad, Ispahan e Shiraz.


La Stampa, 16/6/2009 (21:50)

-  La repressione

L’sos da Twitter: "L’esercito sta marciando verso Teheran"

Rinviata la manutenzione del sito su richiesta di Moussavi: E’ l’unico modo rimasto di comunicare con il mondo"

di CARLA RESCHIA

"L’esercito sta marciando su Teheran per reprimere le proteste". E’ il grido di allarme che da un’ora sta rimbalzando su Twitter. Notizia non confermata per il momento da alcuna agenzia di stampa ma ripresa con grande forza sul web. Che in queste ore è sempre più uno dei maggiori veicoli di notizie e informazioni dall’Iran, via via che gli altri vengono tacitati. Ai giornalisti stranieri oggi le autorità di Teheran minacciato l’arresto se sorpresi a filamre e a fotografare e hanno vietato di coprire le manifestazioni in piazza dettando un severo codice di comportamento: «Vi chiediamo di astenervi da ogni attività giornalistica che non sia in coordinamento con questo Dipartimento e senza l’autorizzazione di questo Dipartimento», è l’avvertimento del ministero della Cultura e Guida islamica iraniano: «Non prendete parte ad alcun evento ad eccezione di quelli annunciati da questo Dipartimento. Nel caso abbiate bisogno di coprire notizie in città, informatene questo Dipartimento e coordinatevi con esso. Evitate la partecipazione e la copertura di raduni che non abbiano l’autorizzazione del ministero dell’Interno».

I cellulari - quando funzionano - e il microblogging su Internet restano quindi l’unica fragile risorsa per comunicare con il mondo. E infatti Twitter, già protagonista in aprile delle proteste in Moldova, ha accolto la richiesta di rinviare a momenti migliori la manutenzione programmata dei suoi server, un aggiornamento di una certa importanza e fissato da tempo, proprio per non far cessare il servizio. Avrebbe dovuto fermarsi per un’ora e mezza ieri alle 21,45 della Costa Ovest negli Usa, metà mattinata di oggi a Teheran ma lo stop tecnico è stato rinviato su richiesta, oltre che degli utenti, del Dipartimento di Stato Usa e dello stesso Moussavi che, dal suo account sul sito aveva implorato che fosse tenuto aperto l’unico canale di comunicazione tra la società civile iraniana e il resto del mondo.

Un canale forse non esente da !inquinamenti". Tra le mille voci girano anche messaggi allarmanti: "Non credete a nulla di ciò che leggete su nuovi tweeters, il governo sta spargendo disinformazione", scrive ’gr88 iranelection’ e così anche RT Robert Hooman, secondo cui le forze di sicurezza di Ahmadinejad stanno aprendo account su Twitters fingendo di essere manifestanti.

A complicare ulteriormente la vicenda il generoso appello, da molti accolto, a tarare il proprio account sul fuso orario iraniano per confondere le acque e ostacolare il lavoro di identificazione dei blogger. Obiettivo raggiunto: non si capisce più chi scrive da dove.


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