I docenti di religione
di Aldo Capasso (l’Unità, 14.09.2009)
L’accorpamento delle classi automaticamente riduce il numero degli insegnanti, e quindi anche i vari tipi di discipline.
Nel caso dell’insegnamento della religione: riducendosi le classi si dovrebbero ridurre i relativi docenti, invece questo non avviene perché, ormai non più precari, vengono, in forza della legge 186 (16/7/2003), spostati su altri insegnamenti e tolgono posti ai docenti che, seppure precari, hanno sostenuto un esame di abilitazione o altro.
Al tempo, quando furono assunti più di 25 mila insegnanti, con una semplice idoneità di competenza della Curia, la classe docente statale non si rese conto del danno che avrebbe subito, ma la «solidarietà» tra colleghi e la potenza della Chiesa presero il sopravvento, nonostante la palese ingiustizia che veniva perpetrata a chi regolarmente e con fatica ha rispettato le leggi dello Stato.