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Pianeta Terra e Antropologia. In principio era la Parola ("Logos"): Amore ("Charitas")

L’ONU E L’UNO. BENEDETTO XVI FA UN BUON-PASSO AL DI LA’ DEL PLATONISMO PER IL POPOLO. I DIRITTI UNIVERSALI E IL RICONOSCIMENTO TRASCENDENTE DI OGNI UOMO E DI OGNI DONNA. Il testo del discorso al Palazzo di Vetro - a cura di Federico La Sala

"Erit opus iustitiae pax" ("La pace sarà opera della giustizia"). Parole del profeta Isaia scritte e sottoscritte da Benedetto XVI, nel libro d’oro dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
martedì 22 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] La mia presenza in questa Assemblea è un segno di stima per le Nazioni Unite ed è intesa quale espressione della speranza che l’Organizzazione possa servire sempre più come segno di unità fra Stati e quale strumento di servizio per tutta l’umana famiglia. Essa mostra pure la volontà della Chiesa cattolica di offrire il contributo che le è proprio alla costruzione di relazioni internazionali in un modo che permetta ad ogni persona e ad ogni popolo di percepire di poter fare la (...)

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> L’ONU E L’UNO. BENEDETTO XVI FA U OGNI UN BUON-PASSO AL DI LA’ DEL PLATONISMO PER IL POPOLO. I DIRITTI UNIVERSALI E IL RICONOSCIMENTO .... NEW YORK - L’ultimo giorno della visita di Benedetto XVI negli Stati Uniti comincerà con uno degli eventi più attesi e di più alto valore simbolico: la preghiera per la pace a Ground Zero, a New York, nel cratere dove sorgevano le Twin Towers abbattute dai terroristi l’11 settembre 2001.

domenica 20 aprile 2008


-  Stamattina il Pontefice andrà nel punto più profondo
-  della voragine e incontrerà un gruppo di sopravvissuti

-  Papa, il giorno di Ground Zero
-  dopo i ricordi amari del nazismo

-  Nel pomeriggio l’attesa messa allo Yankee Stadium
-  per il saluto finale agli Stati Uniti. Poi il ritorno in Italia
*

NEW YORK - L’ultimo giorno della visita di Benedetto XVI negli Stati Uniti comincerà con uno degli eventi più attesi e di più alto valore simbolico: la preghiera per la pace a Ground Zero, a New York, nel cratere dove sorgevano le Twin Towers abbattute dai terroristi l’11 settembre 2001. Qui il Papa si recherà alle 9:30 del mattino (ora locale) e scenderà fino al punto più profondo della voragine, il cosidetto bed-rock, dove incontrerà un gruppo di sopravvissuti e di parenti delle vittime. Nel primo pomeriggio, dopo un pranzo nella residenza del nunzio presso l’Onu, monsignor Celestino Migliore, si trasferirà allo Yankee Stadium per una grande messa finale di saluto all’America. Da lì raggiungerà l’Andrews Air Force Base, dove prenderà commiato dal vice-presidente statunitense Dick Cheney, prima di imbarcarsi sull’aereo dell’Alitalia che lo riporterà a Roma. L’arrivo a Ciampino è previsto per le 10:45 di domani.

"Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo di violenza: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le nazioni della terra. Volgi verso la tua via dell’amore coloro i cui cuori e le cui menti sono consumati dall’odio". Sono queste alcune delle parole della preghiera che Benedetto XVI pronuncerà questa mattina a Ground Zero, "scena - dirà il Papa - di incredibile violenza e dolore".

La preghiera è contenuta nel messale della visita pontificia negli Stati Uniti, reso pubblico dalla sala stampa vaticana. "Dacci conforto e consolazione - è l’invocazione del Santo Padre dopo le menzioni riservate alle vittime, ai familiari, ai superstiti e a tutti i soccorritori -, rafforzaci nella speranza, e dacci la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo dove la vera pace e l’amore regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti".

Questo sarà poi il testo della sua preghiera dinanzi alla folla: "O Dio di amore, compassione e cura, guarda su di noi, persone di molte fedi e tradizioni differenti, che ci riuniamo oggi in questo luogo, scena di incredibile violenza e dolore. Ti chiediamo nella tua bontà di dare luce e pace eterne a tutti coloro che qui sono morti. Gli eroici primi soccorritori: i nostri combattenti contro il fuoco, i poliziotti, i lavoratori dei servizi di emergenza, e il personale dell’autorità portuale, insieme a tutti gli uomini e donne innocenti che furono vittime di questa tragedia semplicemente perché il loro lavoro o servizio li portò qui l’11 settembre del 2001".

"Ti chiediamo, nella tua compassione - prosegue il testo -, di portare guarigione a quelli che, a causa della loro presenza qui in quel giorno, soffrono per le ferite e le infermità. Guarisci anche il dolore delle famiglie ancora sofferenti e di tutti quelli che hanno perso loro cari nella tragedia. Da’ loro la forza di continuare le loro vite con coraggio e speranza. Siamo memori anche di quelli che hanno trovato la morte o hanno subito ferite e perdite nello stesso giorno al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania. I nostri cuori sono tutt’uno con i loro, mentre la nostra preghiera abbraccia il loro dolore e la loro pena". "Dio della pace - proseguirà Benedetto XVI -, porta la tua pace nel nostro mondo di violenza: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le nazioni della terra. Volgi verso la tua via dell’amore coloro i cui cuori e le cui menti sono consumati dall’odio". "Dio della comprensione, oppressi dall’enormità di questa tragedia, noi cerchiamo la tua luce e la tua guida mentre ci confrontiamo con questi terribili eventi - è la conclusione del testo -. Assicura a coloro le cui vite furono risparmiate di poter vivere in modo che le vite perse in questo luogo non siano perse invano. Dacci conforto e consolazione, rafforzaci nella speranza, e dacci la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo dove la vera pace e l’amore regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti".

"Il nazismo ha rovinato la mia giovinezza". Così papa Ratzinger si è raccontato ieri davanti agli adolescenti e ai seminaristi di Yonkers, un sobborgo popolare a nord di Manhattan, visitato nel pomeriggio, al termine della sua seconda giornata a New York. "I miei anni da teenager sono stati rovinati da un regime infausto che pensava di possedere tutte le risposte; il suo influsso crebbe - penetrando nelle scuole e negli organismi civili come anche nella politica e addirittura nella religione - prima di essere pienamente riconosciuto per quel mostro che era. Esso mise Dio al bando, e così diventò inaccessibile per tutto ciò che era vero e buono. Molti dei vostri genitori e nonni vi avranno raccontato l’orrore della distruzione che seguì. Alcuni di loro,infatti, vennero in America proprio per sfuggire a tale terrore".

* la Repubblica, 20 aprile 2008.


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