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AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO. Una nota sulla "lettera" perduta.

martedì 10 aprile 2012
UN FALSO FILOLOGICO, ANTROPOLOGICO E TEOLOGICO. DIO e’ AMORE ("CHARITAS") non MAMMONA ("CARITAS"), COME SCRIVE BENEDETTO XVI ("Deus caritas est", 2006).
Così "il Dio del denaro" inganna Papa Ratzinger, e Papa Ratzinger inganna gli uomini
RATZINGER ’A SCUOLA’ DEL VISIONARIO SWEDENBORG. Una (...)

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> AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO. Una nota sulla "lettera" perduta. --- "Costituzione, Concilio, Cittadinanza", Adottare la violenza ermeneutica (di Vittorio Cristelli)

giovedì 12 gennaio 2012

Adottare la violenza ermeneutica

di Vittorio Cristelli (vita trentina, 15 gennaio 2012)

Una delle obiezioni che si fanno al pacifismo, alla predicazione evangelica dell’amore a tutti gli uomini è la mancanza di efficacia, di incisione sulla realtà. Buonisti e sognatori vengono chiamati coloro che credono ancora nella forza dell’amore e all’offesa porgono l’altra guancia. Viene rimproverato loro soprattutto di non riuscire a cambiare nulla e di lasciare le cose come stanno, anche la criminalità ordinaria, perché ignorano che l’uomo è capace anche del male.

Eppure San Giovanni ha detto nella sua prima lettera che abbiamo letto domenica scorsa: "Questa è la forza che vince il mondo, la nostra fede". Ha parlato di forza che vince, non di debolezza che soccombe. Il prete filosofo Italo Mancini, che ha studiato a fondo il pensiero negativo moderno e il liberismo della nuova destra si è occupato anche di questa apparente debolezza del pacifismo, della predicazione dell’amore e del dialogo.

Ed è approdato a quella che ha chiamato "violenza ermeneutica", che vuol dire lettura inesorabile della realtà senza cedimenti e senza sconti per nessuno, neanche per la Chiesa. Scrive esplicitamente: "Una nuova persuasiva lettura del mondo o della storia o della fede è capace di sconvolgimenti inauditi, suscita fuochi che scaldano il petto e crea fronti di lotta dai coaguli enormi". Cita ad esempio il Mahatma Gandhi che conquista un impero con il suo Satyagraha, ma anche Papa Giovanni e il suo Concilio Vaticano II. Violenza ermeneutica era quella di Sant’Agostino quando scriveva: "Uccidiamo la guerra con la parola, perché non vengano uccisi gli uomini con la guerra". E violenza ermeneutica era pure quella di Gesù quando gridava: "Guai a voi farisei ipocriti!" e quando scacciò con furore i mercanti dal tempio.

Oggi noi potremmo citare come violenza ermeneutica la rivoluzione araba che ha scosso tutto il Nord Africa dall’Egitto alla Tunisia, alla Libia, con effetti inattesi e sorprendenti di abbattimenti di forti dittature e germi promettenti di democrazia. Anche gli "indignados" della Spagna e poi del nostro Paese sono violenza ermeneutica che reclama giustizia sociale senza ricorrere alla violenza fisica, anzi, proprio nelle infiltrazioni dei Black Block incappucciati spacca-vetrine vede il suo principale nemico che rovina dal di dentro la sua concezione nonviolenta. Una lettura inesorabile della situazione può essere anche la via di uscita dalla crisi che ci attanaglia, se diventa, per usare le espressioni di Italo Mancini, "fuoco che riscalda i petti e crea fronti di lotta dai coaguli enormi". E mi pare di intravederla nell’incontro dei cattolici italiani a Todi, cui ha fatto eco e necessario completamento quello del cattolicesimo democratico a Roma.

Interessanti e allusive le tre "C" di quest’ultimo: "Costituzione, Concilio, Cittadinanza", perché se da una parte richiamano un momento alto di dialogo tra forze politiche e ideologie diverse che segnò l’uscita dalla crisi del dopoguerra e la nascita della nostra Repubblica, dall’altra rilanciano il Concilio che fu primavera della Chiesa. Il tutto calato nell’attualità della cittadinanza. Una Costituzione nonviolenta, che all’articolo 11 ripudia esplicitamente la guerra. Un Concilio che definisce la Chiesa "popolo di Dio" in cui c’è pari dignità di tutti. La Cittadinanza infine oggi è planetaria. Utopia, dirà qualcuno. E va bene, ma sul modello del Regno di Dio che deve instaurarsi già su questa terra. Idee-forza, che già ispirano missionari, mondo del volontariato e cristiani fino al martirio. Attendono però di diventare fuochi che riscaldano i cuori di tutti i credenti e fonte di ispirazione dei cosiddetti "nuovi politici cattolici’. E la crisi non farà più paura.


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