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PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ... di Federico La Sala

martedì 4 novembre 2014
CRISI COSTITUZIONALE (1994-2011). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"? CHI IL MENTITORE?
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’INVITO A RIPRENDERSI LA "PAROLA" E A RIDARE ORGOGLIO E DIGNITA’ A TUTTO IL PAESE: FORZA, VIVA L’ITALIA, VIVA L’ ITALIA!!!
ITALIA: LA (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. --- Giorgio Santacroce, il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione.

mercoledì 8 maggio 2013


-  Csm, Santacroce eletto primo presidente.
-  Ma il plenum si spacca sul voto

Il presidente della Corte d’Appello di Roma prevale sul presidente della seconda sezione civile della Cassazione, Luigi Rovelli, per 13 voti a 9. Tra i quattro astenuti il vicepresidente del Csm Michele Vietti. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano: "Avviata la legislatura, ora riforme istituzionali troppo attese". Nato a La Spezia, 72 anni, Santacroce da pm ha indagato su Ustica, P2, terrorismo rosso e nero *

ROMA - E’ Giorgio Santacroce, 72 anni, originario di La Spezia e attualmente alla guida della Corte d’appello di Roma, il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. Santacroce, candidato del centrodestra, voluto da Berlusconi, fino ad oggi e per cinque anni è stato presidente della Corte d’appello di Roma. Subentra a Ernesto Lupo, in pensione da lunedì prossimo.

Santacroce è stato nominato nominato a maggioranza dal plenum del Csm in una solenne seduta presieduta dal capo dello Stato. Nella votazione, il Consiglio superiore della magistratura si è spaccato: tredici sono stati i voti a favore contro i nove andati al suo diretto concorrente, il presidente della seconda sezione civile della Cassazione Luigi Rovelli.

Come di norma, il Capo dello Stato, presidente del Csm, non ha votato, mentre il vicepresidente Michele Vietti si è astenuto assieme al pg di Cassazione, Gianfranco Ciani, al presidente uscente Lupo e al laico del Pdl Annibale Marini. A favore di Santacroce hanno votato compatti i gruppi di Unicost e di Magistratura Indipendente e quattro consiglieri su cinque dei laici del centro-destra (tranne Marini). Per Rovelli invece tutti i consiglieri di Area, i laici del Pd e gli indipendenti Paolo Corder e Nello Nappi.

Nel corso del plenum, il presidente Napolitano è intervenuto ricordando il suo "breve messaggio di commiato" inviato al Csm alla vigilia del 16 aprile. "Poi, come avete visto, può accadere l’imprevedibile e vi toccherà fatalmente essere ancora destinatari delle mie raccomandazioni da presidente della Repubblica e soprattutto da presidente del Csm. Confido nel vostro ascolto".

Commentando poi l’elezione di Santacroce a nuovo Presidente della Corte di Cassazione, Napolitano ha prima sottolineato il clima fattivo in cui si è svolta la riunione, e poi ha commentato: "Oggi si apre un nuovo ciclo di attività, in corrispondenza con la partenza della 17esima legislatura". Il capo dello Stato ha inoltre considerato finita la "travagliata" fase d’avvio della legislatura, "ora bisogna affrontare il nodo delle riforme troppo a lungo attese".

Salutando il presidente uscente Ernesto Lupo, Napolitano ne ha lodato la "ricca e solida cultura giuridica, l’alta visione deontologica e la capacità di combinare rigore ed equilibrio. Un esercizio cruciale, non sempre facile, perché possano essere riconosciute la funzione e l’indipendenza della magistratura". Napolitano ha quindi espresso l’auspicio che "il Csm sappia dare il proprio contributo per affrontare i problemi della Giustizia, che conserva ancora tante criticità ed urgenza nel nostro Paese".

Il Capo dello stato si è infine "felicitato" con Santacroce dicendosi certo "che saprà svolgere a livello necessario" le funzioni di Primo presidente della Cassazione. "Debbo dire - ha proseguito Napolitano - che la pluralità delle candidature, ma anche il riconoscimento delle difficoltà di scelta tra candidati di così alto profilo, sono un segno confortante della qualità delle risorse umane e soprattutto del clima che si è determinato, importante per la coesione del Csm".

Giorgio Santacroce è in magistratura da 48 anni, una carriera svolta quasi tutta negli uffici giudiziari romani, ad eccezione di una parentesi di 11 anni alla Corte di Cassazione. Oltre ai cinque anni alla guida della Corte d’appello di Roma, il più grande ufficio giudiziario d’Europa per estensione territoriale e bacino di utenza, dal 1970 e per venti anni Santacroce è stato pm nella Capitale.

Molte le inchieste di rilievo che lo hanno visto al lavoro, ma spiccano soprattutto quelle su Ustica e Loggia P2, terrorismo rosso (gli attentati dei Nuclei armati proletari e il loro sequestro del giudice Giuseppe De Gennaro, l’uccisione di Giorgiana Masi a Ponte Garibaldi) e nero ( l’inchiesta su Avanguardia nazionale e sugli omicidi di Paolo di Nella e Francesco Cecchin).

Santacroce ha indagato anche su casi di respiro internazionale. E’ lui ad occuparsi dell’omicidio di rappresentati dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina da parte di agenti del Mossad israeliano, così come degli attentati compiuti a Roma da esponenti di Settembre Nero.

E’ di quegli anni anche l’inchiesta sui fondi neri della Banca nazionale del lavoro e sul disastro di Ustica. Dal 1990 con il passaggio alla Procura generale di Roma, Santacroce rappresenta con successo l’accusa nei processi riguardanti la Loggia P2, la vicenda delle lenzuola d’oro (in cui furono coinvolti i massimi dirigenti delle Ferrovie dello Stato), il sequestro del marchese Grazioli da parte della Banda della Magliana, i fiancheggiatori di Prima Linea e delle Brigate Rosse.

E anche da consigliere di Cassazione, dove arriva nel 1997 restandovi per 11 anni, si occupa di vicende giudiziarie di risonanza nazionale: il giudizio di revisione dell’omicidio Calabresi, il processo per l’omicidio di Marta Russo, e quello a carico di Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne condannata per l’omicidio del figlio Samuele. Negli anni Novanta viene sentito invece come testimone al processo Imi-Sir per una cena con Cesare Previti.

* la Repubblica, 08 maggio 2013


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