FUKUSHIMA
Acqua troppo radioattiva
Tepco deve fermare la bonifica
Il liquido accumulato nell’edificio del reattore 3 ha saturato subito gli strumenti per la depurazione costringendo l’azienda elettrica allo stop. Dure critiche dalla Aiea: "Nella centrale sicurezza insufficiente" *
TOKYO - Falsa partenza per la decontaminazione della centrale nucleare di Fukuschima dall’acqua radioattiva che si è accumulata in questi mesi nell’impianto i cui reattori sono andati in tilt in seguito allo tsunami dello scorso marzo. La Tepco, l’azienda elettrica gestore della centrale, è stata costretta a sospendere le operazioni di depurazione solo alcune ore dopo che erano iniziate a causa di un innalzamento improvviso - molto maggiore di quanto ci si aspettasse - dei livelli di radioattività.
I meccanismi che assorbono cesio radioattivo, secondo quanto riferiuscono i funzionari dell’azienda, hanno raggiunto infatti la loro capacità di assorbimento massimo, "molto prima del previsto". Le operazioni di pulizia delle acque che la Tepco è stata costretta a sospendere riguardano le acque contaminate accumulate nello scantinato dell’edificio nel quale si trovano le turbine del reattore numero 3. La bonifica consiste nel trasferire l’acqua stagnante radioattiva accumulata nel basamento dell’edificio in una struttura centralizzata per lo smaltimento dei materiali contaminati. Progettati per resistere a un’onda di tsunami alta 10 metri, gli edifici della centrale erano stati travolti e allagati dall’onda di tsunami di 14 metri generata dal terremoto dell’11 marzo scorso.
Malgrado l’eccezionalità di questo evento, secondo il rapporto realizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’Onu la gravità dell’incidente è stata determinata in buona parte da carenze nel sistema di sicurezza. Il documento sarà esaminato la prossima settimana a Vienna. Il testo di 160 pagine critica aspramente i dirigenti della Tepco, esaltando invece l’eorico comportamento dei dipendenti che in situazioni difficili hanno fatto di tutto per contenere i danni. In particolare gli ispettori criticano "le insufficienti difese anti-tsunami" e più in generale ogni sistema prendeva in considerazione singoli rischi ma non , come è accaduto," l’accavallarsi di più emergenze e blocchi dei sistemi di sicurezza".
L’imprevisto stop ai lavori di depurazione delle acque sembrano destinati a ritardare ancora una volta la bonifica completa dell’impianto. Proprio ieri la Tepco aveva ottimisticamente annunciato che tutte le vasche del combustibile nucleare esausto della centrale di Fukushima saranno raffreddate stabilmente nell’arco di un mese, mentre per i reattori lo ’stop a freddo’ vale la previsione di gennaio 2012.
* la Repubblica, 18 giugno 2011