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CITTADINANZA E "DIRITTO DEL SOLE" ("IUS SOLIS"): AL DI LA’ DEL DIRITTO DEL SANGUE ("IUS SANGUINIS") E DELLA TERRA ("IUS SOLI"). Una nota di Michele Ainis - a c. di Federico La Sala

domenica 1 gennaio 2012
“Ius soli” cade il tabù
di Michele Ainis (La Stampa, 11 gennaio 2010)
La prima riforma degli Anni Dieci non ha il timbro della legge, né tantomeno della legge
costituzionale. Viaggia su una vettura più dimessa, più modesta: la circolare ministeriale. Quella
con cui il ministro Gelmini ha (...)

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> CITTADINANZA E DIRITTO DEL SOLE ("IUS SOLIS") --- Una bimba marocchina torinese ad honorem. Per sostenere l’appello di Napolitano a introdurre lo “ius soli” (di Maria Teresa Martinengo)

martedì 24 gennaio 2012

In Sala rossa ordine del giorno a favore di una nuova legge sulla cittadinanza

Una bimba marocchina torinese ad honorem

Per sostenere l’appello di Napolitano a introdurre lo “ius soli”

Il consigliere Tricarico: «Il 35% dei neonati ha genitori non italiani»

di Maria Teresa Martinengo (La Stampa/Torino, 24.01.2012)

Stranieri i primi nati del 2012 A Torino, come in molte altre città italiane, i primi bambini nati nel 2012 sono risultati figli di immigrati stranieri o di persone di origine straniera che hanno acquisito la cittadinanza

Una cittadina onoraria piccola piccola, come segno, come riconoscimento simbolico delle migliaia di bambini figli di immigrati che, nati in Italia, aspettano di diventare italiani. La bimba che potrà diventare torinese ad honorem, una volta che il Consiglio comunale avrà attivato la procedura prevista dall’articolo 7 dello Statuto, è Laila Abdane, figlia di genitori marocchini, nata il primo gennaio all’1,52 in un ospedale torinese.

La richiesta al sindaco Piero Fassino di conferire la cittadinanza onoraria ad una bimba in fasce è stata avanzata da Roberto Tricarico, responsabile Diritti del gruppo Pd in Sala Rossa, al termine dell’intervento con cui ha illustrato un ordine del giorno, poi approvato dal Consiglio. Il documento, presentato da Tricarico e da Marta Levi, presidente della Commissione Pari Opportunità, e sottoscritto da tutto il gruppo Pd, impegna il sindaco a farsi portavoce affinché non cada nel vuoto l’appello del presidente Napolitano, che ha esortato il Parlamento a legiferare per riconoscere la cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati.

«In Senato è stato depositato un disegno di legge con 114 firme di senatori per modificare la legge sulla cittadinanza e sancire il passaggio dallo “ius sanguinis” allo “ius solis” - ricorda Tricarico -, inoltre è in corso fino a febbraio la raccolta di firme a sostegno della legge di iniziativa popolare nell’ambito della campagna “L’Italia sono anch’io”. Che il Consiglio comunale affronti questo tema, pur nei grandi limiti delle sue prerogative, mi pare fondamentale come segno di attenzione verso quel 15% di popolazione di origine straniera residente in città e verso i suoi figli, che contribuiscono a disegnare la città del futuro».

E il futuro, a leggere le cifre dei nati nel 2011, è già qui: i nati da due genitori italiani sono stati 4918, i nati da almeno un genitore straniero 3067. Impensabile immaginare la città - la più vecchia d’Italia - senza questo secondo numero. Nella fascia zerodue anni, poi, i bimbi non italiani residenti sono 6940, oltre un quarto del totale. I minori stranieri sono in tutto 28.887. Tra loro, dunque, la piccola Laila, uno tra i primi nati a Torino nel 2012. La prima assoluta, Takwa, ha nome straniero ma è cittadina italiana in quanto figlia di genitori italiani di origine tunisina.

L’ordine del giorno ha incontrato l’opposizione della Lega. Il consigliere Fabrizio Ricca, nel ribadire che «i bambini stranieri che nascono qui hanno già gli stessi diritti degli italiani», ha poi evocato lo spauracchio di «madri straniere incinte che arrivano in Sicilia per partorire». Ne è seguito un animato botta e risposta con il sindaco, interrotto più volte anche dal consigliere Pdl Maurizio Marrone.

«L’immigrazione è un tema strategico per la vita della nostra città e del Paese. La modificazione strutturale della popolazione è in relazione alle nuove dinamiche economiche», ha rimarcato Fassino. E a chi tentava di interromperlo: «Il sindaco leghista di Treviso vanta i livelli di integrazione raggiunti nella sua città perché si rende conto che il fenomeno va governato e gestito, e non con la paura». Fassino si è detto disponibile ad aderire alla richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria alla piccola Laila se il Consiglio attiverà la procedura.


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