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PER L’ ITALIA. Memoria della Liberazione e della Legge dei nostri Padri e delle nostre madri Costituenti.....

CARO PRESIDENTE NAPOLITANO ....PARLIAMO D’ITALIA E FACCIAMO CHIAREZZA. IL PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE E’ INCOMPATIBILE CON L’ESISTENZA DI UN PARTITO COL NOME "FORZA ITALIA" (1994-2009)!!! - a cura di Federico La Sala

venerdì 18 dicembre 2009 di Maria Paola Falchinelli
[...] 25 aprile 2008. ITALIA: LA PAROLA RUBATA. Una sollecitazione (del 2004 e del 2003) ad uscire dal sonnambulismo, oggi e finalmente
SILVIO BERLUSCONI - QUATTRO MANDATI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (Wikipedia): Nel gennaio del 1994 ha fondato il movimento politico Forza Italia. Nel 2009 il partito è confluito nel Popolo della Libertà.
Da uomo politico siede alla Camera dei Deputati dal 1994, anno della sua prima elezione. Ha ottenuto quattro mandati da presidente del Consiglio: il (...)

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> CARO PRESIDENTE NAPOLITANO ....PARLIAMO D’ITALIA E FACCIAMO CHIAREZZA. ---- Chi è democratico "è a pieno titolo antifascista" e la destra deve riconoscersi nell’antifascismo. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ospite della festa di Azione giovani ’Atreju 08’ a Roma.

sabato 13 settembre 2008


-  Intervento del presidente della Camera alla festa di Azione giovani ’Atreju 08’ a Roma
-  Replica alle polemiche sorte dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma Alemanno

Fini: "La destra si riconosca nei valori antifascisti"
-  "I repubblichini stavano dalla parte sbagliata"

-  Nella commemorazione dell’8 settembre il ministro La Russa aveva sostenuto
-  che chi aveva combattuto per la Repubblica di Salò comunque aveva difeso la Patria

ROMA - Chi è democratico "è a pieno titolo antifascista" e la destra deve riconoscersi nell’antifascismo. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ospite della festa di Azione giovani ’Atreju 08’ a Roma. Il presidente della Camera ha anche affrontato la questione della Repubblica di Salò, sollevata qualche giorno fa in occasione della cerimonia di commemorazione dell’8 settembre dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. "I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata", ha detto Fini. Subito dalla platea si sono levate grida di contestazione: "Sei stato chiaro ma non coerente, presidente".

Subito la replica: "A Salò c’è stata buona fede, riconoscerla è in molti casi doveroso ma è altrettanto doveroso dire che non si può equiparare chi stava da una parte e dall’altra. Onestà storica e compito di una destra che vuole fare i conti con il passato è dire che non è equivalente chi combatteva per una parte giusta e chi, fatta salva la buona fede, combatteva dalla parte sbagliata. La destra deve ribadirlo in ogni circostanza non per archiviarlo ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti".

La terza carica dello Stato ha sottolineato che "la destra politica italiana e a maggior ragione i giovani devono senza ambiguità dire alto e forte che si riconoscono in alcuni valori della nostra Costituzione, come libertà, uguaglianza e solidarietà o giustizia sociale. Sono tre valori che hanno guidato il cammino politico e ribadire che la destra vi si riconosce è un atto doveroso".

"Se in Italia - ha aggiunto Fini - non è stato così agevole, è perché non c’è stata una destra in grado di dire che ci riconosciamo in pieno nei valori antifascisti". Giorni fa hanno fatto molto discutere le dichiarazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno, secondo il quale "il fascismo non fu un male assoluto", mentre lo furono senza dubbio le leggi razziali.

"Quando ci si confronta con la storia - ha ribadito Fini - serve la consapevolezza che un periodo storico va giudicato nel suo complesso, e il giudizio complessivo da parte della destra del periodo del fascismo storico, dal 1922 al 1945 deve essere negativo, in ragione della limitazione e poi della soppressione della libertà. Non possiamo prescindere dai dati storici, il passato non lo possiamo nè ignorare, nè mistificare". Il presidente della Camera ha scandito a chiare lettere che non solo le leggi razziali sono state la colpa grave del fascismo, ma anche "la soppressione della libertà, la negazione dell’uguaglianza e infine la dichiarazione della guerra, una catastrofe che i nostri padri non hanno dimenticato".

* la Repubblica, 13 settembre 2008.


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