LA INFINITÀ DELLA RIPETIZIONE, "LA FRECCIA FERMA" DEL TEMPO, E LO "STATO DI MINORITÀ": STORIA STORIOGRAFIA ANTROPOLOGIA E MATEMATICA...
"SÀPERE AUDE! (KANT, 1784). A MIO PARERE, QUESTA RIFLESSIONE E’ UN’OTTIMA "IDEA" PER CERCARE DI ANDARE "OLTRE L’UOMO" DELLA RIPETIZIONE DELL’IDENTICO E CERCARE DI BEN PENSARE LA "RIPRESA" DELL’#ECCEHOMO (NIETZSCHE, 1888) E LA QUESTIONE ANTROPOLOGICA!
ACCECATA DA "#PLATONE", DA "#PAOLODITARSO", E "CARTESIO" ED "HEGEL", LA #FILOSOFIA (e anche la Scienza!) NON SA ANCORA PORTARSI FUORI dalla #caverna "polifemica" e dal #recinto dello "stato di minorità" del finito, e, "non sa pensare la variabilità infinita della #generazione" (Antonello Sciacchitano)!
"COSTRUZIONI NELL’#ANALISI". A mio parere, forse, è utile riprendere il filo-#sofia di #Eraclito-#Dante-#Kant-#Nietzsche e #Freud, e, rileggere di nuovo "La freccia ferma. Tre tentativi di annullare il tempo" (#ElvioFachinelli, 1979), e, se è lecito, il mio lavoro dal titolo "La #menteaccogliente. Tracce per una #svolta_antropologica" (Antonio Pellicani editore, Roma 1991).
Queste memorie costituiscono un pezzo davvero unico.
Portate da Jung all’attenzione di Freud, permisero al Padre della Psicoanalisi di costruire la sua teoria della Psicosi.
Queste memorie infatti raccontano le drammatiche vicende del loro autore e furono scritte per ottenere la libertà dal manicomio nel quale Schreber era rinchiuso.
In questo libro l’autore racconta del suo rapporto privilegiato con Dio, l’uccisione dell’anima e l’effetto terribile dei raggi divini sul suo corpo, che lo avrebbero poi portato a “trasformarsi nella donna di Dio”, destinata a creare una nuova stirpe di uomini.
La stesura di questo libro rappresenta una tappa della costruzione del delirio del suo autore e ci permette di capirne qualcosa di più.
Il delirio, in fondo, non sarebbe che un tentativo di guarigione davanti all’impossibilità di accedere alla metafora paterna.
È necessario allora costruire un “sinthomo”, una costruzione che prenda il posto lasciato vuoto, non operativo, della funzione paterna, quella capace di organizzare il mondo, per come lo percepiamo, intorno a noi."(Gianfranco Ricci - Psicologo).