Riprendere il filo: «#Psicologia delle masse e #analisi dell’Io» (#Freud 1921), «#Capo» (#Gramsci 1924), «La #psichiatria inglese e la #guerra» (J. #Lacan 1947). Dal #labirinto si può uscire...
APPUNTI SUL "CARTELLO". Una struttura quadripartita per il lavoro nella Scuola di Lacan. (Appunti):
LA SCUOLA DI LACAN. Per lo svolgimento del lavoro, adotteremo il principio di una elaborazione sostenuta in un piccolo gruppo": un lavoro che "nel campo aperto da Freud restauri il vomere affilato della verità - che riconduca la prassi originale da lui istituita (...) a quel che al mondo le spetta - che con una critica assidua vi denunci le deviazioni e i compromessi..."(J. Lacan, "Atto di fondazione", 21 giugno 1964).
Jacques Lacan, «Atto di Fondazione»: «[...] Quanti verranno in questa Scuola si impegneranno a svolgere un lavoro sottoposto a un controllo interno ed esterno. È loro garantito in cambio che niente sarà risparmiato affinché tutto quel che faranno di valido abbia la risonanza che merita, e il posto che converrà. Per lo svolgimento del lavoro, adotteremo il principio di una elaborazione sostenuta in un piccolo gruppo. Ciascun gruppo (abbiamo deciso un nome per designare questi gruppi) sarà composto da un minimo di tre persone, da un massimo di cinque, quattro è la misura giusta. Più una incaricata della selezione, della discussione e dell’esito da riservare al lavoro di ciascuno. [...]» in La Psicoanalisi n° 30/31, Astrolabio, Roma, p. 9-16
"[...] il cartello, di cui, fatta l’esperienza, affino la formalizzazione. Primo - Quattro si scelgono per perseguire un lavoro che deve avere il suo prodotto. Preciso: prodotto proprio di ciascuno e non collettivo. Secondo - La congiunzione dei quattro si fa intorno a un Più-uno, che, se è qualunque, deve comunque essere qualcuno. È a suo carico vegliare sugli effetti interni all’impresa e provocarne l’elaborazione. Terzo - Per prevenire l’effetto-colla, al termine fissato di un anno, due al massimo, si deve fare la permutazione. Quarto - Nessun progresso si deve attendere, tranne la periodica messa a cielo aperto dei risultati come delle crisi di lavoro. Quinto - Il sorteggio assicurerà il rinnovo regolare dei punti di riferimento creati al fine di vettorializzare l’insieme.”; "un’organizzazione circolare": " «Ciò non implica affatto un’organizzazione a testa in giù, ma un’organizzazione circolare il cui funzionamento, facile da programmare, si consoliderà con l’esperienza.» (J. Lacan, "D’écolage", Seminario dell’11 marzo 1980)
KANT CON SADE: «Dall’inconscio in poi, una struttura quadripartita è sempre esigibile nella costruzione di un ordinamento soggettivo.» (Jacques Lacan, «Kant con Sade», in Scritti, volume II, Edizioni Einaudi, Torino 2002, pag. 774->https://www.champlacanien.net/public/docu/5/epCartelAparicio.pdf].
"Leggendo Lacan, avrete probabilmente notato che egli sottolinea sovente il fatto che Freud abbia scritto
il suo testo sulla psicologia delle masse nell’epoca in cui si preoccupava
dell’istituzione analitica; ed è, sicuramente, una questione presente per
Lacan, nel momento in cui decide di fondare la sua Scuola, così come
è anche presente nel momento in cui decide di scioglierla. Quindi, una
volta stabilito l’obiettivo del lavoro, la questione, formulata in maniera
molto semplice, è: come organizzare il lavoro nell’ambito del gruppo?
Come riuscire a far lavorare insieme i membri del gruppo? Vi riformulo la
stessa domanda, ma in termini diversi: come stabilire un modo di legame
propizio alla realizzazione del compito che ci si è assegnati?
Ritengo che il Cartello risponda a questa domanda - ecco, quindi, il perché del Cartello. L’idea del Cartello trae origine dal viaggio di Lacan in Inghilterra, alla fine della guerra; egli era rimasto stupefatto quando Bion e Rickman, due psichiatri-psicoanalisti, gli raccontarono l’esperienza che avevano fatto durante la guerra. Allora lavoravano in un ospedale militare e venne loro assegnato il compito di occuparsi di ben 400 soldati, che erano degli irriducibili (formavano quella che in Francia si chiama «compagnia di disciplina»). Dunque, il compito di Bion e Rickman consisteva nel rieducare questi soldati, era un vero e proprio servizio di rieducazione. E questi psichiatri-psicoanalisti, negli anni ’40, ispirati dalla loro conoscenza della psicoanalisi e dal lavoro di Freud sulla psicologia delle masse, inventano - perché, in effetti, hanno inventato qualcosa - la creazione di piccoli gruppi su iniziativa dei soldati stessi. A quanto pare fu un grande successo! Bisognerebbe leggere il testo scritto da Lacan su questo tema, che si intitola «La psichiatria inglese e la guerra», perché è una meraviglia! Questo è ciò che volevo dire del Cartello." (Sol Aparicio - Rivista Intersezioni del Campo lacaniano n° 6 - FCL in Italia. Roma, 05/2012).
"Se si coglie che, nell’intento di Lacan, il lavoro della Scuola passava attraverso il cartello - e non il seminario, la conferenza, ecc..-, si comprende, allora, la funzione delle Sezioni della Scuola. Lacan aveva previsto tre Sezioni che corrispondevano a dei raggruppamenti di cartelli. Questo piano di Scuola, il Piano Lacan, non è mai stato realizzato. Secondo tale piano, il lavoro della Scuola si svolge in cartelli. Se ci sono dei corsi, dei seminari, delle conferenze, questo si fa al di fuori della Scuola. D’altronde, il Seminario di Lacan era al di fuori della Scuola. L’Atto di fondazione dice che lo specifico della Scuola, nel suo rapporto con la verità, è il lavoro per cartelli. La questione potrebbe essere d’attualità. Basterebbe deciderlo. Questo presupporrebbe d’interrogarsi sul perché il Piano Lacan non sia mai stato realizzato". (Il cartello nel mondo da JACQUES-ALAIN MILLER).
Federico La Sala