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"DIO NON E’ CATTOLICO" (Carlo Maria Martini). LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E LA QUESTIONE "CATTOLICA"....

LA CHIESA DEGLI AYATOLLAH, LA COSTITUZIONE ITALIANA, E LA DIGNITA’ DELLA PERSONA. Sulla vicenda di Eluana Englaro, le considerazioni di Mercedes Bresso, di Roberto Saviano, di Corrado Augias e Altri. E un appello

venerdì 23 gennaio 2009 di Federico La Sala
[...] Beppino Englaro con la sua battaglia sta aprendo una nuova strada, sta dimostrando che in Italia si può e si deve restare utilizzando gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. In Italia non esiste nulla di più rivoluzionario della certezza del Diritto. E mi viene in mente che tutelare la certezza dei diritti, la certezza dei crediti, costituirebbe la stangata definitiva all’economia criminale.
Se fosse possibile, nella mia terra, rivolgersi a un tribunale per veder (...)

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> LA CHIESA DEGLI AYATOLLAH, LA COSTITUZIONE ITALIANA, E LA DIGNITA’ DELLA PERSONA. ---Errore del cardinale Poletto (di Miriam Della croce).

venerdì 23 gennaio 2009

Eluana in un modo o nell’altro ci lascerà e non credo per sua volontà, ma anche se così fosse non sarà mai la volontà del suo Spirito. Eluana come Piergiorgio hanno aperto uno squarcio nella nostra coscienza. Siamone degni!

Il testamento. Certamente i termini sono forti e provocatori, ma oggetto di riflessione per chi si rende inasservibile alla logica del senso comune.

A coloro che mi mancano,

ai fuggitori del male come del bene,

a chi nutre o paventa peccati e vizi,

ai venditori e ai compratori di fumo,

a chi resta per ritrovarsi a chi va per la stessa ragione,

ai trascinatori e ai trascinati,

a chi vive nel delirio di giorni disuguali e a chi si spegne nell’interminabile piattezza di un solo giorno,

a chi ostenta e baratta il frontespizio del santo, del sognatore, del tutto-lavoro-e-famiglia,

ad ogni famiglia sana o malata, pura o corrotta,

ai bevitori di veleni e di bugie,

ai martiri di ogni idea,

ai fautori di stragi e genocidi di ieri, di oggi e di domani,

a tutti i miei fratelli,

ai miei genitori:

il cielo è di nebbia, leoni ruggiscono lontano ed e quasi notte.

Non vedo ma posso ascoltare tutto il fragore degli elementi scatenati dentro di me. C’è che dopo tutto sono viva, ancora.

Ed ho un sogno, oggi, negli occhi, per tutti, repente, in questa ORA dilatata e non consumabile, dove ogni vicenda non presenta stati mobili ne precedenti ne successivi. Non evoluzioni ne medicine. Non vi fluisce alcunché, ne rischi ne speranze.

E qui è l’Immobilità Catartica , per una statua di sale in formazione: l’Unico possibile Atto che si costituisce e non è vicenda, che dal Nulla viene e in esso si compie, creandosi in virtù di quel che non mi è dato sapere per ora. E qui io sono la fucina e non è possibile ripararne il condotto, abilitarne la soffiera.....

Da qui io vedo.

Nudi, i piedi nel fango e i capelli al cielo.

Occhi, per scrutare l’Insondabile, cercano lo spiraglio.

Braccia, per smuovere l’inamovibile, brancolano nella nebbia.

Sospesa nel vuoto, indifesa, persa nell’oscuro labirinto della sorte, là dove sono i confini della vita terrena, e dove l’oscuro mistero trasmuta i mali della carne in gioie supreme, ed esse gioie sciolgono la mente in Spirito che involar si deve quando il tempo è reso, non figlia ma Sorella, nella Luce”.

Rammentate : “QUANDO IL TEMPO E’ RESO”


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