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PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ... di Federico La Sala

martedì 4 novembre 2014
CRISI COSTITUZIONALE (1994-2011). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"? CHI IL MENTITORE?
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’INVITO A RIPRENDERSI LA "PAROLA" E A RIDARE ORGOGLIO E DIGNITA’ A TUTTO IL PAESE: FORZA, VIVA L’ITALIA, VIVA L’ ITALIA!!!
ITALIA: LA (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE... FARE CHIAREZZA. --- Stato-mafia, Napolitano citato come testimone. Ammessa la richiesta della Procura di citare a deporre il capo dello Stato.

giovedì 17 ottobre 2013

LA DECISIONE DELLA CORTE: LA PRESIDENZA: «ATTENDIAMO IL TESTO INTEGRALE DELL’ORDINANZA»

-  Stato-mafia, Napolitano citato come testimone
-  Ma i giudici di Palermo fissano dei «paletti»

Ammessa la richiesta della Procura di citare a deporre il capo dello Stato: sulla lettera dell’ex consigliere del Colle D’Ambrosio *

La Corte di Assise di Palermo ha ammesso la testimonianza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel processo per la trattativa Stato-mafia «nei soli limiti della conoscenza del teste che potrebbero esulare dalla funzioni presidenziali e dalla riservatezza del ruolo», secondo quanto disposto dalla Corte costituzionale. Il capo dello Stato figura nella lista testi della Procura, che intende sentirlo sulle «preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio». A gennaio la Consulta ha stabilito che le intercettazioni telefoniche tra il Quirinale e l’ex ministro Nicola Mancino dovevano essere distrutte

LA NOTA DELLA PRESIDENZA - E in merito alla decisione della corte di assise l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica informa che «si è in attesa di conoscere il testo integrale dell’ordinanza di ammissione della testimonianza adottata dalla Corte di Assise di Palermo per valutarla nel massimo rispetto istituzionale»..

LA LETTERA DI D’AMBROSIO - Napolitano dunque deporrà come testimone : i giudici della Corte d’assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, che hanno così accolto, seppure in parte, la richiesta avanzata nelle scorse udienze dal pm Nino Di Matteo. Il Capo dello Stato era stato citato dai pm per riferire in aula sulle «preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 - si legge nella richiesta della Procura di Palermo - concernenti il timore di D’Ambrosio “di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi”, e cioè nel periodo tra il 1989 e il 1993». D’Ambrosio è morto nel luglio 2012, a 64 anni, per un infarto.

SARA’ SENTITO ANCHE GRASSO - Anche il Presidente del Senato Pietro Grasso sarà sentito come testimone al processo per la trattativa tra Stato -mafia. «Il dottor Grasso dovrà riferire in ordine alle richieste provenienti dall’odierno imputato Nicola Mancino aventi ad oggetto l’andamento delle indagini sulla trattativa, l’eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate», si legge nel provvedimento dei giudici letto in aula. La prossima udienza è stata fissata il 24 ottobre e i primi testimoni che saranno ascoltati saranno il questore Rino Germanà e Susanna Lima, figlia dell’europarlamentare Salvo Lima ucciso nel marzo 1992 a Palermo. Nella successiva udienza, che si terrà il 7 novembre, saranno ascoltati i primi due pentiti: Giovambattista Ferrante e Francesco Onorato.

* Corriere della Sera, 17 ottobre 2013


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