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GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE E LA SCUOLA DI "FORZA ITALIA". Cedere occhi, orecchie e nervi a interessi commerciali è come consegnare il linguaggio comune a un’azienda privata o dare in monopolio a una società l’atmosfera terrestre (M. McLuhan).

RIFORMA DELLA SCUOLA SUPERIORE: DOPO GENTILE, GELMINI. LO SPIRITO: QUELLO CHE IL MERCATO VUOLE. Ridurre tutto, rilanciare l’educazione tecnica e professionale, e dare il via al liceo delle scienze umane - a cura di Federico La Sala

martedì 19 maggio 2009 di Federico La Sala
[...] Secondo il ministro, quella messa in campo dalla maggioranza sarà "la prima vera riforma della scuola dal 1923, dai tempi della riforma Gentile. Si farà finalmente ordine nel sistema delle scuole superiori, razionalizzando i corsi e gli indirizzi. Ridurremo gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11".
Tra i licei, annuncia Gelmini, debutteranno "il musicale-coreutico, legato alle arti musicali, al canto e alla danza" e "il liceo delle scienze (...)

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> RIFORMA DELLA SCUOLA SUPERIORE: DOPO GENTILE, GELMINI. --- Al via la riforma, interessa 500mila studenti. Meno inglese, più italiano, così cambia la scuola superiore (di Salvo Intravaia).

venerdì 16 ottobre 2009

Al via la riforma, interessa 500mila studenti, partirà dal prossimo anno scolastico. Ecco la mappa di orari e materie

-  Meno inglese, più italiano
-  così cambia la scuola superiore

di SALVO INTRAVAIA *

MENO Latino e Filosofia allo scientifico, meno ore di Lingua straniera in quasi tutti gli indirizzi, più italiano negli istituti tecnici e professionali. La riforma degli istituti superiori è ai nastri di partenza. Tra poche settimane (le iscrizioni andranno presentate entro fine febbraio 2010) circa 500 mila ragazzini di terza media si ritroveranno a fare la scelta più importante della loro vita scolastica. E a viale Trastevere fervono i preparativi per la campagna di informazione che nei prossimi giorni raggiungerà genitori e figli ancora all’oscuro di quadri orario e materie su cui dovranno cimentarsi dal prossimo anno scolastico.

Dopo le proteste dei mesi scorsi e i confronti - spesso tumultuosi - con i rappresentanti di categoria, i regolamenti che metteranno ordine nella giungla dell’istruzione superiore italiana sono pronti. Al posto degli oltre 800 indirizzi sperimentali attualmente funzionanti in Italia i ragazzini dovranno districarsi fra 27 opzioni: 10 licei, 11 istituti tecnici e 6 istituti professionali. Ma cosa c’è nel futuro scolastico di coloro che studieranno nella scuola riformata? Meno ore di lezione e meno materie per tutti. Sembra proprio questa la direzione in cui si è diretto il governo. E dopo mille correzioni, limature e aggiustamenti dei 27 istituti superiori gelminiani si conoscono anche i cosiddetti curricula: materie e ore di lezione di tutti gli anni.

Insomma: tutto pronto. Al liceo classico, dove le sperimentazioni coprono l’80 per cento dei corsi, le ore calano drasticamente. È il caso della sperimentazione in lingua straniera (circolare ministeriale 198/092) che lascerà sul campo in media 3 ore settimanali di lezione, tutte di lingua straniera, ovviamente. Stesso discorso per i licei scientifici, dove è diventato difficile trovare un corso tradizionale: il 55 per cento di studenti studia in corsi di Piano nazionale informatica (Pni) e 23 su 100 in corsi bilingue. Anche per loro c’è all’orizzonte un calo delle ore di Latino, Inglese, Matematica e Fisica, con un recupero parziale di lezioni di Scienze. Passando agli istituti tecnici e agli istituti professionali non c’è bisogno di fare troppi conteggi per rendersi conto che i ragazzi staranno tra i banchi parecchie ore in meno. Finora, chi ha frequentato l’istituto tecnico commerciale, anche quello ad indirizzo tradizionale, si è dovuto sobbarcare 36 ore settimanali di lezione. Che arrivano a 38 all’istituto tecnico industriale e a 40 negli istituti professionali.

Per diventare provetti ragionieri, geometri, periti tecnici o cuochi occorreva passare a scuola dalle 6 alle 8 ore al giorno. Ma dal prossimo anno tutto questo sarà un "brutto ricordo": 32 ore settimanali per tutti, dai tecnici ai professionali. Si studierà meno Inglese, Matematica ed Economia aziendale all’istituto tecnico commerciale. E meno Geografia (che scompare) ed Elettrotecnica ed Elettronica all’industriale (ad indirizzo Elettronico ed Elettrotecnico). Ma si recupera con l’italiano che aumenterà leggermente. E soprattutto niente più ragionieri o geometri: dal 2010/2011 i vecchi istituti saranno sostituiti rispettivamente dagli indirizzi di Amministrazione, finanza e marketing e da Costruzioni, ambiente e territorio.

* la Repubblica, 16 ottobre 2009


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