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PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ... di Federico La Sala

martedì 4 novembre 2014
CRISI COSTITUZIONALE (1994-2011). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"? CHI IL MENTITORE?
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’INVITO A RIPRENDERSI LA "PAROLA" E A RIDARE ORGOGLIO E DIGNITA’ A TUTTO IL PAESE: FORZA, VIVA L’ITALIA, VIVA L’ ITALIA!!!
ITALIA: LA (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. -- Trattativa Stato-mafia. Intercettazioni di Napolitano, slitta la distruzione.

martedì 12 febbraio 2013

Trattativa Stato-mafia. Si doveva dare corso oggi al provvedimento, ma il ricorso in Cassazione di Ciancimino ha fermato tutto

Intercettazioni di Napolitano, slitta la distruzione

di Salvo Palazzolo (la Repubblica, 12 febbraio 2013)

PALERMO - Un ricorso in Cassazione di Massimo Ciancimino, testimone e imputato del processo "Trattativa", fa slittare ancora una volta la distruzione delle intercettazioni fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino.

Dopo la decisione della Corte Costituzionale, gli avvocati Roberto D’Agostino e Francesca Russo avevano presentato un’istanza al gip incaricato di procedere alla distruzione: Massimo Ciancimino chiedeva di poter ascoltare quei dialoghi, per valutare «eventuali elementi perla sua difesa».

Ma il giudice Riccardo Ricciardi aveva rigettato l’istanza. Venerdì scorso, il magistrato aveva così disposto la distruzione delle quattro conversazioni finite agli atti dell’inchiesta sulla trattativa mafia-Stato. Un provvedimento, come disposto dalla Consulta, adottato al di fuori di un’ udienza e senza la partecipazione di alcuna parte. «Nelle conversazioni - ha scritto il giudice- si rileva l’assenza di riferimenti a interessi relativi a principi costituzionali supremi che possono essere pregiudicati dalla distruzione delle registrazioni». Espressione giuridica per ribadire che in quelle telefonate non c’è nulla che possa pregiudicare il diritto di difesa di Ciancimino.

Ieri, il tecnico della società Rcs nominato dal gip per cancellare le telefonate dal server della Procura di Palermo era pronto a completare l’incarico. Ma i difensori di Ciancimino hanno presentato ricorso in Cassazione contro il diniego del giudice Ricciardi.

E così la cancellazione è stata rinviata, almeno di un mese, in attesa della decisione della Suprema Corte.


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