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APPALTI: MAMMASANTISSIMA!!! Per il Cardinale Sepe, una nota sul doppio senso di "Ca ‘a Maronna c’accumpagni!", e un invito a cambiar rotta - di Federico La Sala

domenica 20 giugno 2010
ALLARME: "CAMORRA"!!!, "MAMMASANTISSIMA"!!! CAMBIARE ROTTA!!! PER L’ITALIA, PER NAPOLI, RIPARTIRE DALLE RADICI MODERNE, EU-ANGELICHE E FRANCESCANE - dal "presepe"!!! A tutta NAPOLI e al coraggioso Cardinale SEPE un augurio e una sollecitazione, a camminare insieme sulla strada della civiltà del (...)

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> APPALTI: MAMMASANTISSIMA!!! --- L’inchiesta sugli affari della cricca alza il tiro ed entra ufficialmente in Vaticano (di Claudia Fusani -Indagati Lunardi e Sepe).

domenica 20 giugno 2010

Indagati Lunardi e Sepe

di Claudia Fusani *

L’inchiesta sugli affari della cricca alza il tiro ed entra ufficialmente in Vaticano. Sul registro degli indagati della procura di Perugia da ieri sono iscritti anche l’ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, ora deputato, e il cardinale di Napoli Crescenzo Sepe. La notizia ha cominciato a girare ieri in giornata ma le conferme sono arrivate solo in serata. Tra le ipotesi di reato contestate, non confermate dagli investigatori, ci sarebbero la corruzione e alcuni reati finanziari relativamente alle gestione dei bilanci e del patrimonio della Congregazione Propaganda Fide, la società immobiliare del Vaticano di cui Sepe è stato responsabile dal 2001 al 2006, gli anni in cui la cricca e il suo sistema gelatinoso di corruzione, appalti e favori vari si sono consolidati e hanno preso il volo.

GLI IMMOBILI DEL VATICANO

Al centro di questo nuovo clamoroso sviluppo c’è tutta la geografia delle case affittate da Propaganda Fide (un patrimonio immobiliare di circa 53 milioni di euro che solo nella Capitale nel 2009 ha prodotto utili per 56 milioni di euro in canoni di affitto), il giro di affari che questo immenso patrimonio produce e la lista dei presunti beneficiati, e un palazzo che Sepe ha svenduto a Lunardi per un quarto del suo valore. Sepe è stato chiamato in causa prima dall’architetto Zampolini («un cardinale si occupa degli affitti degli immobili di Propaganda fide mentre Sepe per lo più delle vendite»). Martedì ha parlato di lui anche Guido Bertolaso. Ma la prova che ha spinto i magistrati ad iscriverlo al registro arriverebbe da verifiche finanziarie sulla vendita all’allora ministro Lunardi del palazzo in via dei Prefetti. Con i pm di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi il capo della protezione doveva sbrigliare il busillis del pied a terre in via Giulia, un beneficio di cui gli investigatori hanno trovato traccia per la prima volta nella cosiddetta «Lista Anemone», l’elenco di 412 nomi e indirizzi di presunti beneficiati in vario modo dall’impresa del costruttore perno centrale della cricca.

IL CASO BERTOLASO

La versione di Bertolaso, che in oltre quattro mesi di indagini non aveva rivelato né questa né altre faccende in comune con Anemone, ha spiegato che quell’appartamento gli era stato messo a disposizione gratuitamente dal 2004 al 2007 dal cardinale Sepe tramite un amico comune, il professor Silvano. La versione di Bertolaso cozza con almeno due altri verbali: quello dell’architetto Angelo Zampolini e quello del proprietario dell’immobile Raffaele Curi. Il primo ha spiegato di essere stato lui a pagare l’affitto di Bertolaso per conto di Anemone. Il secondo ha confermato che andava a prendere la busta con i soldi dell’affitto, spesso con grandi ritardi, allo studio di Zampolini. Le massime autorità vaticane hanno disponibilità a collaborare con la giustizia italiana nonostante le immunità previste dalle prerogative del Concordato. Ma gli accertamenti investigativi sono stati più veloci. E dalle rogatorie così come dalle verifiche bancarie sono arrivati indizi su conti correnti e riserve finanziarie che il Cardinale dovrà in fretta spiegare. Gli stessi accertamenti bancari e la scoperta di alcuni prestanome avrebbero incastrato l’onorevole Pietro Lunardi ministro alle Infrastrutture negli stessi anni in cui Sepe guidava Propaganda Fide.

IN AFFITTO GRATIS

Per tutto il 2003 l’allora ministro Lunardi ha abitato per 14 mesi e gratuitamente in un appartamento di 960 mq in via dei Prefetti che gli era stato messo a disposizione da Propaganda fide. Dopo quattordici mesi, magicamente il palazzo - nel cuore del centro storico di Roma, a due passi da Montecitorio - viene acquistato da Lunardi per «un quarto del prezzo reale». Poco più di quattro milioni di euro contro gli undici-dodici del valore reale. Una «svendita clamorosa» dicono sicuri gli investigatori. I lavori di ristrutturazione ancora una volta sono stati eseguiti da Anemone, Zampolini direttore del cantiere. 20 giugno 2010


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