I toni della Chiesa
di ELISA MERLO Il Sole 24 Ore, 11 maggio 2007
Gentile direttore,
Baget Bozzo su "La Stampa" del 7 maggio, tenta di giustificare l’Osservatore Romano che ha usato "un termine così inaudito come «terroristi»" (cito le sue parole), affermando che "la Chiesa avverte d’essere odiata dalla società in cui viviamo". Ora, a parte il fatto che forse si sentirà odiato qualche alto prelato, ma certamente non tanti sacerdoti che stanno vicino alla gente, la reazione dell’Osservatore Romano è sempre ingiustificata e sproporzionata. Troppe volte la gerarchia ecclesiastica si allontana dall’"uomo dei dolori" che stette «come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori» (Isaia 53, 7). Anzi, alle volte si comporta esattamente il contrario. Sarà anche questo a renderla invisa a qualcuno? E’ vero che è difficile porgere l’altra guancia, ma toni più pacati, perlomeno, non guasterebbero.
Elisa Merlo
P.S. Il Sole 24 Ore ha tagliato esattamente la prima metà della lettera.