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Psicoanalisi della società contemporanea...

LA FRECCIA FERMA. L’ITALIA IN PREDA A UNA GRAVE E PROFONDA NEVROSI OSSESSIVA. Un lavoro di Elvio Fachinelli, recensito dal prof. Federico La Sala

sabato 20 settembre 2008
[...] La ricerca prende le mosse, dunque, dall’analisi dell’uomo che annulla il tempo e dai suoi risultati: la ricostruzione. in funzione del tempo, di "un modo generale di vivere ossessivo" (p. 10). Di qui, procedendo "per salti e indizi, secondo una trama di fili " (P. A. Rovatti, I morti viventi e l’aquila littoria, "la Repubblica ", 17.11.79), e, in particolare, sempre seguendo "il filo del tempo", vengono posti in relazione e analizzati la nevrosi ossessiva stessa, "le società (...)

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> LA FRECCIA FERMA --- ARCHEOLOGIA E ANTROPOLOGIA CULTURALE: LA INFINITÀ DELLA RIPETIZIONE, LO "STATO DI MINORITÀ, E LE "MEMORIE DI UN MALATO DI NERVI" (D. P. SCHREBER).

lunedì 6 ottobre 2025

LA INFINITÀ DELLA RIPETIZIONE, "LA FRECCIA FERMA" DEL TEMPO, E LO "STATO DI MINORITÀ": STORIA STORIOGRAFIA ANTROPOLOGIA E MATEMATICA...

      • Una nota a margine della sollecitazione a riflettere sul tema filosofico-matematico dell’#infinito "infinito" di Antonello Sciacchitano:
      • "L’infinito non è solo ripetizione infinita.
      • In un mondo finito l’infinito si può concepire solo come “eterna” ripetizione di qualche schema finito, il cosiddetto “identico”. Così Nietzsche, così Freud, così i filosofi in genere; per esempio 1/7 è la ripetizione infinita dopo lo 0 della successione finita sempre delle stesse cifre, la successione costante: 142857. Pi greco o la radice quadrata di due non rientrano in tale algoritmo finitario; esigono una successione di cifre sempre diverse, direi non umanistica, intendendo il succedersi mai uguale a sé stesso. Il mondo classico si distingue dal moderno per l’incapacità a concepire l’infinito fuori dallo schematismo della ripetizione finitaria. La filosofia è ferma lì, al finito; non va oltre, anche nel caso infinito; non sa pensare la variabilità infinita della generazione. Il mondo scientifico moderno scandalizza i ben pensanti per la facilità con cui per l’infinito pensa schematismi generativi non ripetitivi, per esempio i numeri reali, come pi greco o radice di due, da loro considerati inesistenti perché dati senza regole generative finitarie." (Antonello Sciacchitano, Facebook).

"SÀPERE AUDE! (KANT, 1784). A MIO PARERE, QUESTA RIFLESSIONE E’ UN’OTTIMA "IDEA" PER CERCARE DI ANDARE "OLTRE L’UOMO" DELLA RIPETIZIONE DELL’IDENTICO E CERCARE DI BEN PENSARE LA "RIPRESA" DELL’#ECCEHOMO (NIETZSCHE, 1888) E LA QUESTIONE ANTROPOLOGICA!

ACCECATA DA "#PLATONE", DA "#PAOLODITARSO", E "CARTESIO" ED "HEGEL", LA #FILOSOFIA (e anche la Scienza!) NON SA ANCORA PORTARSI FUORI dalla #caverna "polifemica" e dal #recinto dello "stato di minorità" del finito, e, "non sa pensare la variabilità infinita della #generazione" (Antonello Sciacchitano)!

-  "COSTRUZIONI NELL’#ANALISI". A mio parere, forse, è utile riprendere il filo-#sofia di #Eraclito-#Dante-#Kant-#Nietzsche e #Freud, e, rileggere di nuovo "La freccia ferma. Tre tentativi di annullare il tempo" (#ElvioFachinelli, 1979), e, se è lecito, il mio lavoro dal titolo "La #menteaccogliente. Tracce per una #svolta_antropologica" (Antonio Pellicani editore, Roma 1991).

      • NOTE:

      • ANTROPOLOGIACULTURALE: LA #NEGAZIONE DEL "FEMMINILE", IL "#PARTOMASCHIO DEL #TEMPO" (#BACONE) E LA GRANDE INSTAURAZIONE TRAGICA DEL "#DOMINIO MASCHILE" (PIERRE #BOURDIEU). UN INVITO ALLA RI-LETTURA DELLE "#MEMORIE DI UN #MALATO DI NERVI" di "Daniel Paul #Schreber:
        -  Queste memorie costituiscono un pezzo davvero unico. Portate da Jung all’attenzione di Freud, permisero al Padre della Psicoanalisi di costruire la sua teoria della Psicosi.
        -  Queste memorie infatti raccontano le drammatiche vicende del loro autore e furono scritte per ottenere la libertà dal manicomio nel quale Schreber era rinchiuso. In questo libro l’autore racconta del suo rapporto privilegiato con Dio, l’uccisione dell’anima e l’effetto terribile dei raggi divini sul suo corpo, che lo avrebbero poi portato a “trasformarsi nella donna di Dio”, destinata a creare una nuova stirpe di uomini. La stesura di questo libro rappresenta una tappa della costruzione del delirio del suo autore e ci permette di capirne qualcosa di più. Il delirio, in fondo, non sarebbe che un tentativo di guarigione davanti all’impossibilità di accedere alla metafora paterna. È necessario allora costruire un “sinthomo”, una costruzione che prenda il posto lasciato vuoto, non operativo, della funzione paterna, quella capace di organizzare il mondo, per come lo percepiamo, intorno a noi."(Gianfranco Ricci - Psicologo).

      • "LA #FRECCIA FERMA" (#ELVIOFACHINELLI) E LE "#MEMORIE DI UN #MALATODINERVI" (DANIEL PAUL SCHREBER): #ARCHEOLOGIA STORICO-SOCIALE E #ANTROPOLOGIACULTURALE . COME il lavoro di #Fachinelli mette in evidenza le "strutture nascoste" che accomunano "tre tentativi di annullare il #tempo" (quello della nevrosi ossessiva, quello delle società arcaica, e, quello del fascismo), COSI’ IL LAVORO AUTOBIOGRAFICO DI #SCHREBER porta alla luce (come ancora non si è compreso) la punta di quell’#iceberg che nasconde e ha nascosto la base della "tragica" operazione "preistorica" che è stato e sta (ancora oggi) alla base stessa del #Platonismo, del #Paolinismo, e dell’#Hegelo-#Marxismo e di ogni "#Sovranismo" ateo e devoto, con la #costruzione della piramidale (alla #Bovillus, 1510: v. allegato) #Cosmoteandria #Mammonica della sapienziale "#ScuoladiAtene" (1509-1511)?!
      • A 40 anni (1985-2025) dalla pubblicazione del breve testo di Fachinelli, "#Sulla spiaggia" (ripubblicato poi in apertura del volume "La mente estatica" nel 1989), in cui il rapporto "maschile" e "femminile" di ogni essere umano è ripensato, non si è ancora capaci di stare "davanti al mare" a vedere lo sciogliersi del "mondo come volontà e rappresentazione" dell’Ego cosmoteandrico: nel mio lavoro "La #menteaccogliente. Tracce per una #svolta_antropologica", un capitolo dedicato al percorso di ricerca di #Fachinelli è intitolato, a suo onore, "Il punto di svolta".

Federico La Sala


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