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IL SONNO MORTIFERO DELL’ITALIA. In Parlamento (ancora!) il Partito al di sopra di tutti i partiti - quello più uguale degli altri.

lunedì 18 marzo 2024
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> IL SONNO MORTIFERO DELL’ITALIA. --- Mafia e politica, qui si continua a negare tutto (di Gian Carlo Caselli)

martedì 4 febbraio 2014

Mafia e politica, qui si continua a negare tutto

di Gian Carlo Caselli (il Fatto, 04.02.2014)

Il problema della corruzione per il nostro Paese costituisce una priorità assoluta. Per varie ed evidenti ragioni.
-  Primo. È una vergognosa tassa occulta, che secondo alcune stime arriva a 60 miliardi di euro l’anno, vale a dire mille euro per ciascun cittadino italiano, neonati compresi.
-  Secondo. A causa dell’enormità della corruzione il futuro dell’Italia è gravemente compromesso. Ed è una rapina perpetrata sulla pelle dei giovani, a parte il fatto che gli stranieri prima di investire in un sistema così corrotto ci penseranno mille volte.
-  Terzo. È un impoverimento delle risorse e incide pesantemente sulla qualità della vita di ciascuno di noi.

Se ci fosse meno corruzione ci sarebbero più campi sportivi per i ragazzi, ospedali e scuole meglio attrezzati, strade meglio asfaltate, periferie più illuminate, terreni meno dissestati, meno inondazioni e disastri ambientali. In sostanza si vivrebbe molto meglio. Partendo da questa base, nell’allarme e nelle denunce del report dell’Ue si riscontrano significative conferme.

MOLTI suggerimenti di questo report dell’Ue, per quanto riguarda il nostro Paese, li ritroviamo spesso identici, come contenuti, nell’agenda con cui Libera e il Gruppo Abele hanno sostenuto la campagna “Riparte il futuro”, che ha come obiettivo prevenire e contrastare la corruzione.

Se leggiamo questo documento troviamo tutta una serie di intelligenti e utili proposte. Innanzitutto la riforma del 416-ter (e qualcosa in Parlamento si muove rispetto allo stallo che si era determinato per questioni formalistiche, inserendo finalmente nella previsione di legge non soltanto la dazione di denaro ma anche il concetto di altra utilità, perché il mafioso che paga cash il politico corrotto esiste soltanto nella fantasia di qualche romanziere).

Poi bisogna riformare la prescrizione in generale e per i reati di corruzione in particolare, perché finché ci sarà troppo spazio, come attualmente c’è, per strumenti dilatori che allungano all’infinito i tempi del processo in modo da arrivare alla prescrizione che azzera tutto, la corruzione rimane uno strumento “conveniente”, anche processualmente, per il fatto che i rischi di condanna effettiva sono decisamente ridotti.

Serve un’anagrafe dei candidati alle elezioni nazionali e locali, accompagnata da test di integrità per politici e funzionari, oltre ai codici di comportamento di cui sempre si parla ma con scarse conseguenze operative che invece dovrebbero essere robuste sul piano disciplinare e politico. Occorre introdurre il reato di auto-riciclaggio (siamo l’unico Paese europeo che non ce l’ha), ripristinare il falso in bilancio, reprimere seriamente vari “reati civetta”, ad esempio l’evasione fiscale e certi illeciti societari.

Non meno importante è la riforma del “conflitto di interessi”. Fondamentale è incoraggiare i comportamenti che servono a scoprire e punire le situazioni illecite in ambito di corruzione. Qui si tratta di estendere le norme dei collaboratori di giustizia ai settori che dalla corruzione sono maggiormente interessati, pubblici e privati.

Serve anche garantire più trasparenza riducendo di molto le restrinzioni che oggi caratterizzano l’accesso ai documenti pubblici, rendendo più incisivo il controllo sugli atti della pubblica amministrazione. Le grandi opere, decisive per la crescita del Paese, esigono una normativa ad hoc che aumenti la visibilità delle procedure, essendo imponenti le risorse in gioco.

Infine, come non rallegrarsi che l’Europa ci bacchetti sui rapporti tra mafia e politica, mentre noi continuiamo a negare persino quelli tra Andreotti e Cosa nostra.


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