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ITALIA: IL DECRETO LEGGE SALVALISTE "PDL", O DELLA "INTERPRETAZIONE AUTENTICA", E’ STATO FIRMATO. NAPOLITANO, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL POPOLO DELLA LIBERTA’, HA ESORTATO TUTTI AD ANDARE A VOTARE E HA GRIDATO: FORZA ITALIA!!!

sabato 6 marzo 2010
L’ITALIA (1994-2010), TRE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA SENZA "PAROLA", E I FURBASTRI CHE SANNO (COSA SIGNIFICA) GRIDARE "FORZA ITALIA".
PRESIDENTE NAPOLITANO, PRESIDENTE AMIRANTE, IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI. Un invito e un appello a fare luce, a fare giorno (...)

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> NAPOLITANO, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL POPOLO DELLA LIBERTA’, HA ESORTATO TUTTI AD ANDARE A VOTARE E HA GRIDATO: FORZA ITALIA!!! ---- Napolitano: "Norme e diritti dei cittadini sono beni ugualmente preziosi".i

sabato 6 marzo 2010

Napolitano: "Norme e diritti dei cittadini sono beni ugualmente preziosi" *

ROMA - C’erano "in gioco le norme e diritti dei cittadini", che sono "ugualmente preziosi", e "l’esclusione del candidato e della lista del Pdl" rappresentava una situazione "non sostenibile". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, spiega le ragioni per cui ha firmato il decreto salva-liste, approvato ieri sera. Lo fa sul sito del Quirinale, rispondendo al messaggio di due cittadini, uno a favore e uno contro un provvedimento legislativo.

"Egregio signor Magni, gentile signora Varenna, ho letto con attenzione le vostre lettere - scrive Napolitano - e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto. Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici".

Il capo dello Stato continua: "Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo - sottolinea il presidente della Repubblica - per gli errori nella presentazione della lista contestati dall’ufficio competente costituito presso la corte d’appello di Milano".

"Erano in gioco due interessi o ’beni’ entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di ’beni’ egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico".

* la Repubblica, 06 marzo 2010

* Il sito del Quirinale con la risposta del capo dello Stato


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